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Le 5 cose che ci aspettiamo dalla nuova stagione di Prison Break

Prison Break

2) UN’EVASIONE DEGNA DELLA SERIE
Prison Break

Quando diciamo Prison Break diciamo evasione.

Questo è il vero fondamento: un’evasione in grande stile con un piano talmente complicato che ci vogliono 9 puntate per metterlo a punto. L’evasione da Fox River, nella prima stagione, è stata la madre di tutte le evasioni, un piano lungo 20 puntate. Ogni singolo passaggio ha richiesto lavoro, impegno e tanta fortuna ma come un puzzle, piano piano, ogni pezzo è andato al suo posto e quel meraviglioso affresco che era il tatuaggio ha avuto un senso. Gli Otto di Fox River sono ormai leggendari. Quella prima grande avventura non ha solo segnato l’inizio ma ha posto una linea immaginaria tra questo prodotto e il resto dell’universo seriale.

Niente è paragonabile alla serie proprio grazie al suo manifesto: l’unica vera “Prison Break” è Fox River.

È indimenticabile quanto tempo abbiamo impiegato anche solo a fare un metro, o quante pietruzze del buco per terra abbiamo seminato per il giardino. Ogni singolo intoppo è stato aria nei polmoni per noi assetati di suspence.

L’evasione da Sona, nella terza stagione, è stata molto più veloce, meno preparata, ma altrettanto emozionale. Le condizioni erano diverse, la pressione raddoppiata, ma lo show è stato perfetto. Abbiamo sentito sulla pelle il sole scottare, la paura e l’adrenalina.

Evadere è ormai un’abitudine per Michael e Lincoln e così pure per noi spettatori e quello che aspettiamo è un piano degno dei precedenti e che sia addirittura capace di superarli. È richiesto un passo avanti, un balzo che alzi l’asticella molto più di quanto già lo sia.

Le puntate a disposizione sono molte meno, quasi quante erano nella terza stagione falciata dallo sciopero generale degli sceneggiatori americani, ma questo non potrà essere assolutamente giustificazione di un fallimento.

Una storia ben impostata dovrà partorire un carcere iper protetto pronto ad essere trafitto dal genio di Michael Scofield che vede una via d’uscita anche dove non c’è. Come nella terza stagione Michael è all’interno e deve velocemente elaborare un piano per poter scappare.

Questa deve essere l’ultima fuga in grande stile perché ogni volta il premio che lo aspetta fuori è molto più alto. Come sono alte le nostre aspettative.

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