La morte di Haywire, Charles Patoshik: un bambino nel corpo di un uomo adulto
Mentre la maggior parte degli altri detenuti sono parte del piano di Scofield, Haywire (vero nome Charles Patoshik) finisce sulla strada di Scofield per caso: come temporaneo compagno di cella del protagonista, rischierà di intralciare il piano di Micheal finendo poi per aiutarlo, dato che la sua psicopatologia gli permette di decifrare e ‘recuperare’ i tatuaggi un tempo presenti sulla schiena di Scofield e contenenti la pianta della prigione di Fox River, pezzo fondamentale del complesso puzzle architettato e messo insieme dal geniale Micheal. Per una serie di eventi imprevedibili, Haywire alla fine fugge con gli altri detenuti ma una volta fuori comincia a fare vita a se’, una vita vissuta come un bambino nel corpo di un adulto. Quello di Patoshik è un personaggio che suscita estrema tenerezza e compassione, poichè per le violenze subite da piccolo è come rimasto bloccato a un’età infantile. Charles voleva solo la libertà, la libertà da una prigionia di una mente ormai compromessa a causa del male che gli avevano fatto. Voleva andare in Olanda, girava con la sua bicicletta e faceva dei disegnini, e aveva fatto amicizia con un cane assieme al quale voleva scappare su una zattera costruita con mezzi di fortuna. Alla fine verrà beccato da Mahone, che lo convincerà a togliersi la vita pur rimanendo lui stesso profondamente turbato dall’accaduto. E quando Charles si schianta al suolo, piangiamo tutti.