Bentornati cari confratelli. Come ogni giovedì è andata in onda la terza puntata di Che Dio ci Aiuti. Inutile dirvi che la ferita causata dalla perdita di Suor Angela brucia ancora, ma – ahimè – tocca farsene una ragione.
Quelli andati in onda questa settimana sono i primi due episodi in cui Elena Sofia Ricci manca e manca per davvero, ma – forse come consolazione o per darci un contentino e farci sentire meno la mancanza della precedente protagonista – la presenza di Suor Costanza ha fatto da cuscinetto e ci ha sicuramente tranquillizzati tutti… almeno all’inizio, ma arriveremo a parlare anche di questo a tempo debito.
Come dicevo, la presenza di Suor Costanza ci aiuta a processare il rapido e doloroso ricambio di attori e personaggi in Che Dio ci aiuti. Dopo anni in cui hanno ricoperto un ruolo fondamentale, dobbiamo lasciarli andare. Non è una cosa nuova per questa serie. Ogni anno c’è stato un ricambio di personaggi non indifferente, ma la costante erano loro tre: Elena Sofia Ricci e la sua Suor Angela, Francesca Chillemi e la sua Azzurra e Valeria Fabrizi con la sua Suor Costanza. Sta volta sono i pilastri a lasciarci e questo fa molto ma molto male.
Però, c’è da dire, che nonostante questo e nonostante Che Dio ci aiuti non potrà mai essere lo stesso senza di loro – come giustamente ci fate notare nei commenti – bisogna accettare che quei personaggi abbiano deciso di andare via. Non vale la pena lamentarsi, la lamentela non le farà tornare. Perché lo sto ribadendo così tanto? Perché è quello che sostanzialmente ha dovuto imparare Azzurra nell’episodio. Azzurra è stata l’incarnazione di ciascuno degli spettatori della serie. Non ha fatto altro che cercare un modo, un’espediente per far tornare Suor Angela anche a costo di mettere a rischio la sua permanenza nel convento e di mettere a dura prova il suo percorso spirituale.
Ma, come ha dovuto necessariamente imparare, anche grazie alla saggezza di Suor Costanza, non c’è nulla che si possa fare, bisogna solo andare avanti. E poi, ricordiamoci che a condurci in questa nuova versione di Che Dio ci aiuti c’è sempre la meravigliosa Azzurra. Azzurra che è così divertente, così sciocca, ma allo stesso tempo così meravigliosamente umana. Azzurra che mi fa sempre commuovere quando menziona suo marito Guido del quale sto ancora processando la morte. Sì, lo so, sono stata a dire fino a ora che non bisogna attaccarsi al passato e adesso vi dico che non ho ancora processato la morte di Guido, mi rendo conto di quanto possa sembrare paradossale, ma sono umana anche io.
E mentre Azzurra è impegnata a combattere i mulini a vento, suor Teresa che non merita ancora la lettera maiuscola perché è ancora sotto esame, cerca insistentemente e senza grandi risultati la vera mamma di Elia. Adesso, il fatto che sembrava l’avesse trovata era strano, così presto non poteva essere possibile e, infatti, non lo è stato. Solo che più questo mistero si infittisce e più ho la sensazione che qualcosa non torni, che la persona che sta cercando possa non corrispondere al nome che ha avuto dall’infermiera. Non so perché ho questa sensazione, ma è sempre più forte. Nel frattempo il suo atteggiamento superiore mi snerva come mi snerva chi fa rumore quando mangia o chi mastica con la bocca aperta.
Molto interessanti sono le vicende delle nuove arrivate e se da una parte abbiamo Cate che si è chiaramente invaghita di Giuseppe, il papà estremamente figo di uno dei bambini del coro che è la fusione perfetta di Nek e Pierpaolo Pretelli (praticamente un sogno), dall’altra c’è Ludovica della quale scopriamo finalmente il “segreto” ovvero la motivazione per cui sua madre è in carcere e della quale seguiamo anche le vicende amorose. Sono più che certa che arriverà un riavvicinamento con Ettore nell’immediato futuro.
Ma, se le storie di Cate e Ludo in Che Dio ci aiuti sono interessanti, quella di Emiliano e Sara mi sta proprio piacendo tantissimo. Loro saranno i miei nuovi Monica e Nico, vorrei azzardare Guido e Azzurra ma so che potrebbe far indignare i lettori là fuori, perciò lo dico, ma mi prendo la libertà di poter rinnegare questa affermazione in qualunque momento anche perché spero davvero che – almeno loro – possano godere del un lieto fine.
Emiliano e Sara che si sono ritrovati dal nulla ad avere la responsabilità del piccolo Elia, cosa che inevitabilmente li ha avvicinati (vi sembra familiare? Sì, mi riferisco a Guido, Azzurra e Davide). Questo, come sapete meglio di me, non può che portare alla creazione di una coppia. Abbiamo già visto le prime interazioni come quella sotto il letto dell’ex di Emiliano o quella in cucina mentre preparavano la torta di compleanno di Elia. Come ho detto anche nella precedente recensione: questa nuova coppia è assolutamente approvata.
Ultima cosa prima di lasciarvi: la chiusura dell’episodio. Abbiamo visto Suor Costanza lasciare il convento, convinti che sarebbe tornata ovunque stesse passando la sua pensione. Ma no, non è così, la vediamo arrivare in ospedale e nella pubblicità della puntata della prossima settimana c’è un ritorno (breve e temporaneo) di Suor Angela. Il dubbio, a questo punto, sorge spontaneo: ma non è che per caso hanno deciso di far fare zac alla mia amata Suor Costanza? No perché io non potrei accettare la sua morte. Possono farla uscire di scena senza necessariamente uccidere il personaggio. Mamma Rai, Rai Uno, sceneggiatori, vi prego non fate fare zac a Suor Costanza.
Detto questo, facciamo le considerazioni finali. Questa terza puntata di una delle serie preferite di Rai Uno e che potete riguardare su Rai Play, è stata senza ombra di dubbio divertente, interessante. Abbiamo ritrovato una vecchia conoscenza, Sara/Carolina che ha portato Azzurra e Suor Costanza ad un bivio e per fortuna hanno preso la strada giusta, dimostrando che il fine non giustifica i mezzi. Si stanno sviluppando delle storyline interessanti che catturano sicuramente l’attenzione. Infatti, non vedo l’ora di scoprire come si evolveranno. Nel complesso un buon terzo episodio, da adesso in poi cominceranno a sviscerarsi e a rivelarsi tutte le storie e – ammetto – non vedo l’ora di vederle.