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13 Reasons Why 3×06 – Cosa collega Bryce a Tony?

13 Reasons Why 3x06
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Siamo arrivati a metà stagione, circa, e 13 Reasons Why 3×06 dovrebbe strutturarsi come un giro di boa, un momento in cui si comincia a vedere un po’ di luce.

Ci riesce? Decisamente no! Partiamo dal presupposto che veniamo da una seconda stagione che ha mostrato più di una pecca, dove si sono creati più buchi di trama che altro. A oggi, per esempio, mi sto ancora chiedendo che fine abbia fatto tutta la storia della dipendenza da eroina di Justin.

A voler proprio trovare un pregio a 13 Reasons Why 3×06 è l’attenzione dedicata al personaggio di Tony. Che fosse una persona buona l’avevamo capito già nella prima stagione. Quanto fosse buono, questo forse dovevamo ancora vederlo.

Tutta la storia dedicata alla sua famiglia colpisce lo spettatore dritto in faccia. C’è amore e c’è emozione, certo, ma c’è anche molto realismo, se consideriamo che questo è uno spaccato di realtà e attualità negli Stati Uniti.

13 Reasons Why 3x06 tony

L’attenzione che Tony dedica al salvataggio della sua famiglia è magistrale. Fa di tutto, anche se sembra decisamente troppo tardi. Parte della sua famiglia è già stata deportata, e i soldi per pagare gli avvocati a quanto pare non bastano mai.

Ecco che quindi entra in scena Bryce, che acquista la Mustang di Tony a un prezzo superiore a quello da lui richiesto. Non c’è una motivazione, se non la volontà di fare una buona azione. Una delle tante che Bryce sembra fare nel corso dei flashback.

Qui però lo spettatore più attento storce il naso. Non che non fosse già successo, ma in 13 Reasons Why 3×06 mi sono trovata a chiedermi, per l’ennesima volta, a che pro cambiare percezione? Ovvero: è proprio necessario farci empatizzare con lo stupratore?

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Questo sembra essere, a ben vedere, il problema fondamentale di questa terza stagione. Non nego che è interessante seguire l’indagine sulla morte di Bryce Walker (per quanto fino a questo momento non ci abbia portato da nessuna parte), ma non credo sia necessario esplorare anche il lato umano del ragazzo.

Posso accettare il fatto che si sia pentito per i suoi sbagli, non sono d’accordo sulle modalità di redenzione. Non sono i gesti a essere sbagliati, ma le tempistiche, e aver deciso di dare tutto un altro background a un personaggio scritto e pensato come cattivo fino a questo momento non migliora la situazione.

Diciamo che la coerenza narrativa di 13 Reasons Why, come già era capitato con la seconda stagione, sta pian piano venendo meno, in favore di una storia sì interessante ma priva di logica. Ringraziamo Bryce per aver dato i soldi a Tony, ma questo non cambierà il dolore che ha causato in vita.

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Un dettaglio che certo non viene dimenticato dalle vittime di stupro, che lanciano, come già previsto, la protesta in pieno funerale. L’opinione personale è che effettivamente la scelta fosse di cattivo gusto nei confronti della famiglia, ma non fosse del tutto sbagliata.

Per meglio dire, non è corretto intromettersi in una funzione funebre per portare avanti un pensiero di protesta così radicale, non quando la famiglia si trova all’apice della sofferenza. Quindi, anche in questo caso, la scelta dei tempi sull’attivismo è sbagliata.

In ogni caso, le ragazze hanno ragione. Bryce Walker era uno stupratore, e se vogliamo davvero piangere la sua scomparsa dovremmo prima concentrarci su ciò che ha lasciato, sul dolore che ha inflitto alle sopravvissute. È giusto che loro vogliano giustizia, lo è meno il voler dare tutto l’amore del mondo a una persona che in vita non l’ha meritato.

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Insomma, la protesta in sé può essere più o meno condivisa, ma non è nell’insieme la parte più importante. La nostra attenzione si focalizza sul passato di Bryce, e in particolar modo sul rapporto con sua madre. Cosa che, in tutta la storia, suona decisamente finta.

Non fraintendiamoci, è perfettamente normale che una madre ami incondizionatamente suo figlio, indipendentemente da quante cose nefande ha fatto. Tuttavia la madre di Bryce nei flashback visti finora ha dimostrato ben altro atteggiamento verso il figlio.

Volete quindi farci credere che dopo qualche episodio in cui manifesta una certa umanità sia improvvisamente cambiato ai suoi occhi? Mi spiace, ma il percorso di Bryce per fare ammenda dovrebbe essere ben più lungo dei gesti caritatevoli e dell’aiuto in casa.

I due livelli su cui si svolge la puntata sono tuttavia ben equilibrati. La scelta narrativa può non piacere, ma questo sta al gusto degli spettatori. Così come si presta a varie interpretazioni il cambio di filtro tra passato e presente. Una distinzione molto chiara, che rischia di diventare un po’ pesante.

La curiosità di sapere chi ha ucciso Bryce Walker non è comunque diminuita, e andando avanti mi chiedo se riuscirò a trovare un miglioramento, o se invece resterò radicata alle mie convinzioni.

Leggi anche: 13 Reasons Why 3×01 – Che fine ha fatto Bryce Walker?