Quasi passata in sordina su Netflix, la miniserie Ragazzo divora universo è arrivata sulla piattaforma streaming lo scorso 11 Gennaio 2024, tratta dal romanzo omonimo di Trent Dalton. Una storia di formazione composta da 7 episodi, da circa un’ora ciascuno, e che tiene alta l’attenzione e l’interesse degli spettatori puntata dopo puntata, coinvolgendoli in un’appassionante storia di formazione ambientata nella malavita australiana degli anni ’80 vista dagli occhi innocenti e infantili di un ragazzino. Il compito di Ragazzo divora universo è subito chiaro, un’asprissima critica sociale che però viene addolcita dalla tenera ma severa scrittura, a tratti fantasiosa, di cui si avvale la miniserie di Netflix.
La miniserie Ragazzo divora universo, nonostante le ottime premesse e il successo letterario del testo d’origine, si è subito nascosta bene nel catalogo di Netflix, tanto da passare inosservata nella miriade di altre serie tv presenti, vuoi perché ingenuamente declassata a “prodotto infantile” o perché paradossalmente si è anche detto “la solita storia disperata” ed è davvero un gran peccato, perché la miniserie Ragazzo divora universo merita di essere vista, scoperta e apprezzata per la sua narrazione complessa, sofisticata quanto basta per allietare lo sguardo, oltre che per il pizzico di mistero che rende la storia avvincente di episodio in episodio e il tocco di classe finale: l’elemento sovrannaturale che si mostra timidamente ma che diventa colonna portante della storia di Eli e suo fratello Gus.
La miniserie Ragazzo divora universo su Netflix
Il protagonista della serie tv Ragazzo divora universo è Eli, il piccolo della famiglia, anima antica che ha sempre saputo di non avere una famiglia convenzionale e che le difficoltà lo hanno reso grande quando doveva solo giocare con i trenini. Eli ha tredici anni, è dolce e vede sempre il buono in tutti, ma non ha difficoltà a riconoscere il marcio che lo circonda: sua madre è Francis, uscita da poco dalla dipendenza da droga, insieme a lei è Lyle, spacciatore e maggiore causa dei guai per la famiglia.
A far compagnia a Eli invece è il fratello maggiore Gus, che a detta del piccolo è un veggente ma non parla da quando aveva otto anni, ora ne ha quindici. Nonostante il fratello maggiore non parli, tra i due ragazzini non manca mai una perfetta sincronia e una comunicazione: Gus scrive per aria, Eli legge e traduce. Entrambi si fanno complici in un’avventura pericolosa, divertente e al limite delle regole: trovano un telefono rosso in uno scantinato segreto della loro casa, dall’altro lato della cornetta c’è uno dei più temuti spacciatori della città, che sembra conoscerli molto bene. Da qui in avanti la storia familiare di Eli, già complessa e sempre a un passo dalla prigione, si fa sempre più adrenalinica, ricca di personaggi inattesi, che conducono i giovani protagonisti di Ragazzo divora universo al limite del pericolo ogni volta.
Le fantasie di un bambino si scontrano con la dura realtà
Il punto di forza della serie tv Ragazzo divora universo è sicuramente la sua forma narrativa originale, che impedisce di guardare altro: la scrittura della serie mette in parallelo uno stile dark humor, con tanto di gag più o meno violente e la tragica situazione disfunzionale a casa Bell (che piace ai fan di Shameless e non solo). Immancabile ovviamente la violenza della criminalità quasi familiare che si scontra con l’ingenua fantasia di Eli, che pian piano prende consapevolezza e diventa adulto – negli ultimi due episodi della miniserie di Netflix il personaggio di Eli ha diciassette anni ed è interpretato da Zac Burgess, invece nei precedenti episodi il ruolo è di Felix Cameron – . Al contempo, il cambio generazionale determina radicalmente anche la nuova impostazione della serie tv Ragazzo divora universo che diventa più pesante e più drammatica, lasciando l’aspetto fantasioso e giocoso dato dal piccolo Eli.
La crescita personale di Eli e suo fratello Gus, protagonisti assoluti della miniserie Ragazzo divora universo, è contaminata da un forza che cerca di trascinarli verso il basso, attirandoli verso strade pericolose e poco sicure, ma sicuramente più facile da attraversare. Le loro convenzioni sociali lottano con il loro desiderio di diventare persone migliori, uscire dal giro e salvarsi in qualche modo da quella che sembra essere la “storia già prestabilita”, l’unica via di fuga è scendere a patti, fare un compromesso con l’infanzia mai avuta nella sua tonalità e fare luce sugli eventi traumatici che si sono mascherati come situazioni normali nella loro famiglia.
Ragazzo divora universo merita per la sua semplicità
Eli, in particolare, vuole amare e sentirsi amato, desidera ardentemente ricevere amore e attenzione, dalla sua mamma e da suo fratello, ma anche dalle nuove figure che entrano a far parte della sua quotidianità familiare. Il suo iniziale dolce sguardo, di un bambino curioso che cerca di rimediare agli errori degli altri, presto si tramuta nella triste consapevolezza della sporca realtà dei fatti. Ma è allora che Ragazzo divora universo riesce a indorare la pillola della disgrazia, presentando una serie di elementi e necessario simbolismo che rendono la storia divertente, una corsa contro il tempo, aggiungendo la parvenza magica e fantastica che i personaggi della miniserie condividono tra loro e con la città australiana in cui vivono, diventando così non solo una serie tv che racconta della malavita e della situazione di disagio che questa comporta nella crescita di un ragazzo, ma anche un’eccellente rappresentazione della crescita e del percorso di formazione dei ragazzi protagonisti.