Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Raising Voices
Raising Voices (Ni una màs) è arrivata su Netflix portando con sé due attrici note del panorama cinematografico spagnolo. Grazie alla loro presenza, la serie ha incuriosito subito il pubblico, che tuttavia non si aspettava tematiche così pesanti. Raising Voices, con le magnifiche interpretazioni di Nicole Wallace (È colpa mia?), Clara Galle (Dalla mia finestra) e Gabriel Guevara, riesce a trasmettere messaggi importanti, a tratti difficili da digerire. La serie non si presta alla visione in binge watching, bensì necessita di tempo, di pause. I momenti drammatici sono tanti, ma altrettanti sono quelli angoscianti.
Guardare la serie vuol dire immedesimarsi, ritrovarsi in alcune scene. Soffrire e sentirsi impotenti di fronte alle vicende. È un’esperienza che va oltre il semplice intrattenimento, toccando corde profonde dell’animo umano e invitando alla riflessione su tematiche di grande rilevanza sociale.
Ecco i 5 momenti più angoscianti di Raising Voices
1) Il suicidio di Berta
Tra le scene più inquietanti e angoscianti di tutta la serie, il suicidio di Berta è senza dubbio quella che colpisce maggiormente. La scena inizia con Berta e Alma che conversano su un autobus riguardo al loro profilo Instagram. Stanno utilizzando questo account per denunciare in modo silenzioso lo stupro subito da Berta per mano del professore, e per dare voce a tutte le ragazze che si trovano in situazioni simili. Tuttavia, Alma è sempre più confusa e scettica, poiché il professore non mostra il minimo interesse nei suoi confronti, portandola a dubitare dell’autenticità delle accuse di Berta. Berta, rendendosi conto che l’amica non le crede completamente, entra in panico. La tensione cresce in modo palpabile mentre scende dall’autobus e, in uno stato di disperazione, si lancia in mezzo alla strada, finendo tragicamente sotto un camion che la uccide sul colpo.
Questa scena è estremamente angosciante, poiché lo spettatore percepisce immediatamente l’imminente tragedia. Nonostante questo, si rimane incollati allo schermo, vivendo ogni secondo con crescente ansia, nella speranza che Berta possa cambiare idea all’ultimo momento. La costruzione della tensione è magistrale, rendendo l’angoscia e la disperazione di Berta tangibili e profondamente toccanti. La scena non solo colpisce per la sua crudezza, ma anche per il modo in cui riesce a trasmettere il senso di impotenza e la gravità delle tematiche affrontate dalla serie. È un momento che resta impresso nella mente dello spettatore, invitando a riflettere su temi difficili e dolorosi.
2) Il quasi stupro di Nata
Un’altra scena estremamente angosciante è quella che coinvolge Nata. La ragazza si trova in una casa insieme al suo fidanzato Alberto, con il quale si diverte ad entrare in abitazioni vuote per fare sesso. Durante una di queste incursioni, Nata si lascia andare a una confessione, dicendo ad Alberto che le piacerebbe provare un rapporto a tre. Alberto prende sul serio la richiesta e organizza un piano per farla stuprare dai suoi amici. Quando Nata realizza la gravità della situazione, si blocca, incapace di reagire. Questo fenomeno, conosciuto come “freezing”, è molto comune tra le donne che subiscono violenze. La tensione cresce a dismisura mentre ci rendiamo conto dell’orrore che sta per consumarsi. Per fortuna, la polizia arriva in tempo e Nata riesce a scappare, anche se inizialmente non comprende appieno la gravità di ciò che stava per accadere.
La scena è costruita in modo magistrale, facendo vivere allo spettatore ogni secondo con un’ansia crescente fino all’arrivo della polizia. Il contrasto tra il gioco iniziale e la successiva realizzazione della minaccia reale crea un’atmosfera di terrore palpabile. Lo spettatore è costretto a confrontarsi con la vulnerabilità di Nata e l’assoluta mancanza di scrupoli di Alberto, rendendo la scena particolarmente disturbante. Questo momento non solo colpisce per l’angoscia che genera, ma anche per la sua capacità di far riflettere sulle dinamiche di potere e controllo nelle relazioni e sulle terribili conseguenze della violenza. La scena resta impressa nella mente, sottolineando l’importanza di riconoscere e combattere questi abusi. (La classifica delle 10 migliori Serie Tv drama del 2022)
3) Il viaggio in auto di Alma
Il momento più ansioso di Raising Voices
La serie ci prepara fin da subito alla sua pesantezza, immergendoci in un’atmosfera angosciante già dalle prime puntate. Una delle scene iniziali più inquietanti vede Alma accettare un passaggio da due individui loschi, noti come spacciatori. Il viaggio in auto diventa rapidamente interminabile e, proprio come Alma, comprendiamo presto che le loro intenzioni sono tutt’altro che benevole. La tensione cresce a ogni curva e a ogni metro percorso, con la paura palpabile che possano farle del male, forse anche violentarla. La costruzione della scena è tale da permetterci di immedesimarci completamente nella sua angoscia e vulnerabilità. L’inquietudine si intensifica mentre Alma cerca di mantenere la calma, ma il suo terrore è evidente e contagioso. Ogni sguardo, ogni movimento degli uomini aumenta la nostra apprensione. La serie riesce a trasmettere in modo realistico e crudo la sensazione di impotenza e di pericolo imminente.
Soffriamo con Alma, condividendo il suo timore e la sua disperazione. Questa scena, oltre a essere un momento di forte impatto emotivo, serve a stabilire il tono della serie, preparandoci a confrontarci con tematiche difficili e a vivere momenti di grande tensione. La capacità della serie di evocare tali emozioni sin dalle prime puntate dimostra una narrazione potente e coinvolgente. Alma diventa un simbolo della vulnerabilità umana di fronte alla violenza, e la sua esperienza ci invita a riflettere sulle paure profonde e reali che molte persone affrontano quotidianamente. (Qui trovi altre serie tv drammatiche).
4) L’angoscia dei genitori di Alma
Raising Voices è una serie per tutti
Raising Voices è una serie che riesce a coinvolgere tutti, grazie alla sua capacità di far immedesimare gli spettatori sia nelle giovani protagoniste sia nei genitori di Alma. La notte in cui Alma sparisce, viviamo appieno l’ansia dei suoi genitori. Soffriamo insieme a loro, immaginando il peggio. Osserviamo il padre e la madre affrontare la situazione in modi diversi, ma entrambi sono travolti dall’angoscia e dalla preoccupazione di non rivedere mai più la loro figlia. La serie dipinge con grande realismo le reazioni dei genitori: la madre, disperata e in lacrime, cerca di mantenere la speranza viva, mentre il padre, visibilmente distrutto, tenta di rimanere forte e di trovare una soluzione. Questa dualità nel modo di affrontare la tragedia rende la situazione ancora più straziante, e noi spettatori non possiamo fare a meno di sentire il loro dolore.
Allo stesso tempo, viviamo l’ansia di Alma, che ritorna a casa sconvolta. Mentre gli eventi si svelano, un senso di nausea ci attanaglia lo stomaco. La serie riesce a trasmettere in modo potente il terrore e lo shock che Alma prova, rendendo la sua esperienza ancora più intensa e toccante. Raising Voices non solo racconta una storia coinvoglente, ma lo fa in un modo che tocca profondamente le emozioni degli spettatori. La capacità di farci vivere le paure, le speranze e le sofferenze dei personaggi, sia giovani che adulti, è ciò che rende questa serie così coinvolgente e universale. (Le serie più drammatiche di sempre)
5) Le sedute con il professore
L’ultima scena angosciante che ci terrà svegli la notte è sicuramente quella delle sedute con il professore. Alma, determinata a smascherarlo, finge di essere interessata al suo aiuto. Tuttavia, il professore non sembra attratto da lei in senso sessuale. Alcune sue frasi e gesti, ambigui e carichi di tensione, ci fanno drizzare i peli, perché ci aspettiamo il peggio da un momento all’altro. Ogni incontro tra Alma e il professore è un crescendo di ansia. La ragazza, nonostante il coraggio e la determinazione, non può evitare di mostrare segni di nervosismo. Ogni volta che il professore si avvicina troppo, o pronuncia parole ambigue, la tensione diventa palpabile. La sua apparente indifferenza non fa che aumentare il nostro timore, poiché la minaccia sembra sempre sul punto di concretizzarsi. La regia e la sceneggiatura giocano abilmente con le nostre aspettative, mantenendoci costantemente in allerta.
Ogni dettaglio, ogni sguardo, ogni movimento del professore è studiato per creare un’atmosfera di incertezza e paura. Il comportamento ambiguo del professore alimenta la nostra ansia, facendoci sentire il pericolo imminente. Queste sedute sono un esempio perfetto di come la serie riesca a manipolare le emozioni dello spettatore, tenendolo in uno stato di continua apprensione. La capacità di creare suspense attraverso situazioni quotidiane e apparentemente innocue è una delle caratteristiche che rende Raising Voices così avvincente e disturbante. La paura e l’ansia che proviamo insieme ad Alma sono ciò che ci lega profondamente alla sua storia, rendendo ogni episodio un’esperienza intensa e indimenticabile. (Altri titoli se hai bisogno di qualcosa di drammatico).