Ve l’avevo detto! IO VE L’AVEVO DETTO! Ci tenevo a cominciare con questa esclamazione entusiasta e anche un po’ aggressiva – ammetto – la recensione del nono episodio di Che Dio ci aiuti 7. Sì, perché per riprendere anche il titolo dell’articolo, in questa puntata della serie di Rai 1 abbiamo ricevuto un’informazione fondamentale. Sappiamo tutti a cosa mi riferisco, ma andiamo per gradi e ci arriveremo (nonostante io stia letteralmente fremendo per parlarne) dopo aver trattato questioni meno urgenti, ma non meno importanti.
Innanzitutto parliamo della questione Suor Costanza. Amiamo tutti questo personaggio. Lei, Suor Angela e Azzurra sono Che Dio ci aiuti (o almeno lo sono state fino ad oggi). E se ci sono delle cose che sappiamo essere fondamentali per questo personaggio è che ama il Lambrusco, che il coniglio porchettato le rimane sullo stomaco e che ama follemente la sua pala. Perciò, sarete d’accordo con me, sono rimasta davvero senza parole quando ho scoperto che ha lasciato che gliela rubasse il suo amico d’infanzia. Sì, certo, lei l’aveva tradito da bambini e adesso stava espiando la sua colpa, ma devo confessarvi che pur capendo l’intento nobile della nostra amata Valeria (che tra l’altro è anche il nome dell’attrice che interpreta suor Costanza), mi ha un po’ rattristato.
Sono stata contenta, però, non solo della risoluzione della questione e quindi della restituzione della pala da parte dell’amico d’infanzia, ma soprattutto per un motivo ben preciso. Con il progredire delle stagioni di Che Dio ci aiuti ci siamo abituate a vedere Suor Costanza trasformarsi sempre di più in una macchietta. Non fraintendetemi, è una macchietta che amo e amerò follemente sempre, ma comunque una macchietta di ciò che era all’inizio. In questa puntata, invece, ho rivisto quella Suor Costanza delle prime stagioni. Ferma sui suoi punti, ferma sulle sue convinzioni e sicuramente meno divertente del solito, ma sicuramente più profonda e meno superficiale. Cosa che ho apprezzato veramente molto.
Interessante è lo sviluppo della storia di Ludovica. Ludovica che comincia a lavorare ad Assisi con l’intento di trovare le prove per poter scarcerare sua madre. Ma, nel momento in cui realizza che sua madre non è affatto innocente come credeva, avviene in lei un cambiamento. C’è prima quel forte dubbio morale: condanno mia madre o commetto un reato per salvarla. E vi dirò, io non sarei tanto coraggiosa o moralmente retta perché per la libertà di mia madre sicuramente commetterei il reato o mi venderei un rene, ma questo perché sono una sentimentale cocca di mamma (pur essendo mio fratello il suo figlio preferito e con tutto il materiale sì che potremmo scrivere la trama della prossima stagione di Che Dio ci aiuti).
Invece, poi Ludovica, dopo essersi confrontata anche con Azzurra che con suo padre ha passato una situazione simile e dopo aver subito le scene da drama queen di Ettore che non riesco proprio a tollerare (mi dispiace) ha preso la decisione più giusta. Ha deciso di lasciare che sua madre scontasse la sua pena in quanto colpevole. Se ripenso a Ludovica dell’inizio, mai e poi mai l’avrei creduta capace di una decisione simile. Ma, per fortuna mi sbagliavo e questa sua scelta l’ha portata anche a riappacificarsi con Ettore. Sono contenta di vederla accoppiata con lui? No. Me ne farò una ragione? Sicuramente sì, non sono loro la coppia della stagione.
Passiamo adesso a Catena. Catena che mi fa tanta simpatia e che per un attimo ho creduto rischiassimo di perdere. Catena che finalmente ha ottenuto quello che voleva: un invito da Giuseppe al quale – francamente – non avrei nemmeno risposto visto come l’ha trattata l’ultima volta. Ma, ovviamente, lei ha accettato di uscire con lui e devo ammettere che ho un po’ esultato per come sono andate le cose. Innanzitutto perché Giuseppe non se la merita visto che la considera un ripiego della moglie e poi ho esultato perché al momento del bacio lei n’è rimasta abbastanza delusa. Niente farfalle nello stomaco come si aspettava, niente di niente. E qui sì, lo so, uno potrebbe dire che non è carino esultare per le aspettative mancate di una persona, ma raga era l’unico modo per farla svegliare.
E sembra proprio che Cate si sia svegliata. E poi era chiaro che sarebbe stata lei la “sfigata” della stagione sin dal primo momento, quella che non avrebbe trovato l’amore in questa stagione, ma che – se non sceglie di farsi suora nell’immediato futuro – dovrebbe trovarlo nella ottava di Che Dio ci aiuti.
Poi c’è suor Teresa, suor Teresa che sta stabilendo un rapporto straordinario con il piccolo Elia che adesso addirittura la chiama zia. Vedere crescere questo legame mi ha fatto sperare nella possibilità che mettesse in pausa la ricerca della famiglia affidataria per il bambino, ma purtroppo non è successo. Ammetto di essere un po’ delusa per questo, soprattutto per quello scambio di battute che abbiamo visto tra lei e Azzurra riguardo il principale focus di questo episodio: la famiglia per Elia.
Ed eccoci, finalmente siamo arrivati alla cosa di cui mi preme parlare di più di questo nono episodio di Che Dio ci aiuti: Sara, Emiliano ed Elia. Togliendo Corinna che deve sparire come il Team Rocket alla velocità della luce e togliendo il povero Marco che tanto non se lo fila comunque nessuno, rimane la questione Emiliano e Sara. Siamo in dirittura d’arrivo, Emiliano non sa ancora che Sara è la donna del bagno e lei non sa che lui è il tizio a cui ha dato il fermaglio. Siccome le cose non possono semplicemente essere semplici, si è aggiunto un altro elemento fondamentale: proprio come vi avevo anticipato in uno dei miei momenti alla Sherlock Holmes frutto di troppe ore passate a guardare i canali Giallo e Top Crime, Sara è la mamma biologica di Elia.
È la mamma biologica di Elia e Azzurra e suor Teresa l’hanno scoperto solo adesso, ma alla seconda questo dettaglio enorme sembra non interessare minimamente come abbiamo intuito dal promo della prossima puntata. Infatti, vuole comunque procedere con le pratiche di affidamento. Questa cosa mi rende molto triste. So che non andrà fino in fondo, perché la struttura di questa serie di Rai 1 proprio non lo permette, ci eravamo andati molto vicini con Emma ai tempi, ma non successe perciò penso proprio che non succederà nemmeno sta volta, ma suor Teresa deve smetterla di avercela con la povera Sara.
Deve un attimo capire che la tizia credeva che il suo bambino fosse morto, viene a sapere che è vivo e vegeto e adesso deve pure rinunciare a lui? Ma voi siete fuori, ma datele un po’ di tempo per capire come muoversi, cosa fare. Suor Angela avrebbe capito e infatti sono felicissima che tornerà nella prossima puntata perché sono certa che darà una grande mano nella risoluzione di questo problema.
Spero, inoltre, che Emiliano la smetta di fare emilianate e cominci a darmi ciò che voglio. Il tempo a sua disposizione sta scadendo eppure ancora non lo vedo gettarsi tra le braccia di Sara. Comincio a stufarmi (scherzo… o forse no).