2) La finta rapina in banca
La prima puntata di Prison Break (intitolata “Fratelli”) contiene in embrione tutto quello che vedremo nel corso dell’intera serie. L’unica differenza è che ancora non conosciamo Micheal. Durante gran parte dell’episodio ci chiediamo se il protagonista sia uno sprovveduto oppure se, con quello sguardo da lince, sia un genio del crimine. Di sicuro se vai a fare una rapina a volto scoperto, da solo, in giacca e cravatta, in pieno giorno e non sei Joker hai qualcosa in mente oppure hai qualche rotella fuori posto.
Ammettiamolo, all’inizio tutti abbiamo pensato di assistere alla rapina più demenziale della storia.
Abbiamo visto piani geniali per evadere di prigione, ma mai per entrarci. La prima puntata è una sequenza di momenti memorabili uno dopo l’altro. La cassiera che gli consiglia di sbrigarsi. Michael contento di non aver ottenuto al processo la libertà vigilata. L’avvocato (Veronica Donovan) sgomento per la richiesta del suo cliente di andare in un carcere di massima sicurezza.
A metà puntata Scofield viene perfino picchiato dai carcerati. A questo punto l’intento della serie non può che essere quello di mostrare cosa succede quando sbatti in carcere un rispettabile ingegnere. Poi verso la fine della puntata Michael, con i suoi modi pacati, accenna al fratello perché è lì, sottolineando anche di non essere venuto in vacanza (in effetti avevamo qualche dubbio). Finalmente Lincoln ci toglie le parole di bocca esclamando: “Spiegami, perché io non ci capisco niente”. Tranquillo, neanche noi.