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La straordinaria giornata tipo di Michael Scofield

Michael Scofield
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Molto spesso quello che vediamo nelle Serie Tv è una grande massa di dettagli, fondamentali e curatissimi, ma pur sempre solo piccoli dettagli di quello che succede nelle vite dei protagonisti. Edogni volta che finisce una puntata siamo sempre ansiosissimi e interessatissimi a ciò che potrebbe succedere subito dopo quella fine temporanea. Quando ci si affeziona a un protagonista non è più come se i personaggi e lo scenario si congelassero improvvisamente a fine episodio e riuscissero a scongelarsi solo appena inizia il successivo. Cominciamo invece a chiederci cosa succede realmente quando le luci sceniche si spengono e le telecamere vengono smontate. Che cosa fa per esempio Michael Scofield mentre noi stiamo mangiando? Mangerà anche lui? E a che ora? Ma. Lo abbiamo mai visto mangiare in Prison Break?

Forse Michael Scofield è più vicino a noi di quanto ci aspettiamo. O forse no.

6:20 AM – Michael non ha dormito granché la notte scorsa. Ma non è mai stato un problema, anzi, quelle ore passate al buio e in silenzio sono forse le migliori per lui. Da quell’oscurità gli artisti prendono ispirazione per le loro opere e Michael, nella sua intimità si è sempre sentito uno di loro. Decide di rimanere sdraiato ancora un po’. Una volta che ci si alza si dà il via al ticchettio del tempo e non ci si può più fermare. Oggi Michael Scofield quell’inizio lo vorrebbe posticipare all’infinito, è una di quelle giornate. Si gira lentamente per assaporare quasi ogni piccolo istante di quella pace silenziosa. Guarda Sara, gli occhi chiusi e un sorriso solo abbozzato.

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7:30 AM – L’ha sempre saputo. Quando comincia a pensare nel silenzio della mattina presto fa sempre tardi. È un suo pregio. Non riesce a rendersi conto del tempo che passa, sogna a occhi aperti, o meglio, pianifica a occhi aperti. Non c’è nulla di astratto o utopico in quello che si forma dentro la sua testa. Solo che ogni volta che Sara gira la testa a guardarlo appena sveglia riesce a stento a trattenere un urlo. Non riesce ancora ad abituarsi al bianco dei sui occhi spalancati nel buio della stanza. Alza lo sguardo verso lo specchio. Riflette troppo, lo sa, ma non può farne a meno. Funziona così. Comincia a farsi la barba, così, come fa ogni due giorni da quando è tornato dall’ultima sua missione.

8:30 AM – Come ogni mattina, Michael sveglia suo figlio. Lo accompagna a scuola e aspetta in macchina un po’, giusto il tempo di vederlo sparire dietro la porta.

11:00 AM – Michael va a trovare suo fratello Lincoln. Non un saluto di cortesia. Oggi è una di quelle giornate. Si salutano con emozione. Sanno entrambi che il loro lavoro è ricominciato, ma questa volta sono in due a doverlo compiere.

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1:00 PM – Michael torna a scuola, abbraccia suo figlio e lo riporta a casa. Sara li aspetta sulla soglia di casa. Forse anche lei sa qualcosa. Nulla è mai stato semplice nella loro vita. Preparano insieme il pranzo come da tradizione, sono insieme e sono felici, per la prima volta da tanto.

4:33 PM – Sucre lo aspetta dal tatuatore. Non manca molto alla partenza, i preparativi devono essere ultimati in fretta. Stavolta la missione non coinvolge solo Michael, ma anche gli altri.

8:00 PM – Mancano poche ore alla partenza. È tutto pronto, serve solo la riunione definitiva tra i tre. Questa volta senza T-Bag, troppi problemi, troppi morti. Lui non può partecipare, il piano diventerebbe instabile.

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10:30 PM – Non si era mai visto come padre prima. È anche per questo che oggi è così triste. Michael Scofield oggi come ieri è un padre che mette a letto suo figlio, lo saluta e chiude la porta della camera. E anche questa notte Michael non riuscirà a dormire. Non ci riuscirebbe, non servirebbe neanche. Deve continuare a riflettere sul piano di fuga. Ormai lo sa a memoria, ma ogni volta che prova a pensare alla missione ha la mente offuscata dalle immagini della sua famiglia. Continua a ripetersi che questa volta sarà l’ultima, ma chi lo sa realmente? Questa è la sua vita.

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