Siamo quasi arrivati alla fine di Raised by Wolves e si può percepire negli sviluppi che sta prendendo la trama in questi due episodi. Strane voci, strane visioni. Un viaggio tra realtà e finzione che ci rende difficile comprendere quale sia l’una e quale sia l’altra. Le voci che Marcus sente sono reali? Il combattimento che compie con se stesso in versione Caleb è una finzione in stile Fight Club (se non avete mai visto Fight Club è il momento per estirpare questo marchio di vergogna dalla vostra libreria multimediale) oppure le presenze sono reali? Anche Campion comincia ad avere allucinazioni della sorella perduta e non comprende in cosa si stia imbattendo, come noi d’altronde. Insomma: moltissime domande devono ancora avere risposta e dobbiamo solo aspettare sette giorni per averla.
Partiamo ad analizzare le due puntate che aprono le porte al gran finale.
Sia Madre che Marcus sono i personaggi principali del primo dei due episodi “Faces”. Derubata dei suoi occhi originali, Madre non può proteggere la propria famiglia o se stessa attraverso la forza bruta, ed è qui che scopre di avere un altro potere insito nella sua capacità di entrare in empatia e di connettersi emotivamente con le persone. Un potere che, tra l’altro, deriva proprio dagli insegnamenti del suo creatore e amante. Dall’altra parte della barricata, Marcus continua a sentire le voci, diventando sempre più spaesato e confuso riguardo a ciò che è e a ciò in cui crede. Uno dei motivi per cui questa puntata risulta funzionare a meraviglia nell’insieme è che si interroga direttamente dei temi che abbiamo esplorato per tutta la stagione. Una specie di bandolo della matassa. Tutto viene a galla e si scontra. Per esempio Padre è stato riprogrammato per funzionare come farebbe qualsiasi altro droide. Tuttavia un semplice movimento del dito della mano sinistra ci fa pensare che ci sia ancora qualche residuo di identità passato al di sotto di quella scorcia dura e asettica. È proprio lui, infatti, a fine episodio a salvare Madre dalla fossa con la semplice imposizione del dito ballerino. Sarà vero? Oppure è un caso?
Andando ad analizzare ancor più in profondità questa trama, si aprono diverse domande sulla natura di Madre e sulla natura della stessa fede mitraica.
Madre è una prigioniera in piena sindrome di Stoccolma, oppure l’amore per il suo creatore è reale e la missione è davvero la sua unica fonte di sicurezza? Perché rifiuta di empatizzare con lo sterminio fatto con la caduta dell’arca? In risposta a questi dubbi su Madre, troviamo le ipocrisie della fede mitraica. Ipocrisie tipiche di moltissime religioni a noi conosciute. Tempest viene allontanata proprio per aver svelato questi contrasti e la prova dell’esistenza di tutto ciò sta nel chierico mitraico che rifiuta di scusarsi quando le viene detto che il tempio di pietra, costruito per battezzare Campion e renderlo puro, è fatto con le lapidi di bambini morti su Kepler-22b. “Non importa”, ridacchia il chierico sorridendo, “Non c’è bisogno di segnare le tombe degli atei!”. Ogni vita umana è importante, o quasi.
Non un episodio perfetto in ogni sua forma. Gran parte dei dialoghi sono ancora un po’ goffi e sicuramente manca ancora un po’ il focus sulla religione mitraica. Ancora troppo vaga e senza origini.
Tuttavia è molto interessante il modo in cui ai personaggi principali è stata data l’opportunità di crescere e cambiare in modi dinamici e interessanti. Abbiamo una vista più articolata sul passato di Marcus e vediamo di più su come Madre vede il mondo che la circonda.
Interessantissima la lotta che Marcus ha con il suo stesso passato e con il se stesso del passato. Esce dalla battaglia con una ferita che può o meno essere auto-inflitta e con la convinzione che sia lui il vero messia che i mitraici stavano cercando. Allo stesso modo, Madre emerge dalla morte con una convinzione più profonda nella missione della sua vita, dicendo a Padre che qualunque cosa accada ha intenzione di tornare per lui e per i bambini.
Nel secondo episodio della serata, “Mass”, tutte le nostre certezze vengono meno, insieme alle certezze dei protagonisti. Madre, fuggita dall’accampamento, trova e sfrutta degli androidi medici per curarsi e scopre l’esistenza di un tumore organico nel suo addome, tumore che scopriremo essere un feto in crescita.
Regalo del suo creatore? E qui torniamo alla domanda iniziale, realtà o finzione?
“Mass” è un ritorno terrificante, ma gratificante, alle origini di Raised by Wolves. Nel sogno di apertura di Caleb facciamo fatica a guardare la scena in cui si squarcia il volto per ritrovare il suo vero Io. Durante tutto l’episodio abbondano il sangue e il liquido lattiginoso che riempie gli androidi. Abbiamo una visione precisa e chiara su come si è evoluta la società umana e su quali sono le basi sulle quali è fondata. Nel mondo di Raised By Wolves, il progresso tecnologico e l’innovazione non sono visti come una via di fuga dagli orrori della crudeltà umana. In effetti, la serie sembra suggerire che i nuovi strumenti tecnologici possono effettivamente eliminare le fragilità umane, allontanandoci dall’egoismo, dall’avidità e dalla lussuria. Questo è vero per i mitraici, che usano strumenti tecnologici miracolosi e tuttavia seguono una fede tanto spietata quanto gerarchica. Ad esempio, quando Marcus si comporta in modo sempre più strano e meschino nei confronti di suo figlio e di Sue, i mitraici sembrano preoccupati, ma poi lo aiutano attivamente a distruggere la sua famiglia. Possono essere scettici, ma sembrano anche incapaci di mettere in dubbio il giudizio del loro leader.
Questa visione dell’umanità sembra spesso appiattire l’esperienza umana. Le vite dei mitraici ruotano attorno a testi religiosi, ma gli atei che combattono non sembrano avere punti di riferimento culturali comuni, a parte la strana storia dei “Tre porcellini“. Cos’è successo agli altri aspetti della loro cultura? Cosa unisce gli atei? Quali tradizioni o credenze condividono?
Forse questa mancanza di una precisa identità culturale rende la rivelazione della vera missione di Madre ancora più inquietante, poiché implica che il suo creatore ateo fosse semplicemente interessato a creare un futuro egoisticamente centrato sulla sua stessa progenie. Come Tempest, Madre è stata violentata e messa incinta contro la sua volontà da qualcuno che pensava di farlo per creare un futuro migliore per l’umanità. E come Tempest, questa nuova conoscenza innesca una crisi di fede e fa sorgere spontanea la domanda se anche la mamma si ribellerà contro gli ideali in cui credeva con fervore.
Tante domande affollano le nostre menti. Il cambiamento di Madre successivo all’inserimento nel suo corpo del sangue delle bestie di cui si cibavano, implica un legame fra le bestie e gli androidi? Si spiegherebbe la resistenza di Campion dal cibarsene nei primi episodi.
Raised by Wolves dà il meglio di sé quando spinge gli spettatori a sedersi in un inquietante disagio. Lo show cerca sempre dare sempre di più rispetto a quanto possiamo sopportare. Tante domande, tanti dubbi. Realtà o finzione? Un viaggio nella psiche umana e nella società che sta per giungere al termine. Adesso non ci rimane che attendere la prossima settimana per il gran finale di Raised by Wolves.