ATTENZIONE: Il contenuto che segue contiene degli SPOILER sulle prime tre puntate della serie tv Andor
Si torna in una galassia lontana, o meglio se ne scopre una quasi completamente nuova. Andor è la nuova serie tv appartenente all’universo narrativo di Star Wars, la quarta realizzata in live action e lanciata da Disney Plus dopo The Mandalorian, The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi. La narrazione è incentrata sulle vicende di Cassian Andor: personaggio interpretato da Diego Luna che abbiamo conosciuto nel film spin-off Rogue One: A Star Wars Story.
Andor è ambientato cinque anni prima rispetto agli eventi narrati nel film e all’episodio IV della saga: Una nuova speranza. Si tratta di un prequel di una pellicola che a sua volta ha fatto da prequel a uno dei lungometraggi canonici della saga intergalattica. Insomma, siamo parecchio lontani dalle trame principali. Gli eventi di Andor si collocano infatti in una zona grigia della timeline di Star Wars, negli anni che vanno da La Vendetta dei Sith all’accoppiata Una nuova speranza-Rogue One, subito dopo ciò che abbiamo visto in Obi-Wan Kenobi.
Sono gli anni della transizione dalla Repubblica all’Impero, quando il nuovo ordine si sta ancora formando, l’alleanza ribelle non è pienamente attiva e la lotta assume contorni sfumati prima della delineazione più chiara verso l’episodio IV. Sono anni, come detto, poco esplorati e che permettono una narrazione molto slegata: ragion per cui la serie, sin dai suoi primi istanti di vita, si prende delle libertà mai viste prima.
Andor e l’introduzione di un contesto tutto nuovo
A primo impatto, può sorprendere la scelta di Disney Plus di rilasciare tutti insieme i primi tre episodi della serie. Si tratta però di una soluzione funzionale, e lo si capisce subito dopo le prime battute, alla natura del racconto. Andor adotta fin dal principio dei ritmi lenti e ci mette un po’ a entrare a pieno nel proprio focus narrativo. Come detto, il racconto si basa su un contesto quasi completamente nuovo: conoscevamo Cassian da Rogue One, ma del suo passato non sappiamo praticamente nulla. Per presentare a pieno dunque questo nuovo background ci vuole del tempo e infatti i primi tre episodi appaiono come un’enorme preludio alle vicende che avverranno nel prosieguo della stagione.
La serie si prende del tempo dunque per introdurre questo ampio contesto, per focalizzare a pieno l’attenzione su Cassian Andor e per accennare a delle dinamiche che poi troveranno, più avanti, piena realizzazione. Non sorprende, in tal senso, anche l’estensione insolita di questa prima stagione: ben 12 episodi, più una seconda già confermata e che sarà definitiva. Cambiamenti consistenti rispetto a The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi, costruite intorno a 7 e 6 episodi, ma anche a The Mandalorian, le cui due stagioni hanno contato 8 puntate ciascuna. Andor dimostra subito di volersi gestire con calma e lo fa in nome di un contesto tutto da scoprire, di una nuova galassia lontana lontana da esplorare, sia a livello spaziale che temporale.
Le linee narrative di Andor
La narrazione nei primi tre episodi della serie distribuita da Disney Plus si muove su un doppio binario: il racconto dell’infanzia di Cassian e quello del presente. Da subito si percepisce la “dannazione” del personaggio che ha il volto di Diego Luna: senza famiglia, senza radici, invischiato in affari loschi e con una propensione a mettersi nei guai. La narrazione procede lentamente, ma ci restituisce un primo scavo psicologico di Cassian Andor e soprattutto ci rende l’idea del contesto incerto e mutevole in cui si muove. Come detto, nell’universo di Star Wars sono anni incerti e questa transizione che si sta consumando si evince molto bene da questo incipit della serie.
Le due trame poi portano allo stesso punto, proprio alla fine del terzo episodio. Il Cassian bambino viene portato via dal suo pianeta natale da Maarva, la figura femminile più importante della sua vita. Il Cassian adulto si trova a dover scappare da Ferrix insieme a Luther Rael, l’uomo che con tutta probabilità lo introdurrà alla ribellione e forse può diventare quella figura maschile mancata nella vita di Cassian. Sono due rinascite per Andor, che strappato alle proprie radici trova però delle figure genitoriali da seguire e proprio il rapporto che instaurerà con Luther Rael sarà molto interessante da osservare nelle prossime puntate.
Le due linee narrative si esauriscono dunque in queste prime tre puntate, ma ne disseminano altre. All’orizzonte le principali direttrici sono tre: l’ingresso di Cassian nella ribellione, la ricerca di sua sorella e la sua fuga da Syril e dalle sue guardie imperiali. In più ci sono una serie di personaggi secondari, da Bix a Marvaa, con delle interessanti potenzialità. A giudicare dai ritmi di questo incipit le trame avranno uno svolgimento abbastanza ampio molto probabilmente, ma la carne al fuoco è tanta e promette di essere molto saporita.
Andor e un nuovo modo di raccontare Star Wars
A livello narrativo tutto si conclude con ciò che abbiamo detto, lasciando aperti molti spiragli interessanti che troveranno dispiegamento nelle prossime settimane. La grande peculiarità di Andor però, almeno a giudicare da queste prime battute, è quella di essere paradossalmente poco legata a Star Wars. Abbiamo parlato della collocazione della serie di Disney Plus nel franchise: un prequel di un prequel molto lontano dalla narrazione canonica, incentrato su un personaggio con molti lati da scoprire e ambientato in un’epoca largamente inesplorata. Tanti elementi di novità, che finiscono per connaturare in maniera esemplare Andor.
La libertà di cui può godere ha giocato almeno in questo esordio decisamente a favore della serie creata da Tony Gilroy. Gli incastri nella timeline canonica hanno un po’ viziato le recenti produzioni di Star Wars, dando vita a tutta una serie di confronti, paragoni e aspettative che alla fine si sono rivelati lesivi ai prodotti distribuiti negli ultimi tempi da Disney Plus. Andor invece non ha costrizioni, può respirare a pieni polmoni e muoversi nelle direzioni che vuole. Una condizione sperimentata anche da The Mandalorian, non a caso la serie finora di maggior successo nel franchise di Star Wars.
Coi suoi ritmi lenti e cadenzati, Andor ha potuto introdurre un contesto del tutto nuovo, applicando al gioco le proprie regole. Il fascino della serie sta proprio nel fatto che il racconto che seguirà è tutto da scoprire. Sappiamo dove porta, al tragico Rogue One, che vede la morte di Cassian, e poi alla nuova speranza della ribellione. Ma il punto di arrivo è molto lontano, sfocato all’orizzonte, e il presente e il passato sono una grande novità. Uno scenario nuovo per i fan di Star Wars, che possono tornare a godersi una serie costruita col massimo della libertà narrativa. L’inizio è stato ottimo, nelle prossime settimane vedremo se Andor saprà mettere a frutto tutta quest’assenza di vincoli.