La morte di Westmoreland, un personaggio a cui eravamo affezionati tutti
Che ci fa un gentile signore di una certa età, educato e con al suo seguito un tenerissimo gatto, in una delle prigioni più pericolose d’America? Questa è una domanda che ci siamo posti tutti, quando abbiamo visto il personaggio di Charles Westmoreland in quella valle di lacrime che prende il nome di Fox River. Una domanda che però non si è posto Micheal Scofield, il quale era perfettamente a conoscenza di chi fosse quell’uomo: quell’uomo era il leggendario D.B. Cooper , personaggio fondamentale per realizzare il perfetto piano di fuga che il protagonista di Prison Break aveva architettato da tempo immemore. Charles nega, nega e ancora nega, ma alla fine cede e rivela la verità: è davvero lui il leggendario D.B. Cooper, colui che rubò un milione di dollari che sono ancora nascosti da qualche parte. Soldi su cui Micheal vuole mettere mano, dando in cambio a Charles la libertà. Charles è reticente però ad accettare il piano di fuga, sono anni che va avanti in quel modo in prigione e ha trovato il suo equilibrio, è rispettato da tutti i detenuti e anche dalle guardie, non vuole rischiare di rovinare tutto con una fuga che, pensa saggiamente, alla lunga lo avrebbe portato a peggiorare la sua condizione.
Tuttavia, la malattia della figlia – gravemente ammalata di cancro – lo convince ad accettare il piano di Scofield. Charles però è gravemente ferito al momento della fuga, e peggiora a vista d’occhio: a un certo punto, quando ormai manca solo l’ultimo miglio, l’uomo crolla al suolo e decide di alzare bandiera bianca. Morendo, tra le lacrime di Micheal che ha visto in lui un secondo padre, rivela a Scofield l’esatta collocazione dei soldi e gli dice che non si tratta solo di un milione: i milioni sono 5. Uno dei momenti più tristi dell’intera saga, che non scorderemo facilmente.