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Che Dio ci aiuti 7×08 – Corinna maledetta

che dio ci aiuti
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Bentornati all’appuntamento settimanale con la recensione di Che Dio ci aiuti. Ci stiamo avvicinando al finale di stagione e lo sentiamo perché – in classico stile Che Dio ci aiutisiamo nel bel mezzo dell’escalation delle storyline che dovrebbe concludersi nell’episodio finale con l’improvvisa realizzazione di: rivelazioni veri amori, sincere rivelazioni personali, rivelazioni generiche e qualche chiamata altissima, purissima e levissima.

Si è già messo in moto il meccanismo finale, suor Teresa sta cercando una famiglia per Elia, ma gli si sta affezionando parecchio; Elia sta valutando una famiglia per se stesso (ndr. quel bambino mi fa morire dal ridere, è più adulto degli adulti); Emiliano ha incontrato Corinna con cui è partito il fraintendimento riguardante la ragazza del bagno, quella del fermaglio che noi sappiamo essere – in realtà – Sara; Ludovica è tornata a fare visita a sua madre e a lavorare al suo caso, mentre continua a mantenere le distanze da Ettore che sicuramente tra poco sarà cruciale per la scarcerazione della signora mamma di Ludovica e che, dunque, riuscirà a riconquistare la ragazza per questo e, infine, Cate che deve – per forza di cose – essere la sfigatella delle tre, molto probabilmente non passerà l’audizione, non concluderà niente con Giuseppe e sarà il personaggio che ci porteremo nella prossima stagione.

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Pierpaolo Spollon e Teresa Romagnoli (640×360)

Ad Azzurra che rimane? Chiaramente essere l’autrice, la burattinaia che muove i fili in un modo decisamente anticonvenzionale, ma anche molto acuto e a suo modo incredibilmente discreto, di ciascuna storia. Sì, perché proprio come suor Angela, Azzurra mischia le carte in tavola, semina indizi e avvicina persone che potrebbero essere affini, fino al punto in cui – quasi sempre – il tempo e vogliamo chiamarlo “il disegno divino” prenda forma visto che parliamo di suore su Rai 1? Comunque vogliamo chiamarlo, è questo che succede ed è proprio questo che rende Che Dio ci aiuti, in fondo, uno dei migliori comfort show. Sai già dai primi episodi come andrà a finire a grandi somme, ma lo guardi proprio per questo, perché raramente delude le aspettative.

Ma torniamo all’episodio e partiamo da uno degli aspetti più interessanti. Come appunto avrete intuito dal titolo, celebre semi-citazione di Boris detta da René Ferretti alla sua di Corinna, l’arrivo di Corinna non mi sta piacendo nemmeno un po’. Non fraintendetemi, mi dispiace per la sua storia, mi dispiace per ciò che ha passato, ma io devo sottolineare che deve stare lontana, ma proprio lontanissima da Emiliano. E sì, capisco bene che nonostante il suo essere sempre così esagitato, sia poi così carino e attraente (perché bisogna ribadirlo), ma – per fare un discorso da fan invasata delle coppie nei reality – lui è solo di Sara. Perciò, per dirlo con una frase celebre di una concorrente di noto reality, la signora Grande Soprano, aka Katia Ricciarelli “fuori, fila!“. Fuori, fila Corinna. Tornatene sul set de Gli occhi del cuore.

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Pierpaolo Spollon e Valerio Di Domenicantonio (640×360)

Tra l’altro questa ha avuto il coraggio, l’ardore di sostenere di essere la proprietaria del fermaglio della ragazza del bagno. Cosa che sappiamo essere impossibile dato che quella è Sara. E questo dettaglio, questa bugia mi fa innervosire ancora di più con Emiliano perché cavolo, ci vivi insieme a Sara com’è possibile che tu stia mostrando questo cavolo di fermaglio a chiunque, ma non l’abbia ancora mostrato a Sara? E nel frattempo è riapparsa anche una vecchia fiamma di Sara. E sì, è la normale traiettoria della loro storyline, devono farci soffrire prima di realizzare il lieto fine, ma è così frustrante e nel frattempo il piccolo Elia rischia di essere adottato da altre persone che non sono loro.

Proprio in merito ad Elia, bisogna proprio dirlo: le sue scene con suor Teresa, culminate con il “ti voglio bene” del bambino, mi hanno proprio reso contenta. All’inizio a suor Teresa non avrei dato un euro. Ma, ammetto, che con il tempo mi sta cominciando a piacere, nonostante sono sempre più convinta che debba un attimo dare tregua ad Azzurra. Che poi, la dinamica tra suor Teresa e Azzurra è un po’ una versione più giovane e più severa di quella che una volta e parlo delle prime stagioni di Che Dio ci aiuti (quando c’erano Giulia e Marco e poi all’arrivo di Guido e Davide, forse fino a Margherita e Carlo) era la dinamica tra suor Angela e suor Costanza, quest’ultima diventata più macchietta solo nel corso delle varie stagioni.

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Federica Pagliaroli, Emma Valenti, Ileana D’Ambra e Francesca Chillemi (640×360)

Passando a Cate io spero veramente che quella ragazza si dia una svegliata. È tanto carina e simpatica, ma ovviamente Giuseppe è ambiguo. Prima sembra interessato, poi non lo è, poi scopriamo che ha una moglie, dopo lascia la moglie, poi sembra prendere le distanze da Cate, ma la invita a bersi qualcosa insieme. Cioè, è chiaro dopo tutte queste cose che questo non abbia nessuna intenzione romantica nei suoi confronti e allora Cate, mettiamoci l’anima in pace, smettiamo di vedere romanticismo e gesti carini laddove non ci sono e pensiamo all’audizione.

Prima di lasciarvi voglio tornare brevemente su Azzurra. Vi dicevo nella precedente recensione di quanto fosse cresciuta, di quanto fossi contenta di questo suo cambiamento e anche in questo episodio della nostra amata Che Dio ci aiuti in onda su Rai 1, ce ne ha dato ulteriore dimostrazione. Parlo del momento che ha avuto con il seminarista. Lì, nel confronto e nel tentativo di portarlo a confessare al vescovo della sua malattia degenerativa, ha dimostrato un’empatia gigantesca. Ma voi l’avreste mai detto della Azzurra Leonardi della prima stagione? Sembra veramente una vita fa e almeno un decina di Azzurre fa.

Tra l’altro il suo attaccamento alla questione Emiliano – Sara – Elia non è altro che una proiezione, un tentativo di poter “rivivere” il suo lieto fine con Davide e Guido. La storia della coppia è talmente tanto simile a quella loro e non parliamo del ragazzino. Una parte di me credeva potesse infastidirla questa ripetizione di una storyline che avevo amato follemente, ma l’altra, quella più razionale, è quasi contenta di questo remake, chiamiamolo così. Finalmente Azzurra potrà, seppure attraverso una proiezione, riparare le cose. Sarà sicuramente catartico per il suo personaggio.