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Che Dio ci aiuti 7×02 – Se ne va il pilastro della serie

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Cari parenti e amici, siamo oggi qui riuniti per dare l’ultimo saluto a Suor Angela. Suor Angela protagonista indiscussa di Che Dio ci aiuti e che – purtroppo – com’è successo anche al suo collega Don Matteo, deve procedere con il suo percorso spirituale che necessariamente la porta lontana dal convento in cui siamo state abituate a vederla.

E se questa mancanza che giunge solo alla fine del primo dei due episodi andati in onda, si fa già sentire prepotentemente, l’assenza fisica di Suor Costanza aumenta la sensazione di stranezza. Sì, è vero c’è ancora Azzurra, c’è Emiliano, ci sono i nuovi personaggi, ma qualcosa si è rotto nel momento in cui suor Angela è andata via e non potrà più ricomporsi per tornare come prima.

Lo so, non dovrei fare questo ragionamento, ma ho la necessità di farlo. Non è la prima volta che Elena Sofia Ricci lascia un ruolo che l’ha resa iconica nonostante il successo del prodotto. E lo fa, di solito, quando sente e si accorge che il suo personaggio non ha più nulla da dire. Gliel’abbiamo visto fare ai tempi dei Cesaroni quando mollò il personaggio di Lucia Liguori lasciandoci tutti senza parole. Eppure, se la parte meno razionale di me, quella che è affezionata tremendamente a Suor Angela e a Lucia Liguori ha visto il suo cuore spezzarsi per due volte di fila, la parte più razionale ammira, capisce e comprende la decisione dell’attrice.

che dio ci aiuti
Elena Sofia Ricci e Francesca Chillemi (640×360)

Ci vuole coraggio a sottrarsi a un ruolo che è diventato tanto celebre e che è seguito da tantissime persone, eppure, quando Elena Sofia si rende conto che il suo personaggio ha raggiunto il livello di saturazione, che non ha altro da dare, lei elegantemente si tira fuori, lasciando un ricordo memorabile e incancellabile di lei e portandoci anche a fare quei discorsi tipo “eh, quando c’era lei la serie era meglio”, perché Elena Sofia si rende necessaria al pubblico, ma – proprio come Tata Matilda – quando arriva al momento in cui è più desiderata e voluta, si sottrae, ci colpisce facendoci perire la sua assenza. Geniale, malefico eppure infinitamente giusto.

Ma torniamo a questa seconda puntata di Che Dio ci Aiuti. Chiaramente a Luisa fan veglia dall’ombra dei fossi mille papaveri rossi, espressione deandresca per dire che la poraccia è crepata e pure male. Ma, per il principio di cui parlavamo l’altra volta nella recensione del primo episodio, ovvero che il bambino che apre gli episodi deve per forza essere stato abbandonato dai genitori o essere orfano, potevamo immaginarcelo. Quello che chiaramente avevamo messo un attimo in secondo piano è che Elia non era figlio di Luisa e adesso suor Teresa deve risolvere il mistero e provare a ritrovare la madre del bambino.

Nel frattempo la nostra amatissima Azzurra si prepara a prendere il posto di Suor Angela instaurando un rapporto con la nuova superiora che ricorda un po’ le dinamiche iniziali tra suor Angela e suor Costanza delle prime stagioni. Il che da una parte è anche rassicurante, ma dall’altra potrebbe sembrare anche troppo ripetitivo. Già le storyline in sé sono ripetitive e ce le facciamo andare bene perché Che Dio ci Aiuti e mamma Rai ci hanno fatto affezionare così tanto al prodotto da non riuscire a farne a meno. Per questo chiudiamo un occhio se la storia di Nico somigliava un po’ a quella di Guido con Davide o se, adesso, quella di Emiliano, Sara ed Elia sembra seguire quasi passo per passo quella di Azzurra, Guido e Davide.

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Pierpaolo Spollon e Francesca Chillemi (640×360)

Però, quando c’era Suor Angela a gestire il tutto in Che Dio ci aiuti, in qualche modo, non ci importava. Adesso, con la sua mancanza stiamo cominciando a notare tutto ciò che non va, tutto ciò che è diverso e soprattutto tutto ciò che è uguale, ma a cui manca colei che ha reso quel qualcosa abitudine per lo spettatore. Lo so, forse sto parlando arabo, ma vi giuro che nella mia testa ha tutto senso.

Insomma, mentre ci abituiamo ad Azzurra e suor Teresa, mentre ci abituiamo ad Emiliano che fa da spalla alle suore e a Sara che fa da babysitter a Elia sembrando alle volte troppo superficiale; Cate non riesce a sconfiggere la sua ansia da prestazione e continua a rinviare le lezioni del corso finché, grazie a un daddy di grande livello, bello come un sogno e che sembra il mix perfetto tra Nek e Pierpaolo Pretelli, riuscirà quantomeno a presentarsi al coro dei bambini della chiesa. Nel frattempo Ludovica, che sembrava pronta a mostrarci più che solo la sua algida personalità, viene allontanata dal barista carino. Un gran peccato perché erano molto carini, ma fatto sicuramente interessante, questo se l’è data a gambe non appena ha sentito il nome della madre di Ludovica.

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Francesca Chillemi (640×360)

Adesso, io non vorrei fare quella che vuole per forza vedere il marcio nelle cose, ma è una fiction di Rai Uno: vi pare che questo non nasconda qualcosa? Sicuramente il bel barista avrà qualche problema con la mamma di Ludovica. Potrebbe essere il motivo per cui la donna è in carcere oppure – e forse è colpa di Twitter che mi mette in testa delle strane idee – magari, forse, dico solo per ipotizzare… ma non è che forse il barman è il figlio della mamma di Ludovica e dunque il suo fratellastro? Tra l’altro – ora che ci ripenso – una storyline del genere lo stesso attore ce l’ha in un’altra serie di cui è guest star e che è uscita proprio oggi su Sky, ma non vi dirò quale per evitarvi spoiler.

E mentre tutti questi drammi sentimentali procedono, mentre scopriamo il passato di Sara, ultima opera buona prima che suor Angela, l’altissima, la purissima, la suorissima ci lasciasse, suor Teresa sembra essere distratta da qualcosa. Adesso: a questa le è morta la sorella che sul letto di morte le ha confidato di non essere la mamma biologica di Elia, sta tipa dovrebbe stare malissimo e, invece, non è così. No, è così lucida e sul pezzo che mentre il cadavere della sorelle non s’è ancora raffreddato e il rigor mortis non è ancora cominciato e lei sta già giocando al detective Conan cercando di indagare, scoprire e capire chi sono i veri genitori di Elia. Non so se lo faccia perché vuole esaudire le ultime volontà di sua sorella oppure perché non vede l’ora di scrollarsi di dosso il ragazzino, in ogni caso suor Teresa ancora non mi piace.

Prima di lasciarvi voglio condividere con voi la mia sofferenza nel vedere i saluti di suor Angela e Azzurra, la tragicità del momento in cui dice al Vescovo di non poter lasciare le sue ragazze, di non poter lasciare Azzurra e idem quando è la Leonardi a chiedere alla sua vecchia madre superiora quando sarebbe tornata insistentemente, sicura, ma più speranzosa che quel momento – prima o poi – sarebbe arrivato.

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Francesca Chillemi ed Elena Sofia Ricci (640×360)

Ancora non riesco a credere che non sarà più Elena Sofia Ricci a pronunciare la fatidica frase della serie più bella sulle suore di Rai Uno, “Che Dio ci aiuti“, ma purtroppo toccherà farsene una ragione, con la speranza che la mancanza di suor Angela si faccia sentire sempre meno e se così non fosse per fortuna c’è RaiPlay che ci permette di guardare tutti gli episodi delle precedenti stagioni come e quando ci va.