5) UN VERO FINALE
Infine ciò che è realmente necessario a Prison Break per poter chiudere questo cerchio è un vero e degno finale.
Nella passata serie non è stato proprio uno dei migliori. Quante lacrime abbiamo versato su quella tomba in riva al mare, increduli di fronte all’eventualità che tante battaglie combattute si fossero dissolte attaccate a un contatore della luce. Non solo a livello della trama ma anche per come è stato organizzato.
Il flash forward di fine puntata che ci rivelava il finale e poi la successiva puntata speciale di “The Final Break” che ci spiegava gli avvenimenti che avevano portato a tale fine non hanno mai entusiasmato lo spettatore. La storia era stata trattata con superficialità e chiusa con troppa velocità.
Quello che serve ora è un grandissimo finale.
Una chiusura che non lasci aperte eventuali porte e che non sia banale ma sappia accontentare tutti perché una serie di questa portata ha bisogno di una conclusione degna della sua fama. Per come si erano poste le cose a livello narrativo nella quarta stagione la vera essenza di Prison Break era stata un po’ dimenticata e il finale ha quasi semplicemente sottoscritto la deriva presa.
Ora è necessario un vero e proprio ritorno al passato, al livello della prima stagione e a quel meraviglioso finale incorniciato su una pista d’atterraggio, un aereo appena decollato e otto fuggitivi a rincorrere la libertà che vola via.
Quel finale è uno tra i migliori mai visti in Tv ed è questo che ci si aspetta ora, un prodotto ancora più bello, d’impatto ma piacevolmente felice, di quelli che ti fanno sentire bene, come se fossi finalmente a casa.
L’importante è non dimenticare il fondamento vero di tutto quello che è stato creato e che ha portato la nostra passione ad essere ancora viva e forte dopo 12 anni, in attesa di uno degli eventi dell’anno: “l’evasione era solo l’inizio”. Tutto il resto è storia.