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And Just Like That – La recensione dei primi due episodi della seconda stagione

And Just Like That
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Nessuno ci credeva, in pochi davano fiducia al progetto, altri lo trovavano assolutamente inutile ma tant’è: la seconda stagione di And Just Like That è appena andata in onda su NOW con i suoi due primi episodi, e forse stavolta la serie sta prendendo la direzione giusta (non senza qualche scivolone, ma ne parleremo tra poco). Certo è che la nuova stagione sembra iniziata a piccoli passi, senza avvenimenti particolarmente sconvolgenti e prendendo il suo tempo per raccontare una storia che sembra – fin troppo -poco movimentata.

Questa nuova stagione di And Just Like That è partita senza particolari colpi di scena né eventi importanti, ma forse qualche brivido sarebbe servito.

And Just Like That
And Just Like That (640×360)

In questi primi episodi della seconda stagione di And Just Like That, sembra sia possibile ritornare a respirare vagamente il glamour e l’energia di Sex and the City per un attimo, mentre Carrie e Charlotte si preparano a partecipare al Met Gala, che ovviamente, come la valigia di Pulp Fiction, ci ingolosisce fino alla fine per poi non mostrarsi nemmeno alla lontana. Assieme a Seema e Lisa, le due sono totalmente prese dagli outfit per l’evento, tanto che l’intero episodio ruota principalmente attorno all’importanza della serata. Non una partenza col botto, se pensiamo che la scena più interessante è quella in cui Carrie e il suo nuovo partner sessuale, mancante di caratterizzazione a tal punto da ricordarci a malapena come si chiama, parlano di cucina. Carrie ci tiene a informarci che ha sempre voluto cucinare le uova, ma a trent’anni era troppo impegnata per farlo: probabilmente si riferiva a quando scorrazzava per New York cercando spasmodicamente una minima attenzione da parte di Big.

Questa parte del primo episodio ambientata a New York aveva le carte in tavola per farci tornare a respirare la vera Sex and the City, ma al di là dell’atmosfera l’intera storia si perde nel raccontarci sottotrame di cui, decisamente, non sentivamo davvero il bisogno. E’ esattamente ciò che succede nelle sequenze dedicate a Lisa e Seema: per quanto possano essere dei personaggi con delle potenzialità, semplicemente non gli siamo abbastanza affezionati per interessarci alle loro vite. Fortunatamente, la storyline di Nya, la professoressa di Miranda alle prese con la lontananza del marito, sembra risollevare un poco le sorti dei personaggi comprimari che speriamo riescano ad evolversi in modo più interessante e coinvolgente nelle prossime puntate. Sicuramente, le scene nelle quali i vecchi personaggi interagiscono con i nuovi funzionano e danno l’idea di un gruppo in piena fase di formazione e che a suo modo potrebbe raggiungere una buona intesa.

Discorso a parte per l’elefante nella stanza, ossia la storia di Miranda che, lontana da tutti a Los Angeles, se ne rimane buona buona a fare la bella vita mentre Che cerca di svoltare la sua carriera con una serie televisiva a dir poco autocelebrativa

Che e Miranda
Che e Miranda (640×360)

Il vero problema della storyline della nuova versione di Miranda, come lei stessa si definisce, è solo uno: si basa totalmente su una storia d’amore che è iniziata tre settimane prima e che vuole sembrare la relazione di una vita. Miranda è assolutamente presa da Che, probabilmente troppo impegnata a godersi la piena soddisfazione sessuale che questa le regala per rendersi conto che, per quanto sia un’ottima amante, è una pessima partner (almeno, per quello che abbiamo visto finora). Non per nulla, nel secondo episodio, Che preferisce andare a cena fuori piuttosto che correre in aiuto di Miranda che, in seguito ad una incomprensibile serata passata a pulire le spiagge, ha perso il telefono ed è rimasta bloccata in un posto lontano e che non conosce. A cosa è servita questa scena, oltre al volerci mostrare quanto per Che sembra che Miranda sia poco più che un cartonato da leccare quando vuole?

La relazione tra Che e Miranda non è romantica, non ci fa avere gli occhi a cuoricino ed ha completamente snaturato quello che è il personaggio di Miranda stessa: l’unico momento in cui sembra rinsavire è quando guarda le foto di Brady e della sua fidanzatina durante una – sicuramente molto costosa per due 18enni – vacanza in Italia. Peccato che subito dopo torni a concentrarsi su Che e sui suoi problemi, che ovviamente vengono messi prontamente al primo posto. Miranda si è annullata per Che, ha lasciato tutto ciò che conosceva e la possibilità di uno stage prestigioso per seguirla, e se pensiamo che questa era la vera prima coppia queer dello show non possiamo non sognare una fidanzata migliore per lei. O, che almeno, non fosse così palesemente peggiore del povero e da noi compianto Steve.

Discorso di Miranda a parte, questa stagione di And Just Like That ci mostra una Carrie molto più centrata e meno in balìa delle proprie emozioni

Ma lasciamo Miranda per tornare a concentrarci su New York, e in particolare su Carrie, che in questa stagione sembra per lo meno, finalmente, emotivamente matura e sincera con se stessa: ammette di non essere pronta a gettarsi in una nuova relazione, e piuttosto preferisce rimanere sola lasciando Franklyn (che ovviamente, da bravo personaggio consapevole di essere destinato a comparire per soli due episodi, accetta senza remore di sparire nel nulla cosmico). Decisione presa senza particolari drammi, che la rende pronta ad affrontare un nuovo capitolo della sua vita con più consapevolezza e rinnovato amore per se stessa. Il tutto senza risparmiarci, ovviamente, chicche di stile che dovrebbero essere fashion ma sono solo opinabili, come la borsa a forma di piccione sfoggiata nel secondo episodio. Sarà una velata citazione alla famosa borsa-cigno regalata da Big qualche era geologica fa? Certo è che la scena in cui indossa l’abito del matrimonio fallito in occasione del Met con tanta decisione è segno che, finalmente, Carrie ha accettato il suo passato ed è pronta ad approcciare serenamente al futuro.

And Just Like That
And Just Like That (640×360)

Menzione d’onore a Lily, la figlia maggiore di Charlotte, che esattamente come la sorella nella scorsa stagione sta prendendo consapevolezza di se stessa dedicandosi ad un nuovo tipo di musica, nello sconforto di una Charlotte che, ancora una volta, riesce a dimostrarsi aperta al cambiamento delle sue figlie accettandone la nuova identità. E’ sicuramente lei il personaggio che, fino ad ora, ha mostrato la maggior evoluzione nell’intera serie senza snaturarsi. L’amore per le sue figlie riesce a farle superare ogni confusione, offrendo un buon esempio per un pubblico di donne che potrebbero rivedersi nelle sue difficoltà con i figli.

Cosa ci aspettiamo dai nuovi episodi di And Just Like That? Forse tutto, forse niente. Sicuramente non si prospetta una stagione con picchi drammatici come la precedente, ma almeno i personaggi sembrano più stabili e coerenti. Vedremo cosa riserveranno i prossimi episodi, ma è certo che, forse, questa stagione saprà risollevare le sorti di una serie che, speriamo, riesca a trovare presto una propria e delineata identità.

Se siete fan di Sex and the City e And Just Like That, dovreste decisamente recuperare Harlem!