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Bridgerton – La recensione della prima parte della terza stagione

Serie Tv più viste su Netflix, Bridgerton
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Bridgerton 3 è finalmente arrivata sui nostri schermi: vediamo come sono andate le cose nella nostra recensione




“Cari gentili lettori, vi sono mancata?” direbbe Lady Whistledown, perciò ho deciso di aprire, ancora una volta una recensione di Bridgerton appropriandomi, anche solo per un secondo, della straordinaria voce narrante di Julie Andrews che spero – leggendo questa prima frase – sia automaticamente scattata anche nella vostra testa. Nuova storia, nuovo fratello Bridgerton 3 pronto a sistemarsi e diciamocelo, aspettavamo questo particolare capitolo come i bambini aspettano Babbo Natale, gli adulti lo stipendio, gli anziani la pensione e mia nonna che torni in città solo per chiedermi se mangio perché mi vede un po’ sciupata.

La storia di Colin e Penelope è tra le più amate del grande fandom di lettori di Bridgerton e possiamo dire che – seppur in un modo diverso – siamo stati più o meno soddisfatti. Certo, ci tengo a specificare subito che è un vero peccato che la storia originale sia stata decostruita così tanto, snaturandola parecchio. Ciononostante, se fingessi di non conoscere la versione letteraria, sarei estremamente contenta di quanto visto sullo schermo.

Prima di avventurarci nell’analisi (spero breve per il vostro bene) della prima parte della di Bridgerton 3, mi sembra opportuno condividere con voi l’aspetto che mi è più mancato della storia originale, non perché penso possa interessarvi, solo perché sento l’esigenza di lamentarmi e Hall of Series è ormai da quasi dieci anni il mio personale diario segreto della fangirl, perciò vi dovrete sorbire questo pippone.

Bridgerton
Nicola Coughlan e Luke Newton (640×360)

Colin e Penelope nella serie TV sono stupendi e bellissimi, ma c’è una parte di me, amante dei libri, che urla che la loro storia non è come dovrebbe essere. Nel libro, la loro storia d’amore segue il tropo “friends to lovers” con un elemento unico rispetto alle solite trame del genere. Non si tratta solo di Colin che, dopo molto tempo, si rende conto di essere innamorato della sua migliore amica. Una dinamica, questa, che risulta semplice e ordinaria, elemento che si riflette nella serie, rendendo quasi le storie di contorno – a tratti – più interessanti di quella principale perché sappiamo già dove stiamo andando a parare.

Nel libro, ciò che rendeva questa coppia affascinante era la questione della scoperta dell’identità di Lady Whistledown e il dover fare i conti con l’esistenza di un alter ego ingombrante. Colin provava una sorta di gelosia nei confronti dell’alter ego di Penelope e dei suoi successi, che lui non era riuscito a raggiungere. C’è tutta una parte dedicata al suo non riuscire a trovare una collocazione nel mondo, al peso di dover reggere (seppure minimamente) il confronto con due fratelli già sistemati e che sapevano ciò che volevano, mentre lui brancolava nel buio. Questo sentimento di frustrazione e gelosia si trasformava in contrasto, riuscendo a raccontare allo spettatore il dissidio interiore di Colin, un personaggio spaccato a metà: con il suo astio verso Lady Whistledown da una parte e l’amore per Penelope dall’altra, sentimenti che rendevano la loro storia particolarmente interessante e avvincente.

A parte questo e a parte la totale assenza di Lady Danbury nella storia d’amore, non ho altro di cui lamentarmi, forse ho solo un po’ paura di cosa succederà quando Colin verrà a sapere dell’identità di Lady Whistledown dopo aver fatto la proposta di matrimonio a Penelope, cosa che nel libro accadeva proprio un istante prima della famosa scena della carrozza per cui ringraziamo vivamente tutti gli sceneggiatori, la grande Shonda Rhimes, Nicola Coughlan e Luke Newton che ci hanno regalato un momento meraviglioso che domina Twitter (X non rende) da ormai due giorni assieme ad analisi dettagliatissime di ogni sguardo, ogni parola e ogni gesto che questi o chi gli sta accanto fanno.

Bridgerton
Nicola Coughlan e Luke Newton in Bridgerton 3 (640×360)

E poi, bisogna proprio dirlo: ma quanto è bella Nicola Coughlan? Girl! Fammi sapere chi ti ha fatto il test dell’armocromia perché devo fargli una chiamata. Stupenda, raggiante, semplicemente bellissima.

Ma veniamo a noi e a questi primi quattro episodi di Bridgerton 3. Ribadisco che cercherò di non pensare alle differenze con il libro. Appurato questo, mi sento in dovere di sottolineare quanto siano stati bravi Coughlan e Newton a restituire la chimica tra i loro personaggi. Il loro è un lavoro principalmente fatto di sguardi, di piccoli gesti, sembra proprio che il regista abbia voluto enfatizzare i dettagli, scelta che si è rivelata azzeccatissima. Le mani, gli sguardi lanciati all’inseguimento e all’identificazione della persona amata, è stato tutto genuinamente bello.

Quella che incontriamo in questa terza stagione di Bridgerton è una Penelope inizialmente stufa, rassegnata, ma che negli ultimi anni ha collezionato abbastanza delusioni da riuscire a crearsi una bella corazza, una corazza a cui non permette però di arrugginirsi (se vogliamo rubare la metafora che mamma Kris Jenner Violet utilizza con suo figlio), riesce a rimanere se stessa, ma con delle armi in più che la rendono combattiva e soprattutto in questa versione, Penelope non vive nella speranza di poter avere Colin e ignora i sentimenti palesi di lui finché non è lui stesso a esplicitarli.

Questo rimuoversi dal ruolo di sottona, passatemi il termine, le permette di avere un certo controllo sulla sua vita e allo stesso tempo fa muovere Colin che – se fosse stato ancora certo di avere il completo e sicuro interesse di Penelope – forse non si sarebbe accorto ancora di ciò che prova, perché adagiato sugli allori. L’introduzione di Lord Dabling è stata, perciò, strategica e ha funzionato alla perfezione proprio perché Penelope ha lasciato andare la speranza di poter avere Colin e si è affidata alla concretezza, riuscendo – inconsapevolmente – a mettere in moto il risveglio di Bridgerton. Tra l’altro sono quasi certa di aver letto una fanfiction su Wattpad che utilizzava lo stesso espediente e anche lì funzionava molto bene.

Bridgerton
Ruth Gemmell e Hannah Dodd in Bridgerton 3

Molto positivo è anche il cambiamento di Colin, cambiamento che effettivamente avviene nel momento in cui viene smascherato da Lady Whistledown. Per smascherato intendo che Whistledown/Penelope fa un’analisi talmente giusta del ragazzo che lo porta inevitabilmente a mettersi in discussione e quel consiglio che da a Penelope, di essere se stessa come lui ha potuto essere se stesso all’estero perché si è sottratto alla macchina dei giudizi, inconsapevolmente ha giovato a entrambi, permettendogli di capire i veri sentimenti e le vere potenzialità che hanno.

Poi, non voglio essere banale e parlare di quanto siano belli insieme mi pare scontato, però sento la necessità di farlo. Sarà perché questa è una di quelle storie che ci fa sospirare ripensando a quella nostra crush, al nostro Colin Bridgerton (perché tutti ne abbiamo avuto uno, il mio si chiamava Marco), a quell’amico che avremmo tanto voluto che un giorno aprisse gli occhi e si accorgesse di provare sentimenti romantici per noi; ma riusciamo così a vivere, per interposta persona, il sogno febbrile adolescenziale per antonomasia perché Penelope ce l’ha fatta, lei è riuscita a trasformare l’amicizia in amore. Se consideriamo poi l’affetto che si è creato nel corso degli anni per questi due personaggi, era prevedibile che li avremmo amati con questa intensità.

Claudia Jessie (640×360)

Un altro aspetto importante che viene in evidenza in Bridgerton 3 è il rapporto tra Penelope ed Eloise, un rapporto che sembrava danneggiato irreparabilmente, ma che – forse – negli ultimi episodi ci ha fatto sperare in un ritorno di fiamma, perché – se chiedete a me – quello tra Eloise e Penelope è un rapporto d’amore a tutti gli effetti, un amore fraterno, ma sempre di amore si tratta. È un peccato vederle divise, ma è anche importante per lo sviluppo della prossima serie di puntate. Perciò non vedo l’ora di scoprire cosa succederà. Nel frattempo ci tengo a ringraziare chiunque scriva le battute di Claudia Jessie perché – ancora una volta – con menzioni a libri di Jane Austen come Emma, con osservazioni brillanti e battute divertenti sì, ma anche estremamente intelligenti, sta costruendo un personaggio che non ho paura a definire “femminista” e soprattutto “sveglio” laddove sveglio sta per consapevole.

Un applauso di novantadue minuti anche a chi ha deciso di regalarci quei momenti Kanthony, sappiamo tutti a cosa mi riferisco e un applauso anche a mamma Kardashian/Brigerton Lady Violet. Lady Violet che come al solito riesce a guidare e anche a manipolare (nel bene) i suoi figli verso la retta via, questo fa molto omelia della chiesa la domenica, mi rendo conto, ma finché funziona, non possiamo lamentarci. Vedere come ha utilizzato l’informazione della proposta di Lord Dabling per convincere Colin a prendere coraggio è stato estremamente soddisfacente, quasi quanto lo è la sensazione di tornare a casa dopo una festa e toglierti le scarpe con il tacco. Brava Violet sei e rimarrai sempre la nostra capitana della nave (che sia della nave Saphne o quella Kanthony o quella Polin, poco importa tu le guidi tutte).

Due paroline dobbiamo spenderle anche per il meraviglioso Benedict che con le sue battute e affiancato da una sempre più definita e ben caratterizzata Hyacinth (proprio come quella dei libri che è spettacolare), riesce sempre a conquistare il nostro cuore e a mantenere il titolo di fratello Bridgerton più amato. Speriamo che quando il suo momento arriverà non si trasformerà nel Benedict del libro perché quello – bisogna confessarlo – era un po’ toxic.

Hannah Dodd e Ruth Gemmell (640×360)

Prima di lasciarvi mi sembra giusto accennare agli eventi che vedono protagonista la stupenda, bellissima Francesca Bridgerton, colei che – proprio come da manuale – deve trovare marito in questa stagione per poter mettere in moto il processo che condurrà alla sua stagione. Francesca che già adesso ha una caratterizzazione migliore rispetto a quella che ha nei libri e che – diciamocelo – ci ha conquistati tutti con la sua eleganza regale e la sua introversione. Francesca ci ha conquistato perché è facile identificarsi con lei, ci rende facile comprendere il suo senso di disagio in un ambiente lontano da quello in cui si sente tranquilla e libera di essere se stessa ed è ancora più facile provare una sensazione certa di contentezza quando – tra tanti – incontra il suo abbinamento perfetto, John Sterling il Conte di Kilmartin.

Insomma, per adesso tutto procede tranquillamente, ma il disastro è dietro l’angolo, lo so io e lo sapete anche voi. Un segreto, quel segreto dev’essere rivelato e potrebbe cambiare tutte le carte in tavola. Siamo pronti ad assistere allo spettacolo? La parte più masochista di me non vede l’ora, l’altra teme per come possano aver gestito un fardello gigantesco come quello che sta per arrivare in sole quattro puntate. A questo punto non ci resta che attendere il 13 giugno per le ultime puntate di Bridgerton 3. Nel frattempo, sempre per quanto riguarda la prima parte di Bridgerton 3, qua trovate le nostre pagelle.