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Da Me o da Te: la friendzone non è più una minaccia (ma solo nei film)- La Recensione del nuovo fim Netflix

Da me o da Te
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Friendzone: Relazione affettiva asimmetrica, caratterizzata dal fatto che uno dei due soggetti prova attrazione e desiderio, ma viene costretto dall’altro, in modo esplicito o implicito, all’interno di un semplice rapporto d’amicizia. E’ una zona paludosa dove quasi tutti siamo stati confinati almeno una volta. Quella del “per me sei solo un amico/a”.

Sedetevi qui accanto a noi, amici, perché la storia appena arrivata sulla piattaforma streaming Netflix parla di voi coraggiosi, voi sognatori, voi amanti dell’amore che supera qualsiasi cosa. Ed è proprio a voi che Da me o da Te il nuovo film Netflix con Reese Witherspoon e Ashton Kutcher – si rivolge raccontandovi la storia di un successo o, per essere ancora più chiari, la storia di un miracolo. Se insisti e persisti il sogno conquisti diceva qualcuno, e Da me o da Te cerca di suggerire la medesima cosa, di fornire le stesse speranze di questa massima. Quando si tratta di sentimenti gli eventi e le relazioni entrano in una zona minata in cui tutto assume un’aria pericolosa e invadente capace di sotterrare totalmente la nostra autostima, la nostra serenità, il nostro scudo. Ma tra le tante cose che ci mettono a disagio, di certo ne spicca una che ci fa male tanto quanto una bottiglia di vetro congelata che cade sul nostro piede: la friendzone. Ed è proprio questo l’argomento che Da me o da Te sceglie di portare scena raccontando la storia di chi, finalmente, vince il campionato e si fidanza con la sua migliore amica.

Certo, se non ci fosse riuscito neanche Ashton Kutcher le possibilità per noi sarebbero crollate vertiginosamente, ma il suo trionfo qualche speranza ce l’ha data. Ce l’ha data, vero?

Da me o da Te (640×360)

Da me o da Te non se ne lascia sfuggire una e, con una trama che sicuramente abbiamo già visto e apprezzato un milione di volte, porta in scena una serie di cliché che fin dagli anni ’90 caratterizzano le storie d’amore. Per riuscire a essere più fedele possibile a tutti gli stereotipi del caso, il nuovo film Netflix si assicura anche una conciliazione in aeroporto. Sul punto di partire e sbraitandosi addosso, i due protagonisti si dichiarono mettendo finalmente da parte la fastidiosa zona dell’amicizia per far spazio a una nuova e meravigliosa storia d’amore, rendendoci così tutti felici e speranzosi nei confronti del futuro e della nostra sanità mentale.

Peter e Debbie sono amici da più di vent’anni. Il loro rapporto era cominciato con un flirt finito male che non li ha mai però divisi realmente. Lui scapolo, lei divorziata e con un figlio. Lui playboy, lei dal cuore di pietra. I due non potrebbero essere più diversi, tanto da aver scelto due città differenti in cui abitare. Peter vive a New York in un meraviglioso attico, mentre lei a Los Angeles in una villetta indipendente. A causa di un concorso, la donna è costretta ad andare nella città di Peter accettando che quest’ultimo vada a Los Angeles per occuparsi del figlio tredicenne di Debbie. Tutto procede secondo i piani, ma solo fino a un certo punto.

Catapultati nella realtà dell’altro, Debbie e Peter cominceranno a prendere consapevolezza dei sentimenti che hanno sempre provato. Il ragazzo, soprattutto, comprenderà di averla sempre amata tacitamente per paura di rovinare tutto e lei, magicamente, riuscirà a comprendere la medesima cosa a distanza di solo qualche scena. Se tutto fosse davvero così semplice le struggenti canzoni d’amore nella nostra playlist sarebbero state molte meno, ma alla fine Da me o da Te è un film che non chiede verità, ma solo speranza per quei cuori affranti e distrutti da quella solita frase che ci ha mandato in analisi per buona parte della nostra esistenza: sei un buon amico.

Da me o da Te (640×360)

Ma alla fine questo è ciò che Da me o da Te è: una lunga serie di stereotipi che portano in scena la rivincita dell’amore sull’amicizia. La pellicola Netflix si fa apprezzare per quel che è anche se viene penalizzata dal completo distacco fisico dei due protagonisti che si innamorano, essenzialmente, in smart working. La loro amicizia si trasforma in qualcosa di più senza che i due si siano visti di recente, lasciandoci dunque con un po’ di insoddisfazione. Le loro pochissime interazioni ci hanno infatti allontanato dalla possibilità di affezionarci a loro e, successivamente, tifare per la loro coppia. Abbiamo assistito al loro trionfo in modo passivo, e questo quando si tratta di sentimenti è imperdonabile.

Ma tolto questo, Da me o da Te si conferma una commedia piacevole che rispolvera alcune dinamiche sentimentali tipiche degli anni ’90 che di certo ci erano mancate. Complice anche il grande cast composta da Reese Witherspoon e Ashton Kutcher, la pellicola riesce a superare le aspettative che gli ultimi film di questo genere avevano oramai drasticamente abbassato. Ma, cosa ancor più importante, Da me o da Te mette in atto uno degli argomenti più spinosi facendoci vedere la luce alla fine fine del tunnel. Almeno nei film la nostra acerrima nemica di nome friendzone perde la sua partita vedendo convolare a nozze i protagonisti e di questo, almeno un po’, dobbiamo gioire. La speranza e gli strumenti per superare questa difficile fase ci sono stati forniti, e il momento di prendere appunti e imparare la lezione è arrivato.

Ma usiamoli con consapevolezza, amici. La realtà è più difficile di quello che i film d’amore raccontano.

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