Vai al contenuto
Home » Reacher

Reacher 3×05 – Quando l’avversario riesce a sorprenderti

Un oscuro Reacher in Reacher 3
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. È arrivato Hall of Series Discover, l'abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi, direttamente sulla tua email. Con Hall of Series Discover avrai:
  • ✔ Zero pubblicità su tutto il sito
  • ✔ Articoli esclusivi e approfonditi
  • ✔ Consigli di visione personalizzati
Scopri di più su Hall of Series Discover

ATTENZIONE: proseguendo nella lettura potreste incappare in spoiler su Reacher 3.

1 a 1. Palla al centro!
Di cosa parliamo usando questa metafora calcistica? Del fatto che Paulie, il colosso al servizio di Zachary Beck, ha avuto la sua rivincita. Nessuno spoiler clamoroso, sia chiaro. Dopotutto, chi conosce le dinamiche delle serie tv e, in particolare, di Reacher 3, sapeva che prima o poi sarebbe successo. Paulie è il classico gigante cattivo che, dopo aver subito un’umiliazione, torna alla carica con un nuovo scontro. E ottiene la sua vendetta. Lasciando stupefatti un po’ tutti.

Ma se è vero che Paulie ha pareggiato i conti, è altrettanto certo che la sua fine sia già scritta. Non è una questione di “se”, ma di “come”. E su questo si potrebbero aprire le scommesse, anche se una vaga idea ce l’abbiamo già. La serie non è nuova a eliminazioni spettacolari, quindi ci aspettiamo qualcosa di memorabile.
Paulie, però, non è l’unico elemento che rende questa quinta puntata di Reacher 3 così intensa. Anzi. È, semmai, la ciliegina sulla torta. Giovedì 6 marzo è uscito un episodio che rallenta leggermente il ritmo della stagione, ma solo per permettere alla storia di sistemare alcuni dettagli cruciali. Stiamo entrando nella fase decisiva e le trame lasciate in sospeso devono iniziare a confluire in un quadro più chiaro.

Reacher 3 rallenta il ritmo? Solo in apparenza

A una prima occhiata, questa quinta puntata di Reacher 3 potrebbe sembrare meno frenetica rispetto alle precedenti. Dopo l’intensità evocativa dell’episodio 4, in cui abbiamo finalmente scoperto il legame tra Reacher e Xavier Quinn, la narrazione sembra concedersi un altro attimo di respiro. Ma è solo un’impressione, perché in realtà la tensione rimane altissima e il nostro protagonista si ritrova più che mai a gestire situazioni intricate, una dietro l’altra.

Nel corso dell’episodio, Reacher corre da un lato all’altro per tenere in piedi la sua operazione sotto copertura e, al tempo stesso, risolvere problemi sempre più grandi. Prima deve intervenire per salvare Susan Duffy e Guillermo Villanueva dagli uomini di Beck, che sembrano aumentare a ogni angolo. Poi si ritrova a dover eliminare le prove e i cadaveri che iniziano ad accumularsi pericolosamente. Non c’è neanche il tempo di prendere fiato, perché subito dopo deve pensare a proteggere la sua copertura, sfruttando l’aiuto di Villanueva per evitare che Beck cominci a sospettare qualcosa. E infine, come se non bastasse, arriva il momento di presentarsi all’incontro con Quinn, rispettando gli ordini ricevuti.

Un ordinato caos

Reacher beve il caffè fatto con una strana miscela
Credits: Prime Video

A vederla così, la puntata potrebbe sembrare un po’ caotica, ma in realtà tutto segue una logica precisa. Fino a questo momento, Reacher 3 ci ha abituati a una narrazione molto strutturata: i cattivi sono stati chiari fin dall’inizio e, episodio dopo episodio, Reacher ha tessuto la sua tela per arrivare all’obiettivo. Questa volta, però, gli eventi sembrano accelerare improvvisamente, dando la sensazione di un ritmo quasi frenetico, forse persino più del necessario.

Non è un difetto, anzi. È semplicemente il segnale che ci stiamo avvicinando al climax della stagione. Ogni grande storia ha bisogno di una fase in cui le tensioni si accumulano prima della resa dei conti, e questa puntata di Reacher 3 è proprio questo: un episodio di transizione che rimescola le carte, chiude alcune sottotrame e prepara il terreno per il confronto decisivo.

Nel bel mezzo di questo crescendo di tensioni, tra cadaveri che si accumulano e situazioni al limite gli autori, sia Lee Child che gli sceneggiatori, riescono a inserire momenti ironici perfettamente dosati. Che alleggeriscono senza mai spezzare il ritmo. La scena della miscela eccellente di caffè ne è un esempio perfetto: presa singolarmente potrebbe sembrare quasi ridicola, ma nel contesto generale della puntata diventa una piccola boccata d’aria per lo spettatore, un attimo di leggerezza che evita di rendere l’atmosfera eccessivamente opprimente.
Questo equilibrio tra azione serrata e ironia sottile è una delle tante chiavi del successo di Reacher 3, che sa sempre quando concedere un attimo di respiro prima di tornare a colpire.

La brutalità di Reacher e il suo codice morale

Chiunque segua Reacher 3 sa bene che il protagonista non si fa troppi problemi a eliminare chi si mette sulla sua strada. Non ha bisogno di giustificazioni, perché sa di essere nel giusto. E se attorno a lui i cadaveri si accumulano? Poco importa, vengono smaltiti.
Reacher è un uomo di principi, ma è anche spietato quando necessario. Non cerca lo scontro ma se qualcuno gli si para davanti con cattive intenzioni non si fa scrupoli a eliminarlo. È una macchina da guerra che non si ferma mai, e questa puntata ce lo ricorda molto bene.

Ma ciò che rende Reacher un personaggio dotato di un certo fascino è il suo equilibrio tra brutalità e giustizia. Non uccide per il gusto di farlo, ma perché crede che sia l’unico modo per sistemare le cose. È un uomo che agisce secondo un codice morale inflessibile, che lo guida in ogni scelta.
E proprio questo aspetto emerge in modo evidente nella quinta puntata di Reacher 3. Vediamo un protagonista costretto a prendere decisioni drastiche, consapevole che ogni azione avrà conseguenze. È il prezzo da pagare per fare la cosa giusta.

Duffy e la fragilità dei “buoni” in Reacher 3

Uno dei momenti più toccanti della puntata arriva con una telefonata di Susan Duffy. È un intenso scambio di parole che racchiude un concetto importante: i “buoni” sono fragili. Anche quando compiono il loro dovere. Soprattutto, quando lo compiono.
A differenza di Reacher, che sembra fatto di ferro e cemento armato, gli altri personaggi non hanno la sua resistenza, né fisica né mentale. Duffy e Villanueva rischiano la carriera, la pensione e la vita, ma non hanno la stessa impassibilità del protagonista. In Reacher 3, più che nelle precedenti stagioni, vediamo come chi combatte per la giustizia lo faccia mettendo in gioco tutto, senza alcuna certezza di sopravvivere.

Questa differenza è fondamentale. Reacher è quasi un’entità mitologica, un uomo che non si piega mai. O se lo fa, lo nasconde molto bene, dietro quella corazza di ferro che si porta appresso. Gli altri, invece, sono persone normali, che provano paura, dubbio e dolore. Sono loro a ricordarci quanto sia alto il prezzo da pagare per combattere il crimine.
E come spesso accade in Reacher 3, sono proprio i buoni a pagare il prezzo più alto.

Il dolore come motore della vendetta

Reacher si guarda le spalle in Reacher 3
Credits: Prime Video

Se c’è una costante in questa grande serie, è il fatto che il dolore sia sempre il punto di partenza per la furia del protagonista.
In questa puntata assistiamo a una perdita che lascia il segno. Non diremo altro per evitare spoiler, ma chi ha la lacrima facile potrebbe aver bisogno di un fazzoletto.
È proprio la perdita a spingere Reacher ad attivarsi ancora una volta. Lui non è il tipo che si mette nei guai per il gusto di farlo. Ma se qualcuno fa del male alle persone sbagliate, allora diventa un problema. E Reacher è l’unico che può risolverlo.

Questa puntata di Reacher 3 ci ricorda, semmai ce ne fosse bisogno, perché ancora una volta perché il personaggio di Jack niente secondo nome Reacher sia così iconico: è una forza della natura, un uomo che non si ferma mai finché non ha rimesso le cose al loro posto. È l’eroe che tutti vorremmo essere.

Il finale si avvicina: cosa aspettarsi da Reacher 3?

Ora che siamo alla quinta puntata di Reacher 3, restano solo tre episodi prima della fine della stagione. Le domande in sospeso sono ancora molte, ma una in particolare ci tormenta fin dall’inizio: Quinn si ricorderà di Reacher?
Dopo “l’incidente” che lo ha coinvolto, ha dichiarato di aver perso la memoria. Sarà vero? O è solo un altro dei suoi giochetti? Lo scopriremo presto. Ma se c’è una cosa certa, è che il trionfo finale sarà di Reacher. Sempre e comunque. Senza spoiler.
Fino ad allora, meglio stare dalla sua parte. Anche se può essere pericoloso. Molto.

 Una cosa è certa: Reacher è la serie che ha dominato le visualizzazioni di Prime Video negli ultimi anni