Alexa play “Le ragazze di Porta Venezia” by M¥SS KETA.
Non potrei che cominciare così la recensione degli ultimi tre episodi di Celebrity Hunted 2, il reality di Amazon Prime Video che vede alcuni personaggi famosi, sfuggire alle ricerche dell’Intelligence italiana.
Dopo un inizio alquanto divertente (merito soprattutto delle due coppie in gioco e dell’amico di Stefano Accorsi), arriviamo alla parte più interessante della gara. La prima concorrente è stata catturata (Vanessa Incontrada), adesso non si scherza più. “Adesso si fa sul serio” direbbe chiunque in un film d’azione più o meno un minuto prima della battaglia finale. Ad ogni modo, la fuga di Celebrity Hunted riprende con Diletta Leotta che – stupidamente, bisogna dirlo – chiama quel bono rarissimo e pregiatissimo di Can Yaman stuzzicando l’attenzione e smuovendo i bollori delle casalinghe di mezza età e – diciamoci la verità – anche i miei e quelli delle mie coetanee. Ah il potere di un bel viso, di una voce profonda e di un corpo da dio greco!
Ma tornando a noi e alla gara, la Leotta ha fatto un errore banalissimo scegliendo di chiamare il suo fidanzato e – perciò – come è giusto che fosse, è stata catturata. Suonate i cannoni, fate partire la musica triste di Capital City e mostrateci a fine giornata i volti dei tributi caduti con onore, Diletta è caduta in battaglia. Ed era pure ora! La fuga della Leotta, infatti, è stata la meno entusiasmante di questa edizione di Celebrity Hunted. L’unico picco interessante l’ha avuto proprio con l’arrivo di Can e con la fuga dal B&B, per il resto è stata assolutamente dimenticabile e ho scelto questo termine con molta attenzione dato che – come ho detto nella recensione della prima parte – dimenticavo addirittura che partecipasse al programma e che concorresse per il premio finale. La sua è stata una gara fatta di maschere con le amiche, visite al parrucchiere e altre cento cose inutili. Perciò un’alzata di spalle è tutto ciò che ho da comunicare in merito.
Passiamo alla coppia che mi ha fatto impazzire e che credevo sarebbe arrivata alla salvezza, credevo che avrebbero vinto riscattandosi per Pechino Express, Achille Lauro e Boss Doms. La loro fuga mi ha fatto divertire, erano geniali, ma anche loro sono caduti e sono caduti vittime della loro stessa provocazione dopo averci regalato momenti straordinari con Zucchero e Antonello Venditti che non dimenticheremo facilmente. Arrivati nella mia bellissima Bari, hanno lasciato il porto della città per spostarsi a Gravina di Puglia, luogo di nascita dei genitori di Lauro e posto in cui vivono ancora i suoi parenti. E qui è cascato l’asino perché in un tentativo di provocare i suoi inseguitori, Lauro si è geo-localizzato nella città con la cugina, allertando i suoi inseguitori che inevitabilmente hanno rintracciato il loro complice riuscendo a intercettarli e catturarli una volta arrivati a Napoli.
Ma due personaggi così forti, non potevano cadere senza prima aver provato in tutti i modi a fuggire in classico stile Celebrity Hunted e un po’ come provò a fare lo scorso anno Cristiano Caccamo (qui la recensione). Perciò, ci hanno regalato un’inseguimento all’ultimo respiro nei vicoli di una stupenda Napoli. Abbiamo visto Edoardo sconfitto per primo che incitava Lauro a continuare a scappare. Ciò che ha fatto dimostrando un’agilità straordinaria, ma che purtroppo non è servita contro la trappola dei cacciatori che li avevano circondati.
È caduta la coppia Lauro-Boss e io mi sono sentita profondamente triste, triste come quando è morta Marissa Cooper in The O.C. o triste come quando Joey e Dawson di Dawson’s Creek si sono messi insieme o triste come quando Carmen de Il Mondo di Patty si è rifatta il naso e sembrava irriconoscibile.
Ma, dalla profonda tristezza è nata una gioia immensa, una di quelle che Meredith Grey sta ancora aspettando dopo diciassette anni di Grey’s Anatomy, una di quelle che Regina Mills di Once Upon a Time non ha mai avuto, insomma, una di quelle che ti fanno sospirare con sollievo e ti fanno sorridere, ovviamente parlo della gioia generata dalla fuga delle meravigliose Elodie e M¥SS KETA. Ora, non lo dico perché sono di parte dato che le adoro e le seguo da tempo, ma hanno fatto un percorso eccezzziunale veramente come direbbe Diego Abatantuono.
Non avrei scommesso un singolo euro su di loro nella prima puntata. Non fraintendetemi le amo alla follia e – dopo Celebrity Hunted – amo Keta un filino in più rispetto a Elodie, ma non avrei mai creduto che potessero farcela, che potessero effettivamente vincere perché inizialmente mi sono sembrate un po’ disorientate. Invece, hanno fatto una fuga straordinaria: si sono vestite da monache e sono andate in gondola, hanno attraversato mezza Italia e nel frattempo hanno trovato il tempo e il modo di creare il prossimo tormentone della mia vita, Fuggitivi Remix con i Tre Allegri Ragazzi Morti, si sono travestite da idraulici, hanno rischiato di essere beccate due volte, ma ciononostante hanno resistito e sono riuscite ad adattarsi ad ogni cambiamento proprio come due professioniste alla fine ce l’hanno fatta. Hanno vinto Celebrity Hunted.
A loro bisogna riconoscere, non solo un grande spirito di adattamento, ma una fuga attenta e una pianificazione intelligente. Lo abbiamo visto quando hanno portato i cacciatori da Renzo Rosso e sapevano esattamente come avrebbero agito e l’abbiamo visto anche a casa del padre di Elodie, quando hanno dirottato i loro inseguitori altrove, fornendoli una falsa pista librandosi dalla trappola in cui erano capitate. E tutto ciò l’hanno fatto con grande stile (viaggiando su una macchina che con lo stesso font e colore del Pussy Wagon di Tarantino che rimarcava una frase di Le ragazze di Porta Venezia, brano di M¥SS KETA a cui ha partecipato anche Elodie), ironia e determinazione.
Mentre ero sul divano e mi spazzolavo via i residui delle patatine dalla maglietta, ho guardato mio fratello ed entrambi abbiamo detto nello stesso momento: ‘Non l’avrei mai detto all’inizio’. Mai. Ma sono stata felice come un Pasqua di questo risultato e sono stata molto felice di sentire che i soldi del montepremi verranno devoluti all’associazione The Circle Italia, una Onlus che sostiene i diritti delle donne e l’uguaglianza.
Mi è dispiaciuto per Stefano Accorsi che – seppure non fosse il mio preferito – era riuscito a conquistarmi negli ultimi episodi, probabilmente nel momento preciso in cui ha chiamato Sabrina Impacciatore che ci ha portati a un pranzo con Miriam Leone e Giorgio Pasotti. Lì, mi sono piegata in due dal ridere per qualunque cosa facesse la Impacciatore. Mi è dispiaciuto per Accorsi perché effettivamente ha fatto una bella fuga, si è messo a rischio più volte, ha stuzzicato e infastidito i cacciatori di Celebrity Hunted più di quanto avessero fatto nell’edizione dell’anno precedente. Gli ha addirittura fatto consegnare le squisite sfogliatelle e il caffè napoletano per i loro appostamenti, ma – purtroppo – non è stato abbastanza.
Stefano è stato catturato nel punto di estrazione, prima che potesse raggiungere la barca con le colleghe Elodie e Keta e che potesse salpare con loro verso la vittoria. Riposa adesso, valoroso guerriero, non dimenticheremo la tua valorosa impresa. Gli americani dicono ‘Gone but never forgotten‘ che potremmo tradurre con: ‘Andato, ma mai dimenticato’ *da leggere con voce impostata da fiction di canale 5 tipo alla Alex Belli*.
Insomma, anche quest’anno, Celebrity Hunted ci ha tenuto compagnia senza troppe pretese e perdere qualche ora guardando la fuga di persone famose che stanno compiendo questo percorso con il nobile intento di guadagnare e devolvere dei soldi in beneficenza è un diversivo assolutamente valido rispetto a qualunque altro dovere che non vi va di compiere.