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Dark ha camminato affinché Blackout – Vite Sospese potesse correre – La Recensione del finale

Blackout - Vite Sospese
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C’era una cosa, in Dark, che ci ha affascinato fin dal primo istante: poteva accadere di tutto, noi avremmo compreso e giustificato. Con la scusa del tempo, gli autori della Serie Tv tedesca sono riusciti a mettere in atto qualsiasi idea gli venisse in mente dopo diversi drink, fornendoci così un racconto in cui Winden aveva tutto il diritto di venire assediata da preti viaggiatori nel tempo e da madri figlie delle proprie madri. Neanche un commento negativo, neanche il minimo dubbio. E se abbiamo perdonato tutto questo a Dark, facendola diventare anche un fenomeno mediatico, perché non dovremmo perdonarlo a una Serie Tv che possiede il nostro stesso sangue italiano? Sarà stato questo il pensiero degli autori di Blackout – Vite Sospese. Ci avranno osservato mentre con orgoglio esultavamo per delle cose assolutamente prive di senso e, con aria superiore, avranno pensato: ma sì, questi si bevono qualsiasi cosa: piazzamogli in prima serata Blackout – Vite Sospese. Facciamo una Fiction in cui, a un certo punto in Italia, viene fuori l’aurora boreale. Mettiamo in atto una storia in cui tutti i personaggi sono bloccati in un hotel ma hanno i mezzi per costruirsi una lapide, riuscire a far sopravvivere una persona in fin di vita senza alcun mezzo medico e infiliamoci anche due protagonisti innamorati che, invece di essere parenti, sono figli di criminali.

Dark ha camminato affinché Blackout – Vite Sospese potesse correre. E questo ultimo appuntamento lo conferma, eccome se lo conferma

Blackout – Vite Sospese (640×360)

Che finale quello di Blackout – Vite Sospese, unico nel suo genere. Nel senso, quante volte ci è capitato di guardare un episodio finale e, un attimo dopo la fine, andare a controllare se davvero fosse l’utima puntata? Un momento di disorientamento, ecco cosa abbiamo provato quando abbiamo visto i titoli di coda. Ma insomma, ma che succede? Chiamate qualcuno capace di spiegarci, qualcuno che intanto possa dirci come sia possibile che l’aurora boreale sia arrivata qui in Italia e, per seconda cosa, radunate tutti quelli che dicono di preferire la montagna al mare. Abbiamo la seria necessità di capire se anche dopo Blackout – Vite Sospese la risposta sia rimasta invariata oppure no. Ma non per la valanga. Quella, alla fine, è stato l’ultimo dei problemi dei personaggi. La nostra paura è quellla di rimanere bloccati con gente così, di ritrovarci Giovanni che cerca prima di toglierci di mezzo e poi, come se non fosse già tanto, pretende anche di amarci e di essere ricambiato.

Ma alla fine, come questo ultimo appuntamento ha confermato, Giovanni è l’unico personaggio di cui possiamo fidarci. Per il resto, perfino il padre di Mercoledì Addams ci ha deluso rivelandosi come una persona che fa fuori le persone solo in base alla sua antipatia. Ma a quanto pare, amici, il serial killer che cercavamo non è lui. E allora che senso ha il suo omicidio? Assolutamente nessuno. La povera vittima gli stava antipatica e rubava il cibo ai sopravvissuti. Lo abbiamo sempre detto che quando si tratta di cibo non esiste alcuna pietà, ma intendevamo in modo meno drastico, ecco. Perfino il suo ruolo, però, si è rivelato più intelligente di quello dell’unico carabiniere rimasto che, dopo aver deciso di togliersi la divisa, in quest’ultima puntata decide di rimettersela per poi arrestare un innocente. Forse è il caso di ri-posare la divisa nell’armadio e dormirci un po’ su in attesa di nuovi sviluppi professionali.

Il penultimo appuntamento ci ha lasciato con una serie di domande che credevamo potessero trovare risposta in questo ultimo episodio, ma alla fine niente è andato per il verso giusto. I personaggi erano troppo concentrati nel pestarsi (senza mai però recare alcuna goccia di sangue) per cercare di capire davvero chi è che sta utilizzando la scusa della valanga per giocare a Cluedo.

Blackout – Vite Sospese (640×360)

Alla fine, l’unica cosa che sappiamo, è che il nostro Giovannino ha totalmente perso la testa per la sua dottoressa, tanto da rivelarle tutta la verità. Ma in Blackout – Vite Sospese non esistono mezze colpe, motivo per il quale il buon Marco – nonché ex marito di ques’ultima – ha decretato in assoluta autonomia che fosse proprio lui la causa di qualsiasi cosa andata per il verso sbagliato in questa vacanza finita male. Marco da meccanico è così diventato carabiniere presso se stesso, restituendoci un valido tutorial sul come non riconquistare la propria ex.

Nel frattempo, Mimmo Cesaroni è stato friendzonato in attesa di una seconda stagione. La bella ragazza sognatrice dai maglioni larghi e dall’ingenuo romanticismo si è limitata a dirgli che è davvero una brava persona. Una frase del genere, quando si tratta di sentimenti, fa male come il mignolino sbattuto sul comodino, ma in quel caso almeno puoi urlare senza perdere il briciolo di credibilità che ti era rimasto dopo che, durante la valanga, sei andato in ipotermia per salvare questa str**za.

Blackout – Vite Sospese giunge così al termine con pochissime risposte. In una scena che anticipava l’epilogo, dall’altro capo del ricevitore, un soccoritore sembra finalmente essersi fatto vivo. Per vivere al meglio questa speranza, confidiamo nel fatto che dall’altro lato della cornetta ci fosse Lino Guanciale (#doveavetemessoLino) quasi pronto per tornare nella seconda stagione con l’intento di salvarli tutti, trovare il colpevole e sposarsi con una delle susperstiti. E anche se dopo la sua esperienza burrascosa con il mare rovinargli anche la vacanza in montagna non fa di noi delle brave persone, noi siamo totalmente consapevoli che questo sia l’unico modo per riuscire a risolvere questo difficile puzzle. Ma non adesso. Adesso andiamo in ferie come ha fatto anche lui durante il casting per Blackout – Vite Sospese. Ci sarà tempo per tornare più forti di prima. Adesso è il momento di Amadeus.

Blackout – Vite Sospese: lo spin-off di C’è Posta per Te