Cinque milioni di spettatori e oltre, quando va “male”. Quando va bene, si arriva a picchi ancora più alti. Lo share? Dominato, sempre. Il gradimento globale del pubblico? In crescita, costante. Ogni settimana, ogni giorno, dall’autunno alla primavera. Il successo di Affari Tuoi non è più una sorpresa, ma dovrebbe esserlo sempre. Portare a casa questi numeri con una tale costanza, e farlo in una fascia oraria complessa e fondamentale come quella dell’access prime time, è un risultato eccezionale nella tv di oggi. Vale a proposito di quello che avevamo detto qualche tempo fa a proposito di un altro programma tv dai numeri notevoli, GialappaShow, e vale altrettanto qui. Affari Tuoi non è più un fattore come tanti altri, per Raiuno: è il fattore chiave. L’elemento imprescindibile, il cardine sul quale costruire l’intera programmazione.
Insomma, ci siamo: è il caso di parlarne. Sì, ma come? Con una domanda semplicissima: perché Affari Tuoi, trasmissione in onda da ventuno anni, piace così tanto al pubblico italiano?
La domanda è semplice, ma la risposta è piuttosto complessa e stratificata. Ci sono degli aspetti immediati e altri che necessitano di andare a fondo. È un modo per parlare della tv lineare nella sua essenza, e anche per parlare degli italiani nella loro globalità. Affari Tuoi, d’altronde, non è solo una trasmissione di successo: è un fenomeno di costume con rari eguali. Uno di quei fenomeni a cui non è possibile sfuggire, in alcun modo: ne parla chi lo guarda, ma anche chi non lo guarda e se lo ritrova nell’algoritmo di TikTok o dei vari social. Quando esce dalla porta, rientra dalla finestra: è inevitabile, da alcuni anni a questa parte. Eh, ripetiamo: perché?
Già, perché?
Affari Tuoi: storia di un successo rinnovato
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Prima di procedere, partiamo da un presupposto: Affari Tuoi è un programma che ha più vite di un gatto. Sbarcato in Italia nel 2003 con la conduzione di Paolo Bonolis, visse una straordinaria fase iniziale con numeri ormai impossibili nella televisione di oggi. Ventuno anni dopo, il programma ha avuto svariati conduttori, attraversato fasi di profondo rinnovamento e a un certo punto sembrava essersi esaurito: non funzionava più, non col potenziale che aveva sempre dimostrato di avere. In quel momento era stata persino chiuso, o comunque adattato con trasmissioni che avevano assunto i contorni degli spin-off. Una volta conclusa l’esperienza tradizionale con Flavio Insinna (2017), erano stati vari i tentativi di riportarlo in auge con correzioni più o meno riuscite del format, ma i risultati non avevano mai dato l’idea che la trasmissione avrebbe potuto vivere una nuova primavera.
A distanza di sette anni, tuttavia, Affari Tuoi è tornata la macchina schiacciasassi di un tempo, arrivando alla forma attuale.
La trasmissione che conosciamo oggi, però, è molto diversa da quella che avevo visto la luce in un’altra era geologica della televisione, e il merito porta soprattutto una firma: Amadeus.
Il conduttore, sbarcato da alcuni mesi sul Nove per condurre La Corrida e Chissà chi è (il vecchio “I Soliti Ignoti” che conduceva su Raiuno, ma senza il cast di Game of Thrones), aveva preso in mano Affari Tuoi per la prima volta nel 2022 con uno degli “spin-off” della trasmissione, intitolato “Formato Famiglia”, per poi riportarlo nell’access prime time a partire dall’aprile 2023.
Bene, arriviamo finalmente al punto: cosa è cambiato? E perché Affari Tuoi è diventata quello che è diventata negli ultimi mesi?
Da game show a people show
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La gestione di Amadeus ha trasformato Affari Tuoi nella sua essenza: da game show canonico l’ha convertito in un vero e proprio people show. Secondo una buona definizione offerta da Google, un people show è uno “spettacolo televisivo in cui persone comuni si confessano in pubblico, si sfidano in giochi a premi o si esibiscono in prove di abilità”. La prima parte è quella che ci interessa maggiormente. Il “gioco dei pacchi” ha sempre come fine ultimo quello di prendere un pacco a caso, con la speranza che contenga la cifra più alta a disposizione. Una volta fatto, si deve arrivare alla conclusione con la migliore vincita dopo aver battuto sul campo l’unico vero avversario del gioco: il cosiddetto “Dottore”. Il “gioco dei pacchi” è sempre “il gioco dei pacchi”, in pratica. Ma è cambiato tutto il resto.
È cambiato l’approccio al pubblico e ai concorrenti , in tutto per tutto. Soggetti attivi al di là del gioco in sé, vengono presentati agli spettatori in tutti gli aspetti caratteriali e con le rispettive esperienze di vita, generando una forte empatia nei loro confronti.
Più che un gioco, diventa una vera e propria missione.
Come si è rimarcato in un’intervista di Fanpage a Luca Barra, professore di televisione e media digitale, si innesca l’archetipo narrativo del “viaggio dell’eroe”: il concorrente è l’eroe, il Dottore è l’antagonista, il conduttore è l’aiutante e il pubblico offre un “supporto morale”.
I meccanismi si applicano con una struttura di racconto dal forte valore emotivo: i concorrenti svelano luci e ombre della loro vita, contribuendo al consolidamento di un legame immediato con lo spettatore. A un certo punto, non è più una mera questione di soldi: il gioco scava a fondo nelle personalità per individuare motivazioni e obiettivi che interessano ancora più del gioco in sé, rendendo “inevitabile” l’idea di dover fare il tifo per loro. La partita si trasforma così in una storia dalle sfumature fiabesche, essenziale, riconoscibile e alla portata di tutti. Chiunque potrebbe partecipare e vincere perché ha gli strumenti per farlo e riconosce i meccanismi con grande immediatezza, a differenza di tanti quiz che mettono in gioco il talento o le conoscenze (invece di una fortuna assistita da poche essenziali abilità).
Affari Tuoi è la storia di un sogno possibile che ognuno di noi potrebbe vivere, sviluppata attraverso un fine ultimo ambizioso. Il coinvolgimento è massimo, in questo senso: il successo o l’insuccesso del concorrente sono parte di una vittoria o di una sconfitta che riguarda il telespettatore stesso, dando una forte spinta al format.
Stefano De Martino e la ritualizzazione di Affari Tuoi
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Luca Barra ha poi messo in evidenza un altro fattore del successo di Affari Tuoi: la ritualizzazione. Il formato della trasmissione è figlio di una scrittura che valorizza i numerosi elementi ricorrenti in ogni singola puntata, dando le certezze necessarie a chi guarda più o meno attivamente il programma. Dalle canzoni che accompagnano l’apertura di un pacco gradito (o sgradito) ad alcune frasi chiave e situazioni che si ritrovano in ogni singola partita, Affari Tuoi è diventata nel tempo una messa laica con momenti specifici dalla forte riconoscibilità.
Una messa nella quale ci sono gesti ricorrenti (distruggere gli assegni rifiutati col tritacarta, per dire), un supporto costante del pubblico in studio che assume quasi le dimensioni di una vera e propria “preghiera”, nonché l’associazione dei numeri a eventi specifici delle vite delle persone (la data di nascita di un figlio o la data di morte di un nonno, per esempio). Gli elementi sono funzionali per rendere ancora più immediata la fruizione della trasmissione, e per creare un ambiente sereno e positivo che si abbina (per contrasto) alla forte tensione generata dallo sviluppo del gioco nei momenti topici.
Stefano De Martino, conduttore della trasmissione da alcuni mesi, ha garantito una notevole continuità in tal senso.
Il talentuoso artista napoletano ha raccolto il testimone di Amadeus con grande autorevolezza, facendo da ponte ideale tra le nuove e le vecchie generazioni attraverso la sua verve e le spiccate capacità di comunicare con target molto distanti tra loro.
De Martino, volto nazional-popolare dal forte valore associativo, ha enfatizzato la centralità della ritualità attraverso l’introduzione di costanti elementi di novità che non generano mai confusione nel pubblico. Allo stesso tempo, coinvolge sempre più i concorrenti “non partecipanti” con l’introduzione di soprannomi, canzoni a tema e vari altri fattori che accrescono la presenza dei partecipanti prima ancora che possano giocare la loro partita. Anche in questo caso, è un elemento da non sottovalutare: l’identità dei concorrenti è, per il pubblico, un fattore importante fin dai tempi dei celebri campioni del Lascia o raddoppia di Mike Bongiorno.
E ancora: De Martino ha riportato in voga alcuni elementi classici di Affari Tuoi (i “vecchi” pacchi, il telefono col filo), rendendo ancora più rassicuranti i codici della trasmissione. Un approccio votato al dinamismo: i fattori fissi, visivi ed esperienziali, si bilanciano perfettamente coi continui adattamenti del format alle caratteristiche del conduttore. Da una guida più tradizionale come quella di Amadeus si arriva all’approccio da showman di De Martino, funzionale all’arricchimento del racconto. Il suo è un racconto più brioso e irriverente, ma perfettamente in linea con quello che serve oggi per una platea ultra-generalista come quella di Raiuno.
Una gigantesca tombolata di famiglia
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In definitiva, è ormai chiaro: la “messa laica” di Affari Tuoi ha saputo riprendere le chiavi di successo del passato e le ha tradotte con l’introduzione di fattori che ne hanno aggiornato l’appetibilità per il pubblico odierno. Il passaggio di testimone a Stefano De Martino ha dato una dimensione ancora più collettiva all’esperienza (elemento chiave anche per le serie tv di un tempo), rafforzando i posizionamenti sui social (oggi elemento importante anche per il successo televisivo). Affari Tuoi si è così consolidata nell’immaginario comune con le dinamiche di una lotteria a cui tutti partecipano, assumendo i tratti di una grande festa nazional-popolare che ha nei regionalismi un ulteriore punto di forza.
Allargando ancora l’orizzonte, potremmo quasi definirla allora una gigantesca tombolata di famiglia con ricchissimi premi a disposizione.
La famiglia, in quest’ottica, è formata da cinque milioni di persone che quotidianamente si radunano per scoprire se il premio potrà cambiare la vita di una persona. Al posto dello zio reduce dal pranzo natalizio c’è un vigoroso trentacinquenne che piace un po’ a tutti e ha saputo far sua la trasmissione con grande personalità (non era affatto scontato, alla vigilia). Al posto dei parenti, c’è un bel pezzo d’Italia. Un’Italia che non rinuncia alle tradizioni, e a un appuntamento ormai divenuto imperdibile per un pubblico importante.
Piaccia o non piaccia, il successo è innegabile: Affari Tuoi sopravvive alle prove del tempo e rilancia le proprie ambizioni. Qualcuno sostiene che l’abitudinarietà degli spettatori della “vecchia” tv, sempre restii a cambiare le proprie abitudini, renda tutto più semplice, ma la realtà è un’altra: il consolidamento della stessa è figlia di equilibri sottili, solidi e allo stesso tempo fragili. Tra il cambio e l’offerta, allora, il pubblico italiano ha le idee chiare: vince l’offerta di Affari Tuoi, ora come non mai. E a differenza di quello che accade nel gioco, non è mai una questione di fortuna.
Antonio Casu