Anche se dopo i vari trailer che avevano sponsorizzato la serie eravamo rimasti oltremodo sorpresi dalle immagini promesse da Dave Filoni e dalla produzione, mai avremmo pensato che con Ahsoka avremmo potuto assistere a un prodotto tanto ben confezionato e intrattenente. Questo perché le prime puntate della serie di Disney+ hanno superato le nostre più rosee aspettative, regalandoci una storia ricca di emozioni che ci ha fatto respirare le atmosfere della Galassia lontana lontana come non si verificava da un po’: nonostante il generale apprezzamento di The Mandalorian, che pur presentava le sue criticità, e di Andor, una serie molto sui generis anche per l’universo di Guerre Stellari, con Ahsoka si sta verificando tutto ciò che aspettavamo da un prodotto di Star Wars e che non avevamo avuto in Obi-Wan Kenobi. Arrivati ad Ahsoka 1×04, la serie avrà continuato a tenere alta la sua asticella o sarà crollata?
Per scoprirlo, vi lasciamo alla nostra recensione di Ahsoka 1×04, intitolata Jedi caduto. Attenzione: allerta spoiler sulla puntata e su Star Wars: Rebels.
Lo possiamo dire: dopo aver visionato il quarto episodio dello show Star Wars di Disney+, siamo rimasti oltremodo soddisfatti. La paura secondo cui, arrivati ormai a metà dell’opera, la serie avrebbe deciso di rallentare e perdere di ritmo, non si è concretizzata (almeno per ora). La puntata, infatti, nonostante presenti delle volute scene di relativa calma volta a farci respirare dopo momenti piuttosto concitati, procede spedita e ci porta infine alla definitiva partenza verso questa tanto decantata nuova Galassia che apre porte sconosciute per la saga di Star Wars ma che siamo sicuri sarà importantissima nel futuro e ci porta più vicini alla verità. Ora che Sabine e Ahsoka sono divise, avremo modo di assistere a due diversi scenari che aprono a tante diverse possibilità. Da un lato un viaggio verso l’ignoto, da un altro il destino riservato da coloro che sono rimasti nella nostra Galassia, da Hera Syndulla ad Ahsoka, che, in quello che sembra essere il Mondo tra i Mondi (una realtà legata alla Forza tra spazio e tempo e che permette di modificare un istante) avrà finalmente la possibilità di confrontarsi faccia a faccia con Anakin (un ritornante Hayden Christensen) quello che è stato il suo vero maestro e non più con Darth Vader come capitato in Star Wars: Rebels. Ma come ha fatto a finire lì? Si tratta solo di una visione? Sappiamo solo solo che quel “Hey, furbetta” (“Hey, Snips!” in originale) avrà sciolto il cuore di tanti fan della saga.
Ma prima di teorizzare sul futuro, facciamo un passo indietro e proviamo a capire insieme cosa ha reso questa puntata tanto apprezzabile.
La chiave del successo di Ahsoka risiede, a parer nostro, nel suo grande equilibrio interno: questo perché la serie riesce a bilanciare molto bene i momenti più introspettivi con quelli action. Ciò porta infatti lo spettatore a provare da un lato una grande empatia nei confronti dei personaggi, scritti bene e capaci di comunicare tanto pur con poco, dall’altro a rimanere con gli occhi incollati allo schermo di fronte alle sequenze più adrenaliniche e di tensione. Le scene d’azione e soprattutto di combattimento con le spade laser, infatti, riescono a tenere il pubblico sulle spine e a temere seriamente per le sorti dei protagonisti quanto per le conseguenze che potrebbero verificarsi in caso di sconfitta. Questo perché la posta in gioco è davvero alta e i primi a rendersene conto sono i personaggi stessi: ognuno di essi ha in mente un preciso obiettivo e, con molta coerenza, fa di tutto per perseguirlo.
Ahsoka è disposta a mettere la missione di impedire il ritorno di Thrawn sopra a tutto, anche alla speranza di poter ritrovare Ezra, Sabine, che invece vede in lui l’unica possibilità di riavere la propria famiglia dopo aver perso misteriosamente la propria, non ne vuole sapere di rinunciare e finisce così per tradire la fiducia che la sua Maestra riponeva in lei. D’altra parte abbiamo poi il personaggio di Baylan, un Jedi caduto, un uomo che ha perso la fede ma che dimostra di possedere un preciso codice morale che non può che lasciarci affascinati, merito forse del compianto Ray Stevenson, forse dell’aura di mistero da lui emanata e su cui vorremmo tanto sapere di più.
Personaggi che compiono delle scelte importanti, condivisibili o meno, ma che risultano essere ben scritti e accattivanti, dalla grande presenza scenica.
Ciò è visibile, infatti, non solo dai bei dialoghi che li portano a confrontarsi, ma anche dalla credibilità con cui essi interagiscono tra loro anche nei duelli. I combattimenti mostrati nell’episodio, oltre a essere ben coreografati ed eseguiti, capaci di mostrare anche molta varietà al suo interno, riescono a comunicare tanto, a lasciare lo spettatore in tensione e a regalare momenti di grande emozione. Dal combattimento tra Shin e Sabine a quello tra Ahsoka e l’altro misterioso sottoposto, fino a quello della Togruta contro Baylan Skoll, ognuno dei duelli visti in scena riesce a risultare unico e interessante. Se Sabine riesce infatti a coniugare le sue abilità con la spada laser con quelle da mandaloriana, Ahsoka prima di agire, studia i suoi contendenti come un gatto che si prepara ad agire, adattando le proprie tecniche a quelle dell’avversario. Il personaggio di Ray Stevenson, d’altra parte, non delude le aspettative e con tutta la sua imponenza mostra tutto il suo essere temibile senza mai perdere la propria calma statuaria, aspetto che lo differenzia da molti dei nemici presentati da Star Wars e che riesce a farcelo apprezzare ancora di più.
D’altra parte, se questa puntata riesce a risultare tanto coinvolgente, ciò lo so deve tanto alle performance del cast quanto all’ottimo comparto visivo della serie che, almeno per ora non ci hai mai deluso. Sia sul lato trucco, costumi e scenografia che da quello legato agli effetti visivi ad Ahsoka 1×04 non si possono davvero muovere critiche: la resa dell’effetto della mappa olografica, del viaggio nell’iperspazio e delle sequenze con le astronavi fa la sua discreta figura, che non ha davvero nulla da invidiare a quelle degli standard cinematografici. La colonna sonora, inoltre, si conferma ancora una volta come uno dei punti di forza della serie e contribuisce come al solito a rendere ancora più epiche e memorabili le varie sequenze. Tuttavia, anche il silenzio riesce talvolta a comunicare e a trasmettere quel senso di ansia che tiene viva l’attenzione dello spettatore.
Insomma, Ahsoka 1×04 segna il punto di non ritorno per quanto riguarda la direzione intrapresa dalla trama, apre a molteplici scenari e riesce a intrattenere lo spettatore in modo assai convincente spingendoci a desiderare ardentemente di poter proseguire al più presto la visione e a teorizzare. Cosa capiterà a Sabine, ora che è alla mercé del nemico? Cosa è capitato di preciso ad Ahsoka e dove si trova esattamente? La sua è solo una visione? Hera Syndulla che farà? Troverà un modo per poter seguire le tracce di Morgan oppure no? Noi non vediamo l’ora di poterlo scoprire: l’appuntamento va quindi a mercoledì 13 settembre, solo su Disney+.