Attack on Titan 4 parte 2 si è conclusa domenica 3 aprile lasciando il pubblico sul bordo di un precipizio con il fiato sospeso e in trepidante attesa per la terza parte, che arriverà nel 2023 pronta a narrare la battaglia finale. La scelta di dividere ulteriormente la quarta stagione non spaventa i fan della serie poiché già in passato Wit Studio e Production I.G. avevano optato per una narrazione che fosse più lenta ma che rispettasse la coerenza del manga e i desideri dell’autore Hajime Isayama. Questo rispetto verso l’opera scritta è stato dimostrato anche dal regista Testuro Haraki, che anche nell’adattare ad anime Attack on Titan 4 parte 2 ha tenuto conto delle tavole ma anche migliorato alcune scene optando per delle angolazioni che avrebbero consegnato meglio le emozioni e le azioni dei protagonisti trascinando ancora di più il pubblico nelle vicende.
La prima parte di Attack on Titan 4 aveva solo introdotto il dramma e la tragedia di questa stagione.
La prima parte di Attack on Titan 4 aveva chiarito sin da subito che questa stagione sarebbe stata diversa dalle altre perché avrebbe portato in scena il lato più fragile e controverso dei protagonisti e dei loro avversari, costretti finalmente ad affrontare la Storia. La scoperta dei diari di Grisha aveva infatti cambiato le sorti degli abitanti di Paradis mostrando, ad Eren specialmente, il passato sanguinario dei loro antenati e le ingiuste dinamiche sociali attuate dai Marleyani contro gli Eldiani al di là del mare. L’assottigliarsi del confine tra giusto e sbagliato porta i protagonisti di Attack on Titan 4 ad attuare azioni ben diverse da quelle che ci si aspetterebbe da degli eroi. Ma d’altro canto, specialmente nella parte due della quarta stagione, capiamo che non si tratta di eroi senza macchia e senza paura ma di semplici umani che lottano per un diritto fondamentale.
Le realtà politica e bellica in Attack on Titan 4 (che non ha mai smesso di avere fetta) diventano ancora più importanti perché il nemico non è più rappresentato solo dai giganti informi e senza volontà, ma dagli stessi uomini che strategicamente uccidevano, vessavano e trasformavano in giganti i loro stessi concittadini. Ancora una volta il mostro si conferma essere l’essere umano mosso da pregiudizi che diventano spaventosi e pericolosi. Questa visione così cruda e cruenta dell’essere umano che Isayama e Haraki decidono di darci rende Attack on Titan 4 necessario, perché maschera con figure finzionali azioni e pensieri purtroppo tangibili e realistici. Consideriamo l’anime uno dei prodotti della Quality tv perché, eliminando filler e censure, risponde all’esigenza riflessiva del nuovo pubblico. Inoltre gli scontri e i dialoghi, spesso difficili e controversi, aiutano il pubblico a conoscere meglio i protagonisti che sono dominati dal conflitto e dall’incertezza, che si possono leggere nei loro occhi in Dichiarazione di guerra, mentre Eren senza pietà distrugge la piazza uccidendo Tybur e decine di innocenti.
Il comportamento spietato di Eren verso gli innocenti e verso i suoi compagni aveva e ha destabilizzato gli spettatori, ignari che all’indomani del salto temporale avrebbero conosciuto un protagonista difficile, diverso e spezzato dalla storia.
La narrazione della seconda parte di Attack on Titan 4 è asciutta e coerente.
Un aspetto positivo di Attack on Titan 4, che si può comunque riscontrare anche nelle stagioni precedenti, è la coerenza narrativa. Nella parte 2 di questa stagione viene data una risposta a molte azioni dei protagonisti che si pensavano fossero inspiegabili ed eccessivamente contraddittorie. Non dobbiamo scavare così in profondità poiché l’esempio per eccellenza di questa coerenza è proprio Eren Jeager. La ribellione che attua persino nei confronti dei suoi compagni destabilizza tutti, ma i dettagli disseminati in ogni episodio attraverso gli sguardi, le parole o le azioni dimostrano che tutto ciò che avviene è in realtà perfettamente coerente con il viaggio interiore del protagonista. Ulteriore prova di questi sviluppi è il rapporto tra Zeke ed Eren, fondamentale in questa stagione, che è costruito sui dettagli e sugli sguardi resi evidenti specialmente negli ultimi episodi di Attack on Titan 4 parte 2, che rivela le reali intenzioni di Eren e che dimostra – attraverso le parole che rivolge al padre in un monologo emozionante e rivelatore – che i desideri e le lotte del sé adulto avevano sempre fatto parte di lui anche da bambino.
La narrazione, nonostante nella quarta stagione sia ricca di scontri, a tratti sembra lenta ma questo non è un punto negativo poiché permette di sviscerare i pensieri dei personaggi e di immergersi di più nel mondo narrativo.
Attack on Titan aveva già dimostrato di saper gestire più linee narrative approfondendo parallelamente al trio principale anche la psicologia di altri personaggi. Tuttavia non era scontato che la narrazione corale funzionasse bene anche in Attack on Titan 4, perché questa stagione introduce tutta una schiera di nuovi personaggi, per nulla innocenti, dopo che altri fondamentali erano usciti di scena lasciando nel pubblico un vuoto incolmabile. La quarta stagione dell’anime è in un certo senso un nuovo inizio, che desidera mostrare la ciclicità degli errori e delle condanne della Storia e ci riesce perfettamente attraverso la storia di Gabi e Falco.
La colonna sonora e le animazioni di Attack on Titan 4 aiutano a costruire l’identità dell’anime.
Sia la prima parte che la seconda parte di Attack on Titan 4 sono caratterizzate da una colonna sonora emotivamente coinvolgente, che sin dalla sigla racchiude il cuore della storia e gli scopi dei personaggi. L’epicità è il carattere fondamentale delle musiche di questo anime, che fa della musica un mezzo narrativo per amplificare l’impatto che i pensieri e le azioni dei personaggi hanno sul pubblico. In questo quadro quasi perfetto un ruolo determinante è giocato anche e ovviamente dalle animazioni in 2D e 3D, realizzate con cura e minuzia. La storia editoriale di Attack on Titan, un po’ come quella di One Punch Man, ha dimostrato che una buona storia verrà seguita nonostante la mediocrità del disegno, tuttavia la versione anime dell’opera di Isayama ha permesso alle prime tavole di rivivere offrendo tutto il potenziale attraverso un’animazione perfetta, i cui difetti forse potrebbero essere trovati in alcuni dettagli realizzati in 3D, ma che in realtà sono perfettamente ignorabili.
In attesa della battaglia finale che avremo nel 2023 con Attack on Titan 4 parte 3, il voto che si guadagna questa stagione fino ad ora è un 9/10.