Battlestar Galactica, dopo il finale della seconda stagione (di cui abbiamo discusso qui), ci ha lasciati a temere per il futuro dell’umanità ancora più del solito, dal momento in cui i Cylon hanno occupato New Caprica.
La terza stagione si apre con un salto in avanti, non nello spazio ma nel tempo, di un anno, dando al pubblico la possibilità di riempire i buchi nelle puntate a venire. I primi quattro episodi di questa stagione sono tutti ambientati tra New Caprica e le Battlestar Galactica e Pegasus dove gli Adama, fuggiti dalla battaglia persa in partenza, sono combattuti tra l’idea di tornare per provare a salvare la loro gente e continuare a fuggire con coloro che rimangono.
A New Caprica, una colonia già sofferente prima dell’arrivo dei Cylon a causa dell’ambiente vivibile ma non ospitale, ora si respira un’aria oppressiva.
Il presidente Baltar costretto a collaborare con i Numeri – tra cui anche Caprica – arrivando persino a firmare l’autorizzazione a plotoni d’esecuzione, perdendo pezzi della sua umanità ad ogni sua firma. Nel frattempo il suo segretario, Felix Gaeta passa anonimamente informazioni riservate alla Resistenza guidata dal Chief Tyrol, il capo meccanico della Battlestar, rimasto sul pianeta con la moglie ed il figlio neonato. La Resistenza, che inizialmente utilizza metodi di sabotaggio verso il nemico, si arricchisce di violenza nel momento in cui il Colonello Tigh riesce ad uscire di prigione, dove i Cylon l’hanno torturato, lasciandolo senza un occhio.
Tigh inizia ad usare dei kamikaze per tentare di colpire i Cylon, e con loro Gaius Baltar, dandogli la colpa di tutta la situazione. Per lui, se collabori con il nemico, sei un traditore. C’è da dire che rimane coerente con la sua idea, perchè quando Ellen, per proteggerlo, sotto ricatto passa delle informazioni riservate della Resistenza ai Cylon, lui la uccide: la pena per il tradimento è la morte.
Non solo Tigh viene rinchiuso e tenuto prigioniero, anche Kara non se la passa bene.
All’inizio della stagione di Battlestar Galactica l’abbiamo lasciata a cercare degli antibiotici per suo marito (Anders: nell’anno “disperso” si sono sposati), chiedendo aiuto persino a Lee con il quale non ha più rapporti (proprio perché in quell’anno sono stati a letto insieme, nonostante siano entrambi impegnati, ma poi lei è fuggita e ha organizzato il matrimonio in fretta e furia la mattina seguente). Nel corso dei primi episodi la vediamo alle prese con Leoben, che la detiene in questo pseudo appartamentino, cercando di convincerla che una piccola biondina sia la loro figlia, creata prelevandole un ovulo quando è stata loro prigioniera a Kobol.
Nel frattempo Laura Roslin è tornata ad insegnare, tenendosi vicina anche Hera, la figlia di Sharon, una mezzosangue dal ruolo ancora misterioso al momento. Ancora una volta il pubblico si trova a farsi domande sulla moralità della ex presidente e non solo.
L’intero filone di New Caprica è basato sull’ambivalenza delle scelte degli esseri umani, da una parte dovute alle circostanze, dall’altra estremamente violente anche verso i propri simili, condannati e ripudiati perché cercano di rendere la vita più vivibile in un modo o nell’altro, dalla resistenza, all’arruolamento nelle forze dell’ordine, fino al collaborazionismo senza vie di fuga di Baltar.
Sulla Battlestar Galactica invece, vediamo l’altro lato della medaglia, una Cylon, Sharon, divenuta un’ufficiale e sempre più vicina ad Adama. Grazie a questa fiducia, riesce a farsi dare il permesso di offrirsi volontaria in un tentativo di salvare l’umanità, essendo una perfetta infiltrata nelle linee nemiche della sua precedente psicologicamente, ma ancora attuale, specie di appartenenza. Dimostra così una volta per tutte dove è riposta la sua fedeltà, ribadendolo ancora nel momento in cui uccide D’Anna (Lucy Lawless, Xena ma anche Lucretia di Spartacus), portando poi ad un impatto ancora più grande di quel che pensasse.
Infatti D’Anna, nel momento in cui sta resuscitando sogna, che già di per sé è assurdo per una macchina, ma oltretutto sogna gli Ultimi Cinque Cylon, quelli di cui l’identità non è nota fino alla rivelazione di fine stagione. Ed ancora ne manca uno.