Qualche recensione fa avevamo detto che tutti i nodi stavano venendo al pettine. Quel momento è finalmente arrivato, e Bad Monkey è pronta per la resa dei conti finale. Il nono episodio della serie firmata da Bill Lawrence ci prepara all’uragano (metaforico e non) che si sta per abbattere sull’isola e sui suoi abitanti. I protagonisti sembrano aver scelto tutti il loro destino, e ormai è troppo tardi per tornare indietro. Nell’universo di Bad Monkey, dove il confine tra giustizia e vendetta è spesso vago e sfumato, scopriamo che la magia è una mera manifestazione delle paure e delle speranze degli uomini. Lo avevamo già intuito nelle scorse puntate grazie al cambiamento della Dragon Queen, che ora ha raggiunto il suo definitivo punto di svolta. In onda ogni mercoledì su Apple TV+, potete recuperare qui la nona puntata di Bad Monkey.
La nona puntata di Bad Monkey si apre con la scoperta da parte di Eve e Nick della vera identità di Rosa. I due, infatti, scoprono che la donna è la complice di Yancy grazie a una foto che li ritrae insieme appesa al bar dell’isola. I coniugi Stripling vedono l’opportunità di catturare e finalmente mettere a tacere Yancy una volta per tutte, così decidono di tendergli una trappola. Rapiscono Rosa (che riesce però a liberarsi sparando per sbaglio a Egg) per attirare Yancy nella loro villa. L’incontro tra i tre è tanto prevedibile quanto movimentato: il detective riesce a fuggire per un soffio dal suo tentato omicidio, ma non prima di aver cercato, con la sua irrefrenabile parlantina, di mettere i due coniugi uno contro l’altro.
Infatti, Yancy chiede a Christopher (alias Nick) come ha potuto permettere a Eve di rovinarlo, mettendo addirittura a repentaglio il suo rapporto con la figlia. La domanda del detective arriva come un fulmine a ciel sereno per Christopher. La sua riflessione silenziosa evidenzia in modo inequivocabile la fragilità di un uomo sconfitto. Incapace di trovare una risposta, Christopher si rende conto di esserci perduto in una spirale di corruzione e vendetta. Il tutto per una donna che dice di amarlo, ma che in realtà lo ha sempre e solo manipolato (e la quale preferisce di gran lunga il suo cane al marito).
Inoltre, come se non avesse già sofferto (fisicamente) abbastanza, viene trafitto alla schiena da Neville. E no, non metaforicamente.
La Dragon Queen, invece, decisa ad andarsene definitivamente, viene avvertita da Ya Ya che ciò che non accadrà, poiché l’isola non glielo permetterà. Le parole profetiche dell’anziana saggia non tardano ad avverarsi, poiché a causa dell’uragano tutti i voli saranno cancellati, impedendo a Gracie di partire. Il cambiamento che abbiamo visto in lei, da ragazza temibile e misteriosa a essere umano fragile e vulnerabile, è il fulcro di questa puntata di Bad Monkey. Grazie al confronto con Neville, Gracie dimostra di non aver mai voluto essere quella temuta da tutti, ma di voler semplicemente essere vista per quella che è realmente.
La sua magia e il suo potere, non compresi nemmeno da lei stessa fino a quel momento, nascondo in realtà una verità più grande. La sua magia, osannata da Neville che la definisce la “donna magica”, non ha niente a che vedere con il soprannaturale o le antiche leggende. La vera magia è reale solo per chi ha gli occhi per crederlo. Gracie, non più prigioniera del suo passato e libera dalle convinzioni che per troppo tempo l’hanno tenuta prigioniera, può ora ricostruire la sua immagine in modo più sincero e autentico, accettando le sue debolezze e fragilità.
La tempesta (metaforica e non) che si sta per abbattere sull’isola è l’incarnazione fisica del caos, attraverso la quale l’isola rivela la sua volontà.
Infatti, l’isola impedisce a Gracie di andarsene e, inoltre, la costringe a fare i conti con i suoi demoni e con il suo passato, proprio come aveva predetto Ya Ya. Allo stesso modo, l’isola costringe Andrew a riconsiderare ciò che realmente vuole. Infatti, lo mette di fronte a una scelta: salvare la sua relazione con Rosa, oppure continuare a rincorrere la sua sete di giustizia. Il conflitto interiore del detective, già evidente negli scorsi episodi di Bad Monkey, ha raggiunto il culmine alla fine di questo episodio. Il dissidio fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, fra vendetta e giustizia, fra magia e potere, viene perfettamente incarnato nella figura di Yancy. Scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, per quanto banale può essere, è più complesso di quanto sembra.
La scelta di Andrew, il quale decide di rinunciare alla sua relazione con Rosa rimanendo sull’isola e cercando disperatamente di rincorrere l’ultimo barlume di giustizia, potrebbe di fatto condannarlo. Condannarlo sia nel vero senso della parola, dal momento che Eve e Christopher sono già quasi riusciti ad ucciderlo, sia giuridicamente, dal momento che sta di fatto indagando senza approvazione. Eppure, correndo incontro al suo destino, sancisce un momento cruciale per la sua crescita personale. Bad Monkey è quasi giunta al termine, lasciando ancora molti punti in sospeso. Il destino dei protagonisti sembra essere già scritto ma, come abbiamo ampiamente avuto modo di imparare, in Bad Monkey niente è mai come sembra.