“Otto personaggi famosi sono fuggiti dal Colosseo, abbiamo quattordici giorni per prenderli.” Ecco cosa è bastato a convincermi a guardare Celebrity Hunted. Ok, forse la presenza di quel manzo raro di Cristiano Caccamo, il fascino sublime di Claudio Santamaria con quegli occhi color del cielo e i riccioli perfetti, la simpatia e l’epicità di Diana Del Bufalo e la curiosità di scoprire come se la sarebbe cavata Francesco Totti in una situazione di strategia fuori dal campo di calcio hanno contribuito.
La verità è che le premesse per un bel programmino trash c’erano tutte: fughe, inseguimenti, personaggi famosi sotto pressione, gente stremata che, inevitabilmente, sarebbe diventata vittima della situazione. E poi io, al trash, non so proprio resistere. È il mio punto debole, la mia kriptonite, il mio tallone d’Achille… o forse dovrei dire da Killer (avete colto il riferimento? Non c’è di che). Insomma Celebrity Hunted mi ha catturato immediatamente attraverso succulente situazioni che sarebbero facilmente potute cadere nel trash a cui guardavo come se avessi davanti un delizioso buffet di dolci.
Situazioni di precarietà in cui sarebbe emerso tutto il succoso trash che mi avrebbe dato nuova linfa vitale, trash di cui mi sarei cibata proprio come Barbara d’Urso trangugia scandali mediatici. Insomma, con situazioni di pericolo, di fuga, di sopravvivenza – anche se fittizie – ci si diverte da morire e questo ce l’aveva già insegnato Pechino Express (qui le otto coppie delle serie tv che potrebbero partecipare al reality). Ci si diverte soprattutto quando non sei tu a fuggire ma qualcun altro e tu te ne stai comodamente seduto sul divano a giudicare, ridere delle disgrazie altrui e sperare che il personaggio che ti piaccia viva almeno per vedere un nuovo giorno sorgere.
Ma dopo tutte queste premesse e le divagazioni che non posso promettervi non ritorneranno più avanti, andiamo ad analizzare insieme Celebrity Hunted, il reality show di Amazon Prime Video che ultimamente sta spopolando sul web.
Quello di Celebrity Hunted non è un format originale. È basato sullo show Britannico Hunted che funziona più o meno allo stesso modo. I concorrenti devono scappare per un periodo che va dai 25 ai 28 giorni in Gran Bretagna. Lo scopo è quello di eludere un team di Cacciatori (Hunters) composto da ex poliziotti, personale dell’intelligence e squadre a piedi. Durante il periodo di fuga, i Cacciatori avranno accesso alle informazioni personali dei concorrenti e potranno servirsi dei poteri dello stato per tracciare e localizzare i partecipanti.
Nella versione inglese, inoltre, i Cacciatori possono usare i social media e ricompense in denaro per acquisire informazioni che potrebbero portare alla cattura dei fuggitivi. L’ultimo giorno, i concorrenti ancora in gioco dovranno raggiungere il punto di estrazione per vincere e dividere la bellezza di £100,000. Di questa versione, in cui i concorrenti sono persone comuni, esiste un’edizione dedicata ai personaggi famosi, edizione creata appositamente per raccogliere fondi per l’associazione di ricerca contro il cancro Stand Up To Cancer, edizione che portava proprio il nome di Celebrity Hunted.
I concorrenti della versione italiana sono: Francesco Totti, Costantino della Gherardesca, Fedez e Luis Sal, Diana Del Bufalo e Cristiano Caccamo e, infine, Claudio Santamaria e Francesca Barra. Un cast diversificato ma pieno di potenziale tranne Costantino della Gherardesca che – per usare la battuta preferita della mia prof di matematica ad ogni consiglio di classe – è sveglio, ma non si applica. Infatti la prima testa a cadere è proprio la sua.
Quella di Costantino è stata una fuga lenta, fiacca, quasi stanca. Una fuga prevedibile e fin troppo ingenua. Il suo difetto fatale è stato portarsi dietro, in qualunque momento, i suoi complici, le uniche persone di cui avrebbe dovuto tutelare l’identità e che, invece, appaiono sempre riconoscibili nei luoghi dotati di telecamere. Lo hanno rintracciato perché in entrambi i bancomat ha portato con sé i suoi complici. Dapprima suo nipote Barù di cui hanno immediatamente messo sotto controllo il telefono e poi l’amico che l’ha portato nel monastero Indù in cui è stato catturato.
Il resto delle fughe sono state entusiasmanti, anche quelle conclusesi in cattura. Il premio miglior fuga iniziale è sicuramente da contendersi tra Francesco Totti e la coppia Fedez-Luis. Ho goduto come una cocorita pronta a deporre un uovo per Totti che ha assunto un sosia per depistare i cacciatori. Geniale, brillante e divertente. Divertente è stata anche quella di Fedez e Luis che hanno avuto l’idea straordinaria di fuggire a bordo di un carro funebre. Per dirlo come l’avrebbe detto Virginia Raffaele nei panni di Donatella Versace:
Il premio per la fuga iniziale meno credibile va ai miei amati di Diana e Cristiano, il team camouflage. Le coincidenze con cui si è messa in moto ed è partita la barchetta del padre di Diana sono state fin troppo fortuite per risultare credibili. Certo, è pur sempre un reality e dobbiamo tenere a mente che i reality tendono ad essere molto costruiti e manipolati. Lo sappiamo, ma se non lo sapessimo vi consiglierei una bella serie tv in merito, si chiama UnREAL e ha come protagonista Shiri Appleby.
Il premio per la fuga più strategica va alla coppia Claudio Santamaria – Francesca Barra. I coniugi si sono distinti come i più furbi e assennati. Non solo hanno fatto una bella gara riuscendo ad essere sempre un passo avanti rispetto ai cacciatori, ma ci hanno regalato momenti meravigliosi. Tipo la visita a nonna Rosetta di Casa Surace, la meravigliosa scena in cui Santamaria russa sul divano come un comune mortale dopo un pranzo abbondante e le lamentele dello stesso che insiste per fermarsi a comprare da mangiare perché ha fame pur consapevole di avere le cacciatrici alle calcagna.
Il premio per la fuga più divertente e piacevole da guardare va a Luis Sal e Fedez che hanno saputo intrattenerci con la loro leggerezza e simpatia. Devo essere sincera non sono mai stata una fan di Fedez, né tantomeno avevo mai visto nulla di Luis Sal eppure mi considero una grande esperta di Trash. E loro mi hanno piacevolmente stupita. Mi sono piaciuti un sacco. Li ho trovati genuini e genuinamente interessati a viversi questa esperienza nel modo più divertente possibile. Possiamo dire che sono riusciti nel loro intento.
Il premio per la fuga più scontata – nonostante la partenza meravigliosa – va a Francesco Totti che si è rivelato abbastanza prevedibile. Dopo il soggiorno in convento, la partita a calcio con i monaci e il viaggetto in pulmino con le parrocchiane che mi ha fatto sbellicare dalle risate e mi ha fatto divertire come se stessi assistendo ad una lite tra anziani che giocano a Burraco e non sono d’accordo sul punteggio, la sua è diventata una corsa troppo facile. Individuato lo schema, catturarlo non è stato poi difficile. Certo è che servirsi di altri ex calciatori per muoversi durante la fuga non è stato proprio geniale, ma in compenso ci ha regalato una fuga finale carica di adrenalina ed entusiasmo.
Quando ci ricapita di vedere Francesco Totti che viene rincorso da due giganti con l’espressione da pitbull mentre si nasconde nel residence in cui abita Cassano e dopo aver fatto il pieno di orecchiette fatte dalla madre del calciatore? Insomma nonostante alla fine sia stato catturato, Totti ci ha regalato momenti straordinari. Soprattutto durante quella videochiamata fatta a Ilary dopo la cattura.
Il premio per la fuga dagli hunters più entusiasmante va a Cristiano Caccamo. L’attore ha dato filo da torcere non solo a un cacciatore, ma a quattro di loro. Era quasi riuscito a fuggire, fossi stata io – considerati gli anni passati a rincoglionirmi davanti a Grand Theft Auto – probabilmente avrei investito i poveri hunters e avrei proceduto con la mia fuga, sbucando poi dal finestrino e urlando: Non mi avrete mai, stron*i! Chiaramente avrei mostrato anche il dito. Ah, ma che dico, correre non mi si addice nemmeno in uno scenario immaginario, probabilmente mi sarei fatta catturare con la bocca ancora piena di cibo.
Il finale è stato davvero divertente. Di otto concorrenti solo quattro sono arrivati alla salvezza. Claudio e Francesca e Luis e Fedez hanno raggiunto la salvezza e devoluto la somma della loro vittoria a diverse associazioni benefiche. Mi è dispiaciuto per Cristiano e Diana, avrei voluto vedere anche loro al punto di estrazione. La separazione è stata la loro condanna.
Era inevitabile che non arrivassero alla fine, Caccamo aveva le riprese di un film nei giorni della fuga. In un modo o nell’altro non avrebbe mai potuto sia girare che vincere. Erano condannati dall’inizio, ma è stato bello vederli giocare, ci hanno regalato momenti epici. Non dimenticherò mai il momento in cui Cristiano spacca la legna tutto sudato e senza maglietta. Grazie Cri per questo momento di altissima televisione, te ne sono genuinamente grata e credo sinceramente che tu debba diventare patrimonio dell’UNESCO.
Ad ogni modo, qualcuno lo dovrebbe scritturare qualche action movie per quella fuga meravigliosa di cui è stato protagonista. Oppure, non so, magari qualcuno potrebbe prenderlo per interpretare un ruolo simile a quello di Santamaria in Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Insomma il ragazzo ha dimostrato di sapersela cavare egregiamente nella fuga, sarebbero soldi risparmiati alla produzione per lo stunt. Certo, poi bisogna mettere in conto tutta la storia degli infortuni sul lavoro, ma quella è un’altra storia.
Nel complesso Celebrity Hunted mi ha preso molto. Non è ancora al livello di Pechino Express, ma parte bene e sì, forse è più costruito di altri, ma a chi importa. Alla fine il suo obiettivo è quello di intrattenere senza doppi fini. È un passatempo interessante, soprattutto in questo periodo di clausura forzata. È un buon prodotto per distrarsi e riesce a divertire che – secondo me – è già tanto. Non è un capolavoro, non rivoluzionerà né il mondo dei reality né quello della televisione o dello streaming, ma ti fa passare delle ore in leggerezza deliziandoti con del sano e succulento trash.
Perciò se non l’avete ancora fatto, guardate Celerbity Hunted.
P.S. la visione di Celebrity Hunted è da me fortemente sconsigliata se si hanno paranoie di qualunque tipo, se si crede in complotti governativi e\o nell’esistenza dei Men in Black.