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Becoming Karl Lagerfeld – La Recensione della miniserie Disney+: lo spirito del tempo

Becoming Karl Lagerfeld
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La moda incarna lo spirito del tempo e chi sa farlo al meglio è colui che vince” così afferma Daniel Brühl in Becoming Karl Lagerfeld, serie tv in 6 episodi disponibile su Disney + dal 7 giugno 2024. Ideata da Isaure Pisani-Ferry e Jennifer Have Raphaëlle (autrice del romanzo Kaiser Karl da cui è tratta la serie) Becoming Karl Lagerfeld racconta la vita del celebre stilista tra gli anni ’70 e ’80, il periodo in cui Karl Lagerfeld divenne il genio della moda di cui ancora oggi si parla.

Becoming Karl Lagerfeld inizia nel 1972 a Parigi: Karl Lagerfeld (Daniel Brühl) ha 38 anni e ha acquisito nel mondo dell’alta moda parigina il soprannome di mercenario del pret-à-porter. In perenne competizione con l’amico Yves Saint-Laurent (Arnaud Valois) e osteggiato da Pierre Bergé (Alex Lutz), socio e amante dello stilista, Lagerfeld non ha ancora trovato una sua identità professionale, né un posto nel mondo della moda. L’incontro con l’affascinante e giovane Jacques de Bascher (Théodore Pellerin) cambierà la sua vita e porterà la rivalità con Saint-Laurent a un altro livello, mettendo in pericolo la reputazione che si è accuratamente costruito.

Chi era Karl Lagerfeld prima di diventare l’icona della moda che tutti conosciamo?

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Daniel Brühl in una scena della serie

Grazie a un incredibile Daniel Brühl (Goodbye, Lenin!, Captain America: Civil War, L’alienista, Falcon and the Winter Soldier), la serie non solo ci regala un ritratto complesso, sfaccettato e accattivante di Karl Lagerfeld, ma anche dell’intero mondo della moda parigina nel decennio ’70-’80. Lagerfeld, venuto a mancare nel 2019, è stata un’icona della moda mondiale, una riconoscibile figura grazie alla chioma candida, ai colletti altissimi e agli occhiali scuri. Ma prima chi era Karl Lagerfeld?

La serie ce lo mostra all’età di 38 anni – mentre lui ancora dichiara di averne 35 -, mentre ancora vive con sua madre. Il Karl Lagerfeld che incontriamo è uno stilista freelance, che lavora per Fendi e Chloé, che non ha ancora trovato una sua identità nel mondo dell’alta moda. Disprezzato da personaggi come Bergé, che ritiene il pret-à-porter una disgrazia assoluta per l’haute couture, Karl è un uomo solitario e schivo, ma profondamente amante del suo lavoro. Nel ritratto che ci offre Brühl dello stilista, Lagerfeld indossa stivali di pelle rossa al ginocchio, completi di sartoria nei toni del porpora e un corsetto per sottolineare la sua figura.

Karl Lagerfeld e Jacques de Barscher – due facce della stessa medaglia

Carismatico, ma anche inavvicinabile, Karl Lagerfeld riesce tuttavia ad attirare l’attenzione e l’interesse del giovane dandy Jacques de Bascher. La loro relazione – puramente platonica – durerà 18 lunghi anni, fino alla morte di de Bascher e per lui Lagerfeld avrà sempre parole di affetto e stima incondizionata.

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Théodore Pellerin e Daniel Brühl nella serie

Questi due uomini, irrisolti, appassionati e ancora privi di una posizione nel mondo, incrociano le loro strade e diventano essenziali l’uno per l’altro. La serie porrà grande attenzione anche alla relazione di de Bascher con Yves Saint Laurent, che sposterà la rivalità tra Lagerfeld e l’altro stilista anche su un piano più emotivo e personale.

Decidendo di mostrare gli incontri clandestini di Jacques e Saint Laurent, la serie rende il primo protagonista al pari di Lagerfeld. E, attraverso Jacques impariamo a conoscere Karl e viceversa. Perché i due sono uno lo specchio dell’altro e più Lagerfeld si ammanta di mistero e strati di abiti, celando così la sua vulnerabilità, tanto più Jacques si denuda e appare umano, fragile e passionale ai nostri occhi.

Becoming Karl Lagerfeld – incarnare lo spirito del tempo

Ma oltre ai personaggi che popolano la serie, da Saint Laurent, a Marlene Dietrich (Sunnyi Melles) e Paloma Picasso (Jeanne Damas), anche la stessa Parigi e il mondo dell’alta moda costituiscono un’importante componente di Becoming Karl Lagerfeld. La Parigi degli anni ’70 – meravigliosamente caratterizzata nella serie con i suoi night club, i colori e le atmosfere dell’apoca – è una città che è ostile a Lagerfeld, tedesco di nascita e poco apprezzato per lo stile dei suoi abiti per nulla parigini.

In questo, Lagerfeld subisce lo stesso trattamento di Cristobal Balenciaga, del quale è stata realizzata una miniserie solo qualche mese fa, sempre disponibile su Disney + (qui trovate la nostra recensione). Parigi non perdona chi non segue i suoi dettami e ancor meno perdonano i colossi dell’alta moda parigina, rivali di Lagerfeld e sempre pronti a sottolineare la differenza tra loro e lui, il mercenario del pret-à-porter.

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E l’ambiente dell’alta moda parigina è anch’esso protagonista della serie, perché permette di mostrare lo spirito del tempo, quello Zeitgeist di cui Lagerfeld parla a Jacques, durante la sfilata dei dieci anni della Casa di Saint Laurent. L’alta moda, afferma lo stilista, non ha nulla a che vedere con le donne, con i corpi, ma con chi sa incarnare al meglio lo spirito del tempo e colui che vince, che brilla su tutti è colui che ha saputo coglierlo meglio degli altri.

Perché vedere Becoming Karl Lagerfeld? Per provare a catturare lo Zeitgeist di un’epoca così lontana da noi e per l’interpretazione straordinaria di Daniel Brühl, che con la sua mimica del volto e del corpo sa regalare un ritratto complesso, personale e affascinante di un genio della moda e dell’uomo che c’era dietro.