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American Horror Story 10×06 – La Recensione: l’inverno uccide

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Siamo sopravvissuti a una casa infestata e al suo perverso Rubber Man, siamo sfuggiti alle grinfie degli esperimenti nazisti e del demonio all’interno di un manicomio. ci siamo uniti alla congrega, abbiamo visto una spettacolo di freak, abbiamo alloggiato all’hotel Cortez, ci siamo recati nei luoghi perduti di Roanoke, abbiamo osservato al declino della democrazia e all’Apocalisse e, infine, abbiamo fatto un viaggio indietro nel tempo fino al 1984. Adesso, per la sua decima stagione, American Horror Story ci porta a Princetown, cittadina sul gelido mare del Massachussets dove le notti nasconde più di un segreto per i malcapitati che arrivano in città.

Eccoci dunque arrivati al sesto e ultimo episodio di questa metà di stagione. La prima parte di American Horror Story 10 si è conclusa in un grande e caotico “mappazzone”, perché nessun altro termine sarebbe adatto a descrivere ciò a cui i miei e i vostri occhi hanno dovuto assistere. Nello scorso episodio (qui potete trovare la recensione) abbiamo osservato l’infelice destino delle due reali vittime di Red Tide: Doris, donna senza talento e vittima dei propri demoni; Karen, donna potenzialmente piena di talento e che rimane fedele alla propria morale. Adesso, è arrivato il momento di tirare le somme di questa prima parte di stagione e capire cosa ha e non ha funzionato.

ATTENZIONE! Questa recensione contiene SPOILER, se quindi non avete ancora visto la puntata vi consigliamo di tornare più tardi.

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Innanzitutto, vorrei dire come Alma Gardner sia entrata di diritto nella lista di personaggi più detestabili di American Horror Story.

L’insensatezza e l’incapacità emotiva di questa figura, in questo episodio, raggiunge picchi di straordinario non sense. Ora, il punto non è l’essersi trasformata in un vampiro assetato di sangue e non è neppure volersi sbarazzare della madre inutile e del fratellino noioso. Il punto è come questa bambina, apparentemente dolce e pacata, si sia trasformata in un mostro senza scrupoli e pronto a cibarsi di suo padre. L’evoluzione di personaggi come Belle Noir e Austin avviene più gradualmente, off screen e nell’arco di anni. Lo stesso discorso vale per Harry che, pur diventando più ambizioso ed egoista, non perde in così breve tempo ciò che lo rende se stesso. Alma, invece, va incontro a un cambiamento brutale ed eccessivamente rapido. Quindi si, la piccola bambina omicida rappresenta uno dei grandi NO di questa prima parte.

L’episodio inizia con il rinvenimento del cadavere del Comandante Burleson, cosa che attira l’attenzione della polizia. Preoccupato e infastidito dalle indagini, Holden Vaughn ordina a Belle, Austin e al “Chimico” di sbarazzarsi una volta per tutte dei Gardner. Harry affronta quel che resta della sua coscienza e comunica ad Alma che presto smetteranno di prendere le pillole. Lo sceneggiatore ha scritto abbastanza per assicurare a entrambi un futuro ricco e roseo ed è quindi giunto il momento di farla finita con il sangue e gli omicidi. Alma sembra accettare ma, in realtà, il piccolo mostro a altri piani in mente, con il sostegno di Ursula. Eli viene rapito e, nella culla, Harry trova una lettera da parte di Belle Noir. Sembra che i Gardner debbano prepararsi allo scontro decisivo.

Mentre Harry e Alma si recano a casa di Belle, Ursula riesce a convincere con l’inganno gli essere pallidi a fidarsi di lei.

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Un’orda di esseri pallidi attaccano casa di Belle, uccidendo lei e Austin e fermati, infine, dalla stessa Ursula che li elimina a sangue freddo. Prima di poter cantare al lieto fine, però, Ryan Murphy deve essere accidentalmente svenuto sulla tastiera del computer, il che spiegherebbe il resto della puntata. Intenzionata a continuare a far uso delle pillole nere, Alma decide di uccidere il padre e cibarsi del suo sangue sotto lo sguardo materno del “Chimico” e di Ursula (?). Tre medi dopo. Alma vive con il “Chimico” in una lussuosa casa a Los Angeles, pronta a sostenere un provino importantissimo per la sua carriera di violinista. Ursula continua a distribuire pillole nere ovunque le capiti, persino in uno Starbucks pieno di studenti e hipster ignari (??). Adesso inizia il vero delirio. Prima, Alma uccide un collega violinista dopo che questi prova a farle capire come funzioni il vero talento. E nessuno, ripeto nessuno, si interroga sullo strano accadimento. Poi, Ursula presenta la pillola nera a un seminario di scrittura dove viene ingerita da numerosi studenti-

Quello che succede dopo è il delirio di uno scrittore incapace di portare a termine una storia. Una conclusione indegna per questa prima metà di American Horror Story 10, che non rende giustizia alla storia raccontata finora.

Los Angeles è data alle fiamme. Mentre in città scoppia il caos, dovuto alla distribuzione senza freno della pillola, il “Chimico” decide di fuggire via insieme al piccolo Eli, poco preoccupata di ciò che lei stessa ha scatenato. Quello che lo spettatore ha di fronte è uno dei peggiori finali nella storia di American Horror Story. Una colossale presa in giro che dimostra ancora una volta e sfortunatamente quanto Ryan Murphy sia incapace di portare a termine un lavoro. A questo punto le speranze per la seconda parte di stagione sono più fievoli che mai.

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