ATTENZIONE: proseguendo nella lettura potreste incappare in spoiler su Reacher 3.
Siamo già a metà di Reacher 3. Quattro episodi sono volati via in un crescendo di tensione, azione e rivelazioni, e ne restano solo altrettanti prima del gran finale. Se da un lato non vediamo l’ora di scoprire come Reacher affronterà Quinn e risolverà la situazione, dall’altro quasi ci dispiace che il conto alla rovescia per la fine della stagione sia iniziato. Dopo ogni episodio ci ritroviamo con un’unica certezza: aspettare la quarta stagione sarà dura.
Ma per ora concentriamoci sul presente. La quarta puntata di Reacher 3 cambia ritmo, lasciando in secondo piano l’azione per dedicarsi all’introspezione e all’approfondimento del passato del protagonista. Una scelta vincente, perché quello che emerge è un pezzo fondamentale della storia di Reacher, una rivelazione che ci aiuta a capire meglio chi è e perché nutre un odio così profondo per Xavier Quinn (Brian Tee).
Il passato torna a galla: Reacher e Quinn, una questione personale
L’episodio si apre con Reacher che, dopo essersi imposto come nuovo braccio destro di Zachary Beck, si riunisce con gli agenti della DEA: Susan Duffy, Guillermo Villanueva e Steven Elliot. La sua copertura sta funzionando, ma per riuscire ad avvicinarsi a Beck ha dovuto prendere una decisione drastica. Dare fuoco alla casa sicura che gli era stata fornita dalla DEA per far sparire tracce che potrebbero compromettere la sua copertura.
Susan non prende affatto bene la notizia. Giustamente irritata, pretende spiegazioni. Ma se c’è una cosa che ormai abbiamo capito su Reacher, e che questo Reacher 3 ci ha confermato, è che nulla, o quasi, lo scuote. Con la sua solita calma granitica, fa capire a Susan che ha fatto quello che doveva fare e che, in fondo, sa che lei è abbastanza tosta da gestire le conseguenze con i suoi superiori.
Questa volta, però, non basta. Susan è intelligente, determinata e, soprattutto, stanca dei silenzi di Reacher. Finora ha accettato di lavorare con lui senza fare troppe domande, ma ora vuole sapere cosa c’è dietro questa missione così personale. Perché Reacher ce l’ha così tanto con Quinn? Perché sembra quasi ossessionato da lui?
La risposta arriva attraverso un lungo flashback, un viaggio nel passato che ci mostra un Reacher ancora in servizio nell’esercito, alle prese con un caso che cambierà per sempre la sua vita.
Dominique Kohl: il tassello mancante in Reacher 3
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Nel flashback, Reacher riceve una nuova assegnazione dal generale Garber. Dovrà lavorare con una giovane sergente, Dominique Kohl, su un caso di spionaggio militare. Durante questo dialogo comprendiamo che l’attività di Reacher come investigatore speciale dell’esercito è agli albori e che ancora non conosce Frances Neagley.
All’inizio, come prevedibile, il maggiore non è entusiasta dell’idea. Non ha tempo per fare da babysitter, dice. Il generale non vuole sentire obiezioni rispondendogli che non gli affiderebbe mai un novellino. E di fatti, quando Reacher incontra Kohl, la sua opinione cambia in un attimo.
Kohl non è una recluta inesperta, né una che si lascia intimidire. È quel genere di persona che non può non piacere all’ex maggiore. È intelligente, sveglia, determinata. E Reacher lo capisce subito, al volo. In breve tempo, tra i due si instaura un rapporto di fiducia reciproca, basato su rispetto e collaborazione. Non c’è spazio per distrazioni o relazioni personali: Reacher è sempre stato un uomo di regole, e una di queste è che tra un superiore e un subalterno non devono esserci legami che possano compromettere il lavoro. E la reputazione. Soprattutto quella di lei.
Ma questo non significa che non ci sia stima. Kohl è incredibilmente capace, tanto da imparare rapidamente lo stile investigativo di Reacher e replicarlo perfettamente. Lo vediamo in una scena cruciale, durante un interrogatorio: Kohl si muove, parla e ragiona proprio come farebbe Reacher. È un momento significativo, perché ci mostra quanto lui la consideri speciale.
Purtroppo, però, le cose prendono una piega tragica. Kohl, eseguendo gli ordini di Reacher, scompare improvvisamente, e Reacher capisce subito che c’è qualcosa di terribilmente sbagliato. Dopo una frenetica quanto rapida ricerca, la trova nel fienile di una fattoria di proprietà di Quinn. Ma è troppo tardi.
Reacher contro Quinn: una vendetta incompiuta
Quinn si presenta subito come il perfetto antagonista in Reacher 3. È intelligente, manipolatore e perfido, un uomo abituato a giocare con la vita degli altri come se fosse una partita a scacchi. Del resto è un uomo il cui passato è costellato di cattiveria e il presente di inganni poiché nell’intelligence militare. Il confronto tra loro è carico di tensione. Quinn cerca di girare la situazione a suo favore, prova a persuadere Reacher con le sue parole cercando di convincerlo che Kohl sia sua complice. Ma sbaglia a sottovalutarlo.
Per Reacher non c’è spazio per i giochetti. Tanto meno è impossibile che si sia sbagliato sul sergente. La sua vendetta è immediata e spietata. Eppure, non abbastanza. Perché lui credeva di aver chiuso definitivamente la questione con Quinn, e invece il suo vecchio nemico è vivo e vegeto e tornato in circolazione (anche se sembrerebbe aver perso la memoria).
Adesso è chiaro: il legame tra Reacher e Quinn non è solo una questione di giustizia. È qualcosa di molto più personale. La rabbia di Reacher, il suo desiderio di mettere fine alla vita di Quinn, definitivamente, non derivano solo dal senso del dovere. Sono alimentati dal rimorso, dal peso di non essere riuscito a proteggere Kohl.
Reacher e Susan: un’alleanza sempre più solida
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Dopo la confessione di Reacher, Susan a sua volta abbassa le difese. Fino a questo momento l’abbiamo vista come una donna forte, determinata, capace di affrontare situazioni pericolose senza esitazione. Ma in questo momento si concede un attimo di vulnerabilità e ammette ciò che la tormenta: il senso di colpa per la sua informatrice scomparsa. Non è solo una questione di lavoro, né di semplice dovere professionale. Lei sente di averla tradita, di averla esposta a un rischio che forse avrebbe potuto evitare.
E in questo, per la prima volta, riconosce un’ombra simile negli occhi di Reacher. Il ricordo di Dominique Kohl non è solo un frammento del passato per lui, è una ferita aperta, un rimpianto che non potrà mai cancellare. Kohl era sotto la sua protezione, e lui non è riuscito a salvarla. Così come Susan sente di aver fallito con la sua informatrice.
Questo legame li unisce in modo profondo. Entrambi hanno un codice d’onore che va oltre le regole scritte. Entrambi sanno che la giustizia, così come è concepita dalle istituzioni, a volte non è sufficiente. E quando non lo è, allora tocca a loro. Perché se c’è una cosa che Reacher e Susan non possono accettare, è l’idea di lasciare impunito chi ha fatto del male a chi non poteva difendersi.
Da questo momento in poi, il loro sodalizio non è più solo una collaborazione tra agenti sul campo. È un patto tacito tra due persone che hanno visto troppo, perso troppo, e che ora sanno di poter contare l’uno sull’altra per fare quello che va fatto.
Un episodio più introspettivo, ma ugualmente avvincente in Reacher 3
Rispetto ai primi tre episodi, questo capitolo è meno carico d’azione e più focalizzato sulla costruzione della storia. Potremmo definirlo un episodio di transizione, ma sarebbe riduttivo. Perché è proprio grazie a episodi come questo che il personaggio di Reacher acquista ancora più spessore.
Abbiamo sempre visto Reacher come una macchina inarrestabile, un uomo capace di calcolare ogni mossa con freddezza. Ma questa puntata ci mostra la sua umanità, la sua vulnerabilità nascosta. E lo fa senza snaturarlo, senza farlo apparire meno forte. Al contrario, lo rende ancora più interessante.
Se nella precedente recensione avevamo azzardato l’ipotesi che Reacher 3 potesse essere la miglior stagione della serie, questa puntata non fa che confermare quella sensazione. Il giusto equilibrio tra azione, introspezione e costruzione dei personaggi sta dando risultati eccellenti.
Questo episodio, cui titolo è Dominique, aggiunge un tassello importante al mosaico, e se finora la stagione ha mantenuto un livello così alto, le prossime puntate promettono scintille.
Reacher 3 continua a convincere, a intrattenere, a farci desiderare di più. Il viaggio non è ancora finito, e non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà il prossimo episodio, disponibile su Prime Video da giovedì 6 marzo 2025.