Ci stiamo avvicinando a un velocità impressionante al finale di serie di Brooklyn Nine-Nine, che con le puntate 8×07 Game of Boyles e 8×08 Renewal mette un punto deciso ad alcuni degli archi narrativi più importanti di questa ottava e ultima stagione. Riprendendo l’ormai consolidato schema che vede uno dei due episodi portare avanti la trama orizzontale e l’altro invece maggiormente incentrato sui personaggi, la comedy NBC si avvia verso la sua conclusione, lasciandoci tuttavia ancora diversi dubbi circa quando potrà succedere nel finale di serie.
Attenzione: la recensione contiene spoiler.
La puntata 8×07 di Brooklyn Nine-Nine è un omaggio al cinema d’intrattenimento, tra Nancy Meyers e grandi investigazioni contemporanee.
Potevamo forse dire addio a Brooklyn Nine-Nine senza prima salutare per un’ultima volta i Boyle? Ovviamente no, quindi ecco che veniamo trasportati direttamente nel quartiere generale della famiglia più disfunzionale, monocromatica, incomprensibilmente co-dipendente e sinceramente inquietante della storia della commedia televisiva. La morte improvvisa del patriarca Boyle, che lascia i suoi amati parenti a soli 93 anni e godendo fino all’ultimo di una salute di ferro, è il motore iniziale di un’indagine per omicidio proprio tra le fila dell’unitissima famiglia, che sembra nascondere più di un torbido segreto dietro quella facciata imperturbabile di amore senza confini. A dare il via alle danze di quella che sembra in tutto e per tutto la trama di Knives Out – Cena con Delitto è Jake Peralta, che dopo la sua sospensione dalla polizia di New York ha passato troppo tempo davanti a film polizieschi e non vede l’ora di tornare a essere protagonista piuttosto che spettatore. L’intricata trama investigativa immaginata da Jake e portata avanti insieme a Charles e Terry è ben orchestrata e di grande intrattenimento, capace di coniugare colpi di scena imprevedibili – chi si immaginava che il colpevole fosse una nutria? O, ancora più scioccante, che le nutrie fossero animali domestici e addirittura da latte? – a una riflessione più profonda che porterà alla maturazione finale di Charles Boyle, troppo spesso nella serie e soprattutto in questa stagione finale lasciato sullo sfondo delle vicende che vedono per protagonisti gli altri personaggi.
La scoperta, solo apparentemente accidentale, che Charles non è davvero un Boyle arriva come un fulmine a ciel sereno, soprattutto se si considera il ruolo fondamentale se non primario che l’essere un Boyle ha giocato nella formazione dell’identità del migliore amico di Jake. Quante volte nel corso delle 8 stagioni della serie abbiamo sentito Charles ribadire il suo attaccamento alla famiglia d’origine? Eppure è forse solo nella puntata 8×07 di Brooklyn Nine-Nine che capiamo davvero cosa significa per lui quel legame viscerale con i suoi parenti, tanto profondo da essere più forte del sangue. Ce ne rendiamo davvero conto quando lo vediamo riuscire ad aprire il barattolo Madre del Lievito Madre ed essere proclamato, a dispetto del DNA, l’unico vero Boyle e come tale essere accettato e amato dalla sua famiglia.
Tuttavia, per quanto la storyline ispirata a Cena con Delitto sia stata accattivante e la famiglia Boyle sia sempre assolutamente irresistibile, non possiamo negare che vi sia una trama in questa ottava stagione di Brooklyn Nine-Nine che ci sta più a cuore di tutte le altre, persino più di quella politica: stiamo parlando della grande storia d’amore tra il capitano Holt e Kevin, il cui matrimonio è stato messo in crisi proprio dal continuo dare priorità al lavoro da parte di Raymond. La 8×07 di Brooklyn Nine-Nine ci regala finalmente il momento che tutti stavamo aspettando e lo fa nel modo più plateale possibile, regalandoci un bacio sotto la pioggia degno dei migliori film di Nancy Meyers che Rosa Diaz ama così tanto. Uno sfoggio pubblico di affetto a cui non siamo abituati da parte della coppia e che invece riscalda il cuore, soprattutto se si considera quanto successo in precedenza nell’episodio, con Amy e Rosa che tentano di far tornare insieme i due facendo iscrivere Holt a un sito di incontri, portando aventi quella che è la sotto-trama più divertente dell’ottava stagione fino a questo momento.
La grande storia d’amore tra Holt e Kevin fa da protagonista nell’episodio 8×08, che vede anche il ritorno della questione riforma della polizia.
La riappacificazione tra i due padri spirituali del distretto viene celebrata con una cerimonia di rinnovo dei voti, che assume un’importanza fondamentale anche perché rappresenta per Kevin e Holt il primo momento in cui riescono davvero a festeggiare la loro unione, poiché la prima volta il timore che venisse abolita l’istituzione del matrimonio omosessuale li aveva spinti a concludere in tutta fretta l’ufficializzazione del loro amore. Tuttavia, è anche l’occasione per sganciare quella che è una vera e propria bomba (che per fortuna però non avrà le conseguenze previste): Holt vuole abbandonare la polizia di New York per dimostrare al marito che non lo metterà mai più al secondo posto. Chiaramente la nostra reazione è stata praticamente la stessa di Amy, paralizzati dalla possibilità di perdere il miglior capitano che il Novantanovesimo abbia mai avuto. Abbiamo temuto che per il finale di Brooklyn Nine-Nine gli autori avessero scelto quella che probabilmente era una delle fuoriuscite meno coerenti possibili per il personaggio di Holt, mentre fortunatamente entro la fine dell’episodio è stata indicata una direzione alternativa molto più sensata, che vede Amy Santiago e Raymond Holt diventare i responsabili della riforma della polizia che loro stessi avevano proposto e che verrà implementata a livello locale.
La puntata 8×08 di Brooklyn Nine-Nine, pur incentrata sul rinnovo dei voti di Ray e Kevin, presenta anche una ripresa della trama orizzontale di questa stagione, che vede i poliziotti del Novantanovesimo scontrarsi con il sindacato delle forze dell’ordine capitanato da O’Sullivan – probabilmente il migliore antagonista della serie dai tempi di Madeline Wuntch. Come abbiamo già avuto modo di vedere nella puntata 8×06 di settimana scorsa – senza dubbio la migliore della stagione finora – Brooklyn Nine-Nine sembra aver trovato un migliore equilibrio tra denuncia politica e comicità, dopo alcuni episodi in cui sembrava essersi sbilanciata eccessivamente verso un tono fin troppo serio. Decisamente esilarante, come sempre, vedere Raymond interpretare un seduttore eterosessuale e allo stesso modo non si può non apprezzare l’interazione tra Rosa e Charles, che rappresentano una delle coppie comiche più sottovalutate della serie.
A sole due puntate dal finale della serie resta difficile comprendere del tutto dove vogliono condurci gli autori di Brooklyn Nine-Nine (noi speriamo qui), anche perché sono poche le questioni che rimangono aperte. Questa ottava stagione finora risulta abbastanza riuscita, ma rimane il dubbio che 10 episodi non siano stati abbastanza per affrontare tutto quello che gli autori avrebbero voluto trattare e che dunque ci sono diversi archi narrativi che sono stati solo abbozzati e alcuni personaggi, tra cui Terry, Rosa e soprattutto Scully (privato del sostegno di Hitchcock), ridotti a comprimari senza trovare mai il loro spazio.