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La seconda stagione di Buffy ci insegna che la felicità può far male

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La seconda stagione di Buffy l’Ammazzavampiri si apre con la nostra Cacciatrice che torna a Sunnydale dai suoi amici, dal suo Osservatore e da sua madre dopo aver trascorso le vacanze a Los Angeles, assieme a suo padre.

Sin dal primo istante in cui rimette piede nella cittadina che occupa la Bocca dell’Inferno la ragazza comprende che, ancora una volta, non può sfuggire al proprio destino di lotte, vampiri, demoni e chi più ne ha più ne metta.

La seconda stagione di Buffy l’Ammazzavampiri ospita una serie di creature strane e – ovviamente – malvagie; basti pensare al Frankestein liceale, alle confraternite universitarie con strani culti, alle mummie innamorate, ai lupi mannari, ai fidanzati robot e la lista potrebbe anche non finire qui.

C’è addirittura la comparsa (e la scomparsa) di una nuova Cacciatrice, Kendra, che è esattamente l’opposto di Buffy.

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La seconda stagione vede anche la prima apparizione di uno dei personaggi più amati dell’intero Buffyverse: Spike. Spike arriva in città nel terzo episodio, School Hard, in italiano banalmente intitolato Un avversario pericoloso, e dai suoi modi di fare si dimostra subito per ciò che è: ribelle, mai banale, coraggioso e… sentimentale. Molto sentimentale.

Il vampiro ossigenato si presenta in città con la voglia di ribaltare la situazione: vuole uccidere la sua terza Cacciatrice e far guarire la sua cara Drusilla per farla tornare forte come prima.

Quando Spike vede Buffy per la prima volta, decide di non affrontarla immediatamente: preferisce osservarla, studiarla, esaminare il modo in cui lotta mandandole incontro un vampiro a caso e farsi un’idea generale di quella che sarà la sua prossima avversaria. Questo, ovviamente, ci fa comprendere che sconfiggere il nuovo arrivato in città non sarà esattamente un giochetto da niente.

Come se non bastasse, scopriamo sin dall’inizio che Spike è un vecchio “amico” di Angel. Pare infatti che fossero soliti scorrazzare in giro ammazzando persone assieme alle loro amate vampire, ma è palese anche che tra i due non è mai scorso buon sangue: Spike è sempre stato in qualche modo sbeffeggiato da Angelus, che lo considerava uno zotico amante del caos.

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La storyline di Angel non si ferma, però, soltanto su Spike; il vampiro sarà essenziale per lo sviluppo della trama della seconda stagione perché, dopo aver fatto l’amore con Buffy, perderà la propria anima e tornerà ad essere il vampiro sanguinario e sadico di un tempo.

Anche in quest’occasione, dunque, Joss Whedon ci ha mostrato la sua volontà di parlare di quasi ogni aspetto dell’adolescenza utilizzando delle metafore: Angel, che dopo aver fatto l’amore con Buffy diventa cattivo, è l’emblema del classico “Ti richiamo” per il quale molte donne stanno ancora aspettando telefonate da chi credevano le amasse.

Quando Angel diventa nuovamente Angelus, dunque, decide di raggiungere Spike e Drusilla per allearsi con loro e tentare di distruggere Buffy. In quest’occasione il bello e dannato ci darà davvero modo di constatare la sua totale dedizione per le torture, siano esse fisiche o psicologiche.

Quando infatti Spike si lamenta di non essere riuscito ad uccidere la Cacciatrice, Angelus gli risponde con una frase emblematica:

Per uccidere quella ragazza, la devi amare

Angelus sostiene quindi di voler “agire dall’interno” per uccidere Buffy, partendo dal tormentare lei ed i suoi amici, magari ucciderne qualcuno, per poi darle il colpo di grazia. La morte di Jenny Calendar per mano di Angelus, ma soprattutto il modo in cui subito dopo il vampiro si è preso gioco di Giles, ci ha dimostrato quanta malvagità covava.

Alla fine della stagione, quando Spike chiede inaspettatamente aiuto alla Cacciatrice pur di far fuori Angelus e riprendersi la sua Drusilla, abbiamo modo di vedere un primo accenno di alleanza tra i due. Ammetto che una delle mie scene preferite dell’intera seconda stagione è senza dubbio quella in cui Joyce accoglie in casa un imbarazzatissimo Spike che sostiene di cantare in una band con Buffy.

Nel corso di questa seconda stagione notiamo una crescita esponenziale nel personaggio di Buffy, che ci dimostra in tutto e per tutto ciò che è capace di fare nell’ultimo episodio.

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La Cacciatrice è infatti costretta ad uccidere Angel, anche se Willow è appena riuscita a fargli riottenere la propria anima, perché se non l’avesse fatto il mondo intero sarebbe caduto nel caos. Ovviamente, da un punto di vista obiettivo, è l’unica cosa che Buffy avrebbe potuto fare, ma pensateci: sarebbe davvero così semplice per una diciassettenne ammazzare senza remore il ragazzo di cui è innamorata?

La seconda stagione di Buffy ha decisamente una marcia in più rispetto alla prima: i personaggi maturano, cambiano, ci sono le prime morti inaspettate e scopriamo molto di più sugli stessi protagonisti.

Possiamo senza dubbio affermare che Buffy l’Ammazzavampiri non è una di quelle Serie Tv che raggiunge il suo apice nella prima stagione per poi calare lentamente a picco ma, piuttosto, migliora costantemente con l’avanzare degli episodi.

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