Sembra una cancellazione ma non è, serve a darci l’allegria. Avrebbe commentato Pollon combina guai. Perché il brivido, quel senso di emmo-famo-la-rivoluzione, le mani tremanti sulla tastiera e quel friccico di sana euforia erano sensazioni che non provavamo da un pezzo. Il 29 giugno, il conduttore aveva annunciato l’ultima puntata per sempre di Una Pezza di Lundini. Come se non bastasse, pareva che la Rai avesse eliminato il programma dal palinsesto. Per sempre. La comunicazione ufficiale sarebbe arrivata il 28 giugno durante una conferenza stampa dedicata alla programmazione dell’emittente della stagione 2022/2023. A quanto detto, e da quanto veniva riportato dai canali social della rete, al posto dello show troveremo i programmi di Alessandro Cattelen, Stefano De Martino e Francesca Fagnani. C’è di più. Nella stessa occasione veniva annunciato anche che Valerio Lundini avrebbe traslocato definitivamente su RaiPlay con un nuovo programma, concepito insieme a Giovanni Benincasa, dal nome Conferenza Stampa. Il grido sul web è stato selvaggio. Il nonsense è morto, viva il nonsense. Indignazione, riflessioni sociologiche sull’andamento culturale del nostro Bel Paese, invettive e proteste; i giovani-nemmeno-troppo-giovani contro i boomer che ricoprono le posizioni di potere all’interno della rete nazionale. “Perché mai adesso dovremmo continuare a pagare il canone? “Chiedeva più di qualcuno. “Un altro genio incompreso che se ne va!” Commentava qualcun altro. “L’unico programma troppo intelligente” oppure “Ribelliamoci!” Piangevamo in tanti, con i pochi capelli rimasti in testa. Poi, il 1° Luglio arriva un’Ansa (qui trovate la nostra notizia della smentita):
ANSA) – ROMA, 01 LUG – Diversamente da quanto riportato da alcuni organi di stampa di una cancellazione del programma “Una Pezza di Lundini” da ambienti di Viale Mazzini si precisa che il programma in questione non è stato cancellato e rientra tra i progetti della prossima stagione televisiva, quella inverno-primavera 2023. Semplicemente, la trasmissione non rientra nella stagione autunno-inverno 2022 e così era previsto senza che sia intervenuto alcun cambiamento.
Ansa, 1° Luglio
Tutto a posto, raga. Dice la Rai.
Cosa avrà voluto dire l’autore, musicista e comico romano con quell'”addio per sempre” e con i saluti finali annunciati in trasmissione? Qualcosa che, del resto, è solito fare per mandarci in tilt. Abbiamo quindi preso tutti un abbaglio? Perché né la programmazione autunnale né quella primaverile menzionavano Una Pezza di Lundini. Vabbè, vabbè! Un equivoco, insomma. Uno spiacevole misunderstanding, direbbe Valerio Lundini. Ora, premesso che non sapremo mai cosa sia successo davvero, c’è un fatto che non può essere né smentito né confutato: questo tam tam di notizie travisate, l’indignazione sul web, le smentite e il clima da Guerra Fredda hanno dato vita a un superlativo, magistrale ed epocale episodio, durato circa tre giorni, di metanarrazione televisiva. Uno squisito siparietto autogestito dagli spettatori che ha contribuito a distruggere l’altra metà dei luoghi comuni televisivi che Lundini e Fanelli avevano risparmiato per tre edizioni. Perché le prime vittime del pregiudizio, questa volta, siamo state proprio noi, pubblico affezionatissimo. Che sia stata una svista o una scelta voluta, la nostra mente è volata subito al complotto. Qualcuno scriveva: “Falsità e moralismo all’italiana, ci meritiamo l’Isola dei Famosi” o “Una Pezza di Lundini era troppo avanti, è ovvio che sia stato cancellato”. Qualcun altro inveiva: “In Rai non c’è posto per le novità!“
Largo ai giovani!
Ma è davvero così? Non c’è posto per le novità in Rai? Il processo di svecchiamento dei canali del servizio pubblico è in corso, è oggettivo ed evidente. Lo dimostrano le serie tv di Rai 2 e quelle presenti su RaiPlay; lo dimostra Una pezza di Lundini e quella che è stata presentata come la nuova programmazione 2022/2023. La formula inedita, quella del “tridente d’attacco”, come ha dichiarato Stefano Coletta, nuovo direttore dell’Intrattenimento Prime Time, prevede: Bar Stella di Stefano De Martino, Belve, l’agguerritissimo programma di Francesca Fagnani e il programma di Alessandro Cattelan, EPCC, E Poi C’è Cattelan, che da Sky traslocherà nella seconda serata di Rai2, passando a una messa in onda quasi quotidiana per sei settimane. A onor del vero dobbiamo ammettere che la trasmissione con Lundini e Fanelli è andata in onda per tre edizioni. Un ciclo di vita consistente e dignitoso che non stava per esaurirsi, anzi, si sta rinnovando in una nuova formula. Valerio Lundini, infatti, non era stato “esiliato” su RaiPlay. La piattaforma di streaming della Rai, che si riempie di chicche gustose di anno in anno, non è lo scantinato. Basta guardare i dati Auditel per capire che la maggioranza di noi affezionati di Una Pezza guarda il programma in streaming.
L’ultima puntata del 29 giugno ha totalizzato l’1’% di share. Stando ai dati, sarebbe stata vista da appena 134.000 persone! La media degli ascolti televisivi della stagione, per niente incoraggiante, si aggira intorno al 2-3% di share. Quando sulla piattaforma di streaming, Una Pezza di Lundini è evidenziato nella TOP 3 dei programmi più visti. Quindi, ci chiediamo, che senso ha mandare in onda il-bel-programmino-della-Rai se poi la maggioranza degli affezionati lo segue online? Senza contare che chi è a favore delle novità dovrebbe essere contento delle iniziative fatte in nome di un rinnovamento continuo. Il format stesso del programma è in continua evoluzione. Da Battute?, infatti, è nata Una pezza di Lundini. Mentre da quest’ultima starebbe nascendo l’annunciato programma del conduttore dal titolo Conferenza Stampa. Il nuovo format di interviste agghiaccianti e impreparate è stato annunciato proprio durante la presentazione ufficiale incriminata, tra le novità autunnali comunicate ufficialmente dalla direttrice di RaiPlay, Elena Capparelli. Una trasmissione televisiva non deve necessariamente battere il record di Don Matteo. Fa bene inventare nuovi format, partorire nuove idee che potrebbero sancire la fine di un programma e allo stesso tempo la nascita di uno nuovo. Ma anche favorire l’ingresso di nuove proposte, come tre anni fa è successo con Lundini e Fanelli. Ammesso che la storia della cancellazione di Una Pezza fosse vera, la decisione sarebbe stata comunque coerente con una visione di innovazione e rivoluzione continua. Una scelta che avrebbe dimostrato la maturità di RaiPlay, che si prepara a concorrere con i colossi dello streaming, offrendo prodotti innovativi e di qualità, come quello che ha fatto dell’anti-comedy la sua bandiera.
Abbiamo davvero preso una cantonata?
“Il programma non è stato cancellato”, precisano fonti Rai a FQMagazine. La notizia della cancellazione, infatti, si è dipanata a macchia d’olio su tutte le testate italiane. Anche qui a Hall of Series ne abbiamo parlato sgomenti. Ma come abbiamo fatto tutti a prendere una cantonata così colossale? FQMagazine ipotizza che il motivo sia da ricercare nell’assenza del nome della trasmissione nel comunicato stampa:
Ma com’è nato l’equivoco? Forse dall’assenza del titolo dalle cartelle stampa Rai, che però si riferivano solo ai palinsesti autunnali e invernali. Proprio fino a dicembre l’attore sarà impegnato con Conferenza Stampa.
Una pezza di Lundini, no il programma non è stato cancellato, di Francesco Canino | 30 GIUGNO 2022
FanPage, però, ci tiene a precisare che l’equivoco è stato provocato dalla rete stessa, nel momento esatto in cui ha omesso il nome di questo “miracolo della TV italiana e non solo”, per citare Emanuela Fanelli, dalla programmazione.
L’azienda fa dunque sapere che il programma è contemplato nei progetti della Rai per il futuro. A scanso di equivoci teniamo a precisare da cosa sia originato l’articolo stesso. Nelle schede di presentazione dei palinsesti mancava il riferimento a Una pezza di Lundini, non inserito come titolo nei palinsesti relativi all’intrattenimento prime time, né tantomeno in altre schede. Il programma, inoltre, non era mai stato menzionato nel corso della presentazione per la stampa, trasmessa in streaming.
La Rai sull’assenza di Una Pezza di Lundini dai palinsesti 2022-2023: “Non è stato cancellato” – A cura di Andrea Parrella – 30 GIUGNO 2022
La preoccupazione cocente che ha suscitato l’annuncio della chiusura del programma di Rai2 ha provocato un’insurrezione popolare vera e propria. Seme della discordia a parte, è comunque innegabile che la maratona mediatica (non condotta da Enrico Mentana) sia stata parecchio divertente. Il fenomeno social che ci ha accompagnato negli ultimi giorni, infatti, ha a tutti gli effetti un qualcosa di lundiniano. Rovesciare qualunque ipotesi, giocare con il senso comune per stravolgerlo e portarlo dunque ad acquisire un senso altro è esattamente ciò che è successo, fuori dal contesto televisivo. Non è forse questa una cosa da Una Pezza di Lundini, signore e signori? L’ennesima comica (meta) metatelevisiva che da un equivoco ha generato una narrazione tragicomica che ha coinvolto telespettatori e addetti ai lavori. Ha suscitato l’imbarazzo della rete e del pubblico. Ha dimostrato l’obsolescenza del sistema Auditel. Ha scatenato risse da tastiera e invettive contro “i presentatoroni” e “i poteri forti”. Ha dimostrato che in Rai c’è posto per il nuovo e che RaiPlay, in fondo, non sarebbe stata una punizione, ma una svolta in cui il digitale batte 1-0 il tubo catodico. Diciamolo, un media da boomer.
Che sia stato tutto orchestrato dalla cricca di Lundini? A partire da quel finale di puntata con il finto provino dei conduttori (che va avanti dal 2020) e il provino finale di Roberto Benigni: interminabili secondi di imbarazzato silenzio. La quarta edizione non si farà, dice Lundini. Forse l’ultimo sberleffo da cui, poi, sono partite le polemiche. Massì, alla fine ci siamo fatti una risata, ci siamo guardati dentro e abbiamo concluso che, forse, siamo tutti più tradizionalisti di quanto ci piace credere. Perché forse il volto fisso in TV ci piace e non-ce-lo-dovete-toccare! Oppure i vertici della Rai, sorpresi dalla reazione popolare, sono corsi ai ripari inventando la storia dell’equivoco? O forse sapere che sia stato davvero un equivoco, e dunque che ci siamo scaldati per niente, è una verità troppo banale e noiosa da digerire? O magari, per una volta, la nostra voce di profonda indignazione è stata ascoltata e qualcuno ci ha messo una pezza? Ad ogni mondo, nessuno della gang romana ha commentato. Forse abbiamo davvero preso una cantonata. Alla fine del grido mediatico di rivolta, il senso dell’accaduto rimane, come sempre, inafferrabile. Una messa in scena lundiniana nella messa in scena che, con ottime probabilità, non era stata nemmeno architettata.
Sacrosanto relegare un genio come lundini su raiplay e stendere il tappeto rosso a gente tipo la marcuzzi per il programma sulla nostalgia. W la rai
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Senza fare nulla, Una Pezza di Lundini ha preso in giro noi spettatori, la Rai e la stampa. E, quindi, non ci resta che goderci questo magnifico – forse involontario, forse no – episodio di nonsense metatelevisivo fuori dalla televisione e tutto italiano. Grazie, Una Pezza: hai fatto rumore senza fare rumore, hai buttato tutto in caciara e la Rai ci ha messo pure una pezza.
A presto, oppure no.