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Britannia 1×06 – Il casus belli

Britannia
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Siamo giunti al sesto appuntamento con Britannia e la situazione comincia a farsi scottante. Sia all’esterno, tra le verdi pianure delle terre celtiche, nelle quali le fazioni in gioco si minacciano, si alleano, discutono e tradiscono. Sia all’interno, tra complotti, ambizioni personali e personaggi chiave. Un episodio leggermente piatto e privo di reali colpi di scena. Britannia ancora non spicca il volo e con lentezza dedica un ulteriore episodio alla lunga diplomazia che va avanti da tempo tra Cantiaci, Regnensi, Romani e druidi.

La puntata si apre nell’accampamento romano nel quale vengono finalmente a galla le reali motivazioni del soldato fuggito a seguito del tradimento nei confronti di Vespasiano. Aulo Plazio inoltre viene a conoscenza di come il suo schiavo sia stato reso cieco e liberato da una ragazza che dice di essere sua figlia. Proprio come nella visione avuta dai druidi, Aulo ha probabilmente visto il futuro. Un futuro tragico per Roma e le sue legioni, un simbolo di morte. Tuttavia Roma non teme le visioni e si accinge ad accordarsi con chiunque si trovi in quel territorio per farsi strada nella sua conquista.

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Una serie di incontri diplomatici

Il primo incontro è proprio con i druidi, durante il quale Aulo Plazio li avverte di non mettersi in mezzo agli affari di Roma, adesso che il vecchio accordo è stato mantenuto da ambedue le parti. In questo incontro di avvertimento entrambe le parti si minacciano velatamente. Aulo tira in ballo il suo impero e Veran chiede cosa sia successo all’ultimo uomo così sicuro di sé che aveva visto in quelle terre: Giulio Cesare. Gli dei e gli uomini si scontrano ancora una volta attraverso gli occhi dei due leader. In campo aperto, pronti a colpire per primi, al giusto segnale. Tuttavia il corno non è ancora pronto per essere suonato.

Nel frattempo Kerra torna dalla regina a Crugdunon dove riceve le benedizioni e la fedeltà di tutti i suoi sudditi. In particolare Amena, che ancora architetta la sua vendetta e alimenta la sua bramosia di potere. Nell’abbracciare Kerra dopo averle falsamente dato la sua fedeltà, le taglia una ciocca di capelli. In questo momento abbiamo la conoscenza di un’altra presunta divinità celtica o germana. Amena nella sua camera invoca probabilmente Nehalennia: una divinità di dubbia origine, qui invocata come madre nera. Probabilmente in questo caso specifico legata ai morti e allo spirito. Interessante il suo rituale amatoriale e individuale nel quale prega tale “madre nera” di mandare un sicario a uccidere Kerra in modo tale da poter così finalmente aspirare a diventare regina.

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In Britannia Aulo Plazio continua a trattare i suoi alleati o presunti tali come più piace a lui, creando attriti con Antedia, la regina dei Regnensi. Il suo secondo incontro diplomatico è proprio con lei. Roma non è inferiore e pari a nessun altro. Roma è superiore sia come forza politica che militare. Lo fa ben capire Aulo cambiando come è meglio per lui gli accordi presi con la regina e ricordandole che non può nulla contro le legioni romane. La potenza di Roma echeggia anche in questo episodio a più riprese. Sebbene si intuisca la probabile tragica sorte che attenderà Aulo e le sue legioni, la loro forza prevale su ogni fazione in gioco.

L’unico vero colpo di scena

Nel frattempo Cait si trova a Crugdunon e viene presa in simpatia da Kerra, la quale le dona vestiti e protezione. Sarà proprio Cait, l’elemento chiave e fondamentale di questa puntata. Questa volta il suo suo ruolo è ben chiaro sia allo spettatore che a tutte le fazioni che si contendono la Britannia. Presente nella visione di Divis e in quella di Aulo, sarà il vero e proprio “casus belli” di questo episodio. L’ultimo incontro diplomatico dei Romani si consumerà proprio a Crugdunon nella corte di Kerra. Dopo aver trovato un accordo con la regina, i Romani scoprono la presenza della bambina che terrorizza i sogni di Aulo. La regina Kerra rifiuta di consegnarla ad Aulo che dichiarerà guerra ai Cantiaci senza possibilità alcuna di poter trattare.

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Nelle loro visioni, la bambina tiene in mano l’insegna romana in fiamme. Quale sarà davvero il suo ruolo? Tutto ciò che la riguarda farebbe pensare a Budicca,  un importante personaggio storico che ha dato del reale filo da torcere ai Romani in Britannia. Tuttavia, nonostante questo colpo di scena, anche abbastanza prevedibile, la puntata risulta piatta e priva di reali spunti di riflessione, se non per poche eccezioni, tra cui appunto il rituale di Amena e i trattati diplomatici Romani. Parte dei personaggi non appaiono e non ci sono reali evoluzioni.

Speriamo che con il prossimo appuntamento avremo le chiavi di svolta che si prospettano all’orizzonte.

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