Nella giornata del 16 giugno è approdato su Netflix a livello internazionale l’attesissimo film ambientato nel mondo di Black Clover, manga di Yūki Tabata da cui è stato tratto un omonimo anime shonen fantasy andato in onda tra il 2017 e il 2021 e che dovrebbe ritornare con una nuova tranche di puntate nel prossimo futuro. Ambientato a seguito dell’episodio 170 (per ora l’ultima), il film Black Clover – La spada dell’imperatore magico, tuttavia, non si basa sul materiale cartaceo, ma è stato creato ex novo per raccontare una storia inedita con la supervisione dello stesso Tabata e il ritorno del comparto creativo della serie: alla regia ritroviamo infatti Ayataka Tanemura, al character design Itsuko Takeda e alla colonna sonora il talentuoso Minako Seki.
Ecco, dunque, che torniamo nel Regno di Clover e seguiamo una nuova entusiasmante avventura in cui ritornano tutti i personaggi che i fan della serie hanno imparato ad apprezzare insieme alle loro incredibili magie, a partire da Asta e Yuno, stavolta con l’obiettivo di fermare le mire di un personaggio determinato a cancellare tutto ciò che è più caro ai protagonisti: Conrad Leto, predecessore di Julius Novachrono come Imperatore Magico. Tornato a combattere dopo essere stato a lungo sigillato e messo fuori dai giochi, l’uomo, con l’aiuto dei tre imperatori magici più temuti della storia da lui riportati in vita (Edward Avalaché, Princia Funnybunny e Jester Garandaros) è infatti intenzionato a usare il potere della Spada imperiale per cambiare radicalmente il mondo e riplasmarlo a suo piacimento.
La pellicola sarà dunque riuscita a convincerci e a intrattenerci a dovere?
Attenzione: nella seguente recensione troverete numerosi spoiler sulla pellicola animata distribuita da Netflix, Black Clover – La spada dell’imperatore magico, siete pertanto avvisati.
Dopo un incipit ambientato dieci anni nel passato che ci mostra il primo tentativo da parte del villain della storia Conrad (personaggio ideato appositamente per l’occasione), ecco che la pellicola prende il via da un torneo funzionale a ripresentare i vari e numerosi personaggi che i fan hanno imparato a conoscere nel corso della serie, sia a spiegare a uno spettatore che si approcciasse per la prima volta al brand le principali dinamiche dietro allo show. Un’introduzione forse fin troppo didascalica, ma senz’alcun dubbio utile a qualunque spettatore per raccapezzarsi nella timeline della serie e riprendere le fila del discorso.
Quello che segue è un classico film appartenete al genere che rispetta la struttura tipica degli shonen e quella del cosiddetto viaggio dell’eroe che vede il protagonista arrivare al fondo prima di trovare la forza di reagire e infine trionfare grazie alla propria ferrea volontà, in un susseguirsi di lotte e scontri dove vengono mostrate le varie abilità e i poteri dei personaggi. Tuttavia, sebbene la trama dell’anime non trionfi per originalità ma rimanga sempre all’interno di un percorso precostruito e che segue tutti i principali topoi del genere di appartenenza, è come esso viene raccontato a suscitare maggior interesse nello dello spettatore.
Anche se la trama del film risulta altamente prevedibile, non si può infatti dire che essa annoi: la pellicola riesce infatti a intrattenere il pubblico grazie a combattimenti e poteri magici che tengono viva la nostra attenzione, ponendoci di fronte a soluzioni visive sempre entusiasmanti e a scontri che intrattengono e divertono e che ci spingono a fare il tifo per i nostri beniamini. Le animazioni create da Studio Pierrot sono infatti ben realizzate e curate, dai colori sgargianti e impreziosite da alcuni guizzi registici: nonostante non arrivino alle vette di quelle di altre serie particolarmente in voga al momento (tra tutte Demon Slayer e Attack on Titan), esse fanno infatti il proprio dovere, perfino quando introducono delle brevi sequenze dove viene applicata la CGI.
A convincere, inoltre, sono anche e soprattutto i villain della storia, appositamente creati per l’occasione per scontrarsi contro i nostri eroi. In particolare, la figura di Conrad Leto risulta ben caratterizzata e con delle buone motivazioni a guidarlo che gli permettono di essere il perfetto contraltare di Asta, ragazzo che si è dovuto in molteplici occasioni scontrare con le ingiustizie di un mondo in cui chi non possiede capacità magiche rischia di rimanere oppresso e isolato e che ha dovuto trovare la propria forza (e la propria magia) nel non volersi mai arrendere e nel non accettare in nessun caso la sconfitta. Ecco, dunque, che le tante abilità di Asta e delle sue spade si rivelano imprescindibili per portare aventi la battaglia e per trionfare nello scontro finale, anche grazie alla Spada Imperiale che dà il titolo al film. Uno scontro fisico ma anche ideologico che mostra come persone apparentemente simili possano compiere scelte di vita radicalmente opposte.
Un focus interessante che rende la loro lotta ancor più sentita!
Tuttavia, anche se più laterali rispetto a quello che si concentra sul protagonista, tanti sono gli scontri che colpiscono lo spettatore: da quello corale presso l’arena a inizio pellicola a quello tra Princia e l’inarrestabile Mereoleona fino a quello che coinvolge Yuno e i capitani dei cavalieri magici contro l’affascinante e vanaglorioso Jester e a quello tra i membri del Toro Nero guidati da Noelle e Edward. Perché, anche se per forza di cose non tutti i numerosissimi personaggi di Black Clover: la spada dell’imperatore magico possono avere dalla propria un lunghissimo screen-time, è altresì vero che ognuno di essi, anche se per poco, ha il proprio momento per brillare e dimostrare la propria utilità alla causa.
Il nostro giudizio finale è quindi positivo, anche se non possiamo non riscontrare alcuni difetti che non rendono la visione del film così indimenticabile. Da un lato, infatti, la storia procede in maniera fin troppo scontata e prevedibile, dall’altro essa, nonostante gli sforzi, riesce in poche occasioni a generare un’atmosfera di pathos che ci faccia seriamente temere per la sorte dei personaggi coinvolti. Nonostante questi limiti, il film di Black Clover, però, riesce nel suo intento di far tornare a casa i fan della serie, rimasti orfani da ormai due anni dalla pubblicazione di nuove puntate dello show, e di intrattenere il pubblico con un’animazione capace di sperimentare e di offrire un vero e proprio spettacolo per gli occhi, reso ancor più appetibile da un’ottima colonna sonora.
Insomma, un film imperdibile per i fan della serie anime, ma che potrebbe risultare interessante anche per chi non ha mai visto prima Black Clover e che, proprio partendo da tale prodotto, potrebbe essere invogliato a recuperare quanto già disponibile.