Attenzione: L’articolo può contenere spoiler su Daisy Jones & The Six.
Negli ultimi anni i biopic sulle tormentate e iconiche star musicali sono tra i racconti e i generi narrativi che più spopolano nelle produzioni audiovisive. Sulla falsariga del formato, Daisy Jones & The Six è la nuova miniserie originale Amazon Prime Video, basata sull’omonimo romanzo del 2019 di Taylor Jenkins Reid. Distribuita dalla piattaforma streaming con rilascio settimanale a partire dal 3 marzo 2023, la serie tv si è dunque conclusa col decimo episodio. Creato da Scott Neustadter e Michael H. Weber, lo show dà finalmente respiro e corpo a Daisy Jones & The Six, una fittizia rock band statunitense di grande successo negli Anni Settanta. Composta in principio dai The Six: il cantante e chitarrista Billy Dunne (Sam Claflin), suo fratello chitarrista Graham Dunne (Will Harrison), il bassista Eddie Roundtree (Josh Whitehouse), il batterista Warren Rojas (Sebastian Chacon) e la tastierista Karen Sirko (Suki Waterhouse); e col successivo fortunato ingresso della cantautrice Daisy Jones (Riley Keough). Con la concretizzazione dei personaggi sullo schermo e dell’album fittizio, Aurora (che compare finalmente anche su Spotify), Diasy Jones & The Six è divento una miniserie musicale e drammatica che segue, così come nel romanzo, l’ascesa e il declino della band nella scena musicale di Los Angeles, diventando uno dei gruppi più in voga del periodo.
Quella di Daisy Jones & The Six è una storia di dieci anni, scandita in dieci atti. Che sembra avere ancora dei coni d’ombra e delle questioni passate lasciate irrisolte. Sta alla telecamera, a cui i protagonisti si raccontano negli anni Novanta, il compito di riuscire a coglierne le intime confessioni per comporre insieme tutti i pezzi del loro racconto e della loro storia.
Partiti da Hazelwood, quartiere di Pittsburgh, nel 1968 i The Six sono una meteora destinata a lasciare un segno, grazie all’incontro con Daisy Jones, reso possibile dal produttore Teddy Price (Tom Wright). La storia della band è ricostruita sullo schermo (così come nell’opera originale) attraverso la realizzazione di un documentario rock sul percorso che ha condotto il gruppo a formarsi, crescere sino al punto da implodere il giorno del loro ultimo concerto al Chicago Soldier’s Field nel 1977. Le confessioni dei membri, e delle persone che più hanno lavorato a loro contatto, alla telecamera di Julia permettono di ricostruire il viaggio di Diasy Jones, dei The Six e del loro connubio musicale e artistico. Con retroscena privati, le star adulte si raccontano a distanza di circa vent’anni dallo scioglimento della band, rivelando gli intrecci più intimi che ne hanno condotto allo scioglimento, soprattutto dato dal rapporto nato tra i due divi principali: Daisy e Billy. Un rapporto che ne ha permesso il successo, ma che li ha inesorabilmente traghettati verso il declino.
Tra concerti, tour, sessioni di registrazione, prove, feste, in nome di un’occasione colta prima da altri per loro, Daisy e Billy trovano la giusta chiave per il successo, che ha avvio con la loro dibattuta canzone manifesto, Look At Us Now (Honeycomb). Il connubio dei due percorsi musicali porta alla fama, grazie soprattutto alla collaborazione artistica tra Billy e Daisy, che si caratterizzano per una chimica irrisolta che esplode sul palco. Scettici e non sempre particolarmente aperti alla condivisione, i due si riscoprono più simili di quanto credessero e l’intima connessione che instaurano è vincente quanto letale.
Quella di Daisy Jones & The Six non è soltanto una storia musicale sull’ascesa di una band rock. E’ anche e soprattutto la storia tormentata di Billy e Daisy e del loro amore: un amore che non ha mai avuto modo di consumarsi per davvero, tormentato e segnato sin dal principio dalle cicatrici del passato, dal senso di fedeltà, dalla paura di non essere all’altezza, dal peso delle responsabilità e dal terrore del fallimento.
Billy e Daisy sono perseguitati dai propri passati e dal timore deludere chi si ama e di rompere una promessa fatta. Quella tra i due protagonisti principali è un’intesa che non si è mai consumata a pieno negli anni che li hanno tormentati e uniti maggiormente. Proprio per questo, tale intesa funziona ed è la miccia del successo di Daisy Jones & The Six. Daisy Jones è l’unica da cui Billy Dunne si lascia guardare veramente, in grado di captare la sua vena autodistruttiva e la sua costante attrazione per il baratro, da cui è già uscito più volte in passato e verso la quale la cantautrice sembra attrarlo ancora una volta. Sono due metà uniche e complementari, incapaci di stare insieme. Due disastri, singolarmente e ancora di più insieme, incapaci di guarire insieme. O quanto meno all’epoca. Daisy Jones & The Six è una storia attraversata da sesso, alcol e droghe, ambendo a essere come un vero racconto rock del passato, seppur moderato da una narrazione che privilegia l’inquieto amore tra i due protagonisti.
Nonostante la band si sia sciolta per una sommatoria di motivi, di micro e macro tensioni irrisolte e questioni in sospeso tra i membri, il vero dramma di Daisy Jones & The Six è il rapporto tra Daisy e Billy, la vera colonna portante del gruppo e della serie tv.
Un amore tumultuoso tra due artisti che si completano e si migliorano artisticamente, ma non nel privato. Entrambi autodistruttivi e con una deleteria dipendenza dalle droghe, entrambi costantemente sul punto di crollare. Attratti e affascinati dal magnetismo reciproco, Daisy e Billy sono l’uno la miccia dell’altro, non solo della band. E per questo non possono che odiarsi nell’amore che non gli è permesso consumare. Nel caos della mente e della realtà di Billy, la moglie Camila (Camilla Morrone) e sua figlia Jules sono la sua unica ancora, il desiderio di riscatto e responsabilità che gli permettono di mantenere un equilibrio, costantemente sbilanciato dal fascino ipnotico della somiglianza e complementarietà con Daisy. La cantautrice rappresenta tutto quello che Billy Dunne cerca di lasciarsi alle spalle. Una tentatrice che gli ricorda chi è veramente. La tensione, la passione, la proibizione, sono elementi che animano la musica e la loro personalità sul palco. Le performance sono l’unica occasione che Daisy e Billy hanno per animare l’irrisolta questione che li scinde. Tutto ciò che fa bruciare Daisy Jones fa bruciare anche Billy Dunne, ed è la tossica realtà che abbracciano diversamente ad avvicinarli. Entrambi feriti e incapaci di guarire, quanto piuttosto intenti a sopprimere fin quando possibile il dolore che non li lascia respirare.
L’intera serie tv, in particolare attraverso l’antieroe controverso Billy Dunne, è afflitta dal costante dilemma tra il fare la cosa giusta e il fare la cosa giusta per sè stessi.
Daisy Jones & The Six è travagliata da un triangolo. Ma è anche e in gran parte uno show che pone al centro la famiglia, come un senso di appartenenza, di dovere e rispetto. Come un nucleo che ha deluso molti dei personaggi che cercano di essere degli adulti migliori. La band stessa è una famiglia, seppur disfunzionale, caotica e destinata a implodere sotto il segno delle tensioni accumulate. Ma pur sempre una famiglia, che è stata in grado di lasciare un segno grazie anche e soprattutto a tal tensione che ne ha attraversato i caratteri principali. In particolare, Billy è logorato dalla dedizione per la sua famiglia e terrorizzato dall’ombra del padre a cui non vuole assomigliare per nulla al mondo.
Il passato ricostruito da Julia ha il sapore di un racconto rock passivo-aggressivo che non osa fino in fondo: non desta con le maggiori controversie che potrebbe sfruttare, ma travolge nel vortice di una relazione inquieta e ipnotica. Non è un classico, ne lo sarà con buona probabilità. Ma Daisy Jones e Billy Dunne sono due protagonisti angosciati che funzionano: due antieroi e antagonisti di loro stessi che valgono l’intero racconto. Lontani dalla perfezione, artisti nel caos che riescono a mettere in ordine soltanto con la musica che compongono e performano insieme.
In conclusione, proprio in nome di una storia fittizia che ambisce a essere rock e a ricalcare i racconti di alcune leggende musicali, Diasy Jones & The Six propone per i suoi personaggi delle dinamiche tipiche o note del mondo delle controverse rockstar del passato e, per questo, finisce per essere prevedibile in delle direzioni narrative. Ciò nonostante, proprio queste permettono a Daisy Jones & The Six di essere una storia audiovisiva che propone gli echi dei biopic che tanto spopolano ultimamente, raccontandoci con sguardo nostalgico una band che non c’è mai stata, ma che è come se conoscessimo da sempre. E in un certo senso è così, dato che il romanzo, in principio, ha preso ispirazione dalla travagliata storia tra Stevie Nicks e Lindsey Buckingham dei Fleetwood Mac.