Attenzione: l’articolo contiene spoiler su entrambe le stagioni di Queste Oscure Materie
Nessun capello fuori posto, trucco impeccabile, elegante e con lo sguardo di chi ti ha già messo nel sacco ancor prima che tu te ne accorga: ecco la prima immagine di Marisa Coulter che la nostra mente evoca quando sentiamo nominare la madre di Lyra Belacqua di Queste Oscure Materie. Del resto, il biglietto da visita di questo personaggio così complesso è stato la sua apparizione agli inizi della prima stagione, quando, unica donna della situazione, ha fatto il suo ingresso in una delle sale da pranzo di Oxford dove solo gli accademici hanno accesso. Lyra, che ancora non sapeva nulla di lei e non aveva idea del grado di parentela che le legasse, ne è rimasta terribilmente affascinata. Il carisma della donna interpretata da Ruth Wilson? Indiscutibile.
Eppure Queste Oscure Materie non si è fermata lì. La trama è andata avanti e Mrs Coulter, piano piano, ha rivelato la sua vera natura: passo dopo passo abbiamo visto il lato più crudele e inumano della madre di Lyra. Ma Mrs Coulter si limita solo a quello? Oppure c’è altro?
Il personaggio femminile più sfaccettato di Queste Oscure Materie ce l’ha un tallone d’Achille?
Se Lyra in un primo momento si lascia abbindolare dalla donna – comprensibile per una ragazzina che conosce poco il mondo e soprattutto non ha mai avuto una figura materna – il pubblico si insospettisce senz’altro prima. Nella perfezione di Mrs Coulter deve per forza esserci una crepa ed è forse l’antipatia suscitata subito dal suo daimon a introdurre la verità. Infatti, il daimon non è altro che una parte dell’anima di una persona. E il sospetto si tramuta in certezza quando si scopre che la donna ha il solo scopo di impossessarsi dell’aletiometro posseduto da Lyra. Ma la ragazzina è proprio figlia di sua madre, ha ereditato di certo la sua scaltrezza e, accortasi delle vere intenzioni di Mrs Coulter, orchestra un piano per sfuggirle. E cosa ci dice di Mrs Coulter la reazione alla scomparsa di Lyra?
Di sicuro non ci troviamo di fronte alla madre modello: Marisa Coulter, infatti, sembra molto più disperata per l’occasione mancata di impossessarsi dell’aletiometro che per la fuga di sua figlia. Davvero questa donna, che non vede la bambina praticamente dalla nascita, non è spaventata all’idea che Lyra (Dafne Keen) sia fuori nel mondo da sola? Forse sa che, in fondo, è lei stessa l’unico vero pericolo per la figlia?
In un primo momento risponderemmo in modo affermativo. La Coulter è la villain della storia, è fatta di granito, non ha scrupoli e il fine giustifica ogni suo mezzo. Quando però, qualche episodio più avanti, la donna scopre che Lyra si è infiltrata a Bolvangar, mettiamo in dubbio la nostra risposta: è proprio la madre a impedire che la figlia venga sottoposta alla terrificante procedura di separazione tra persona e daimon. Si tratta dell’esperimento che Mrs Coulter stessa ha ideato e sostenuto, eppure la donna sa quali sono le conseguenze per i bambini divisi. Perciò non esita quando si rende conto che la procedura sta per essere attuata sulla figlia. La salva, andando contro i suoi stessi piani.
Quando Lyra fugge di nuovo, però, si ritorna al punto di partenza: per cosa è dispiaciuta di più la Coulter?
A darci uno sguardo più profondo su Mrs Coulter è la seconda stagione di Queste Oscure Materie.
Da un lato, la donna sembra ancor più incontrollabile, fredda e disumana. A rivelarlo sono tre momenti in particolare. Il primo riguarda il cinismo con cui uccide Lord Boreal a Cittagazze: per tutto il tempo si è servita di lui, abbindolandolo e seducendolo, per poi gettarlo via come un guanto usato, incurante del fatto che avrebbe dovuto proseguire il viaggio da sola. Prima dell’omicidio, è Marisa Coulter stessa a dichiarare a gran voce che Lord Boreal non è mai stato un suo pari. Lei è di un altro livello. Lei è superiore.
Ma allora perché dopo aver compiuto il grave misfatto, la donna si abbandona all’alcol trangugiando vino nel tentativo di sfuggire da se stessa? Qualche rimorso nascosto?
La seconda scena a far rizzare i capelli in testa allo spettatore è quella in cui la madre di Lyra incede senza timore verso gli Spettri, noti per nutrirsi dell’anima delle persone adulte e di tutto ciò che le rende umane. Ed è proprio questo il punto: con gran soddisfazione, la Coulter declama di essere riuscita nell’impresa spegnendo ogni traccia di umanità. In questo momento, Marisa Coulter è più vicina all’essere un mostro che una persona. Non c’è fine alla cattiveria.
In ultimo, a sostegno del fatto che il personaggio di Queste Oscure Materie sia malvagiamente invincibile è l’ennesimo rapimento di Lyra. Nel finale della seconda stagione, infatti, vediamo la ragazza e il suo daimon che si risvegliano in un baule. Può una madre rinchiudere in quel modo la figlia?
Ma se in realtà il tallone d’Achille di Mrs Coulter fosse proprio Lyra?
Dopo tutti gli esempi portati per affermare il contrario, ci si potrebbe stupire per tale ipotesi. Tuttavia, a uno sguardo più attento, l’ago della bilancia si sposta.
Innanzitutto, la scena della prima stagione precedentemente citata, ossia il salvataggio di Lyra dalla separazione col daimon è un segnale inequivocabile: se alla madre non fosse importato proprio nulla della figlia, non sarebbe intervenuta. Avrebbe potuto benissimo prenderle l’aletiometro anche nelle condizioni post separazione. Anzi, forse sarebbe stato ancor più facile. Ma è vera paura quella che compare sul viso di Marisa Coulter mentre l’esperimento sta per avvenire.
E nella seconda stagione c’è un momento di grandissima intensità in cui sembrano cadere tutti i muri di cui la donna si circonda: si tratta del dialogo tra lei e il prigioniero Lee Scoresby (di cui abbiamo parlato anche qui). In prima battuta, la Coulter sembra avere il controllo della situazione, come sempre. Ma Scoresby è scaltro e capisce che da qualche parte, nella madre di Lyra, un cuore c’è. L’uomo pone due argomenti al centro del proprio discorso: la famiglia e la stessa Lyra. Come nella scena dell’incontro tra Mrs Coulter e Mary Malone, la donna si trova davanti a una persona che ha aiutato sua figlia più di quanto lei stessa abbia fatto.
L’ex amante di Lord Asriel viene colpita nell’orgoglio. O forse ancor più nel profondo. Il senso di scolpa inizia a pungere, scalpitare. Ed è per questo che poi la donna fa fuggire Scoresby – un’azione che lo spettatore non avrebbe mai immaginato. Sa di dovere qualcosa all’aviatore perché l’ha messa di fronte alle sue debolezze più grandi. Ma non solo: sa che Lee Scoresby può proteggere Lyra.
Quando c’è di mezzo la figlia, Marisa Coulter ogni tanto si concede un fuori programma. Sì, proprio lei, la donna che non fa mai un passo falso. Per il momento, a seguito di queste piccole deviazioni, la madre è sempre ritornata sul suo percorso. Però c’è ancora la terza stagione: si spezzerà l’equilibrio? Sarà Lyra a diventare la priorità, confermando la teoria che è proprio lei il tallone d’Achille di Mrs Coulter? Tutte le piste rimangono aperte.