Quando sai che stai per guardare un film in pieno stile teen drama non crei troppe aspettative, soprattutto se questo è il sequel di qualcosa che già ti aveva fatto storcere il naso in precedenza. Intendiamoci, parti con delle basse aspettative, ma alla fine lo accetti, ci sta. Salvo qualche eccezione, queste produzioni non nascono per essere dei capolavori sentimentali. Secondo un tacito accordo, il telespettatore accetta di imbarcarsi in questa storia con l’idea già chiara in mente che non sarà niente di che, e in cambio la pellicola permette 90 o 120 minuti di leggerezza. E’ una cosa che ci si può permettere di tanto in tanto, che non infastidisce e che possiamo accettare. Ma esistono delle eccezioni, dei casi in cui non riusciamo ad accettare di aver visto quello che abbiamo davvero visto. Di sentirci derubati del nostro tempo e di chiederci perché lo abbiamo fatto. Insomma, le aspettative erano basse, ma non così basse da non pensare neanche di poterci intrattenere. Ed è questo purtroppo il caso della pellicola Netflix Dalla Mia Finestra: Al di là del Mare. Il primo capitolo non ci aveva fatto ben sperare, ma il secondo è perfino riuscito ad annoiarci, a infastidirci, a non dirci niente mentre con fatica provava a dirci tutto.
Non basta un dramma finale per aggiustare il tiro, e non basta neanche una storia d’amore, se poi quello stesso rapporto infastidisce il telespettatore facendogli rimpiangere Tre Metri Sopra il Cielo
La pellicola Netflix ricomincia la sua narrazione dopo un anno di distanza dagli eventi narrati nel primo capitolo. Ares e Raquel hanno una relazione a distanza perché il ragazzo frequenta la facoltà di Medicina in Svezia, mentre lei è ancora in Spagna. Provano a chiamarsi, ma ogni volta che lo fanno il telefono si scarica e non riescono a sentirsi. Per risolvere il problema basterebbe cercare di ricaricare il telefono prima di uscire o, almeno, richiamarsi quando possibile, ma loro sono i protagonisti di una storia d’amore che ha deciso di voler finire in tragedia, e dunque quando riescono a richiamarsi fissano il telefono pensando al senso della vita. Poco male, comunque, perché i loro discorsi sono così vuoti da farci ringraziare il cielo di non averli sentiti. Almeno non telefonicamente.
Come ogni film romantico che si rispetti, Ares decide di tornare in Spagna per fare una sorpresa alla sua Raquel, ma fin da quando si vedono il loro entusiasmo è lo stesso nostro davanti a delle gallette di riso per il pranzo. Per cercare di svagarsi, i due decidono di andare in vacanza nella bella villa di famiglia, ma saranno presto raggiunti dai loro amici ficcanaso che continuano a odiare la loro relazione. In mezzo a tutto questo c’è ovviamente chi ama Ares e chi ama Raquel, lo sapete voi e lo sappiamo noi. C’è chi cerca di separarli con forza senza sapere che, in realtà, i due sono già fregati. Mai un sorriso, mai un dialogo, solo silenzio e qualche tentativo di mettere insieme due parole. E’ in momenti come questi che vorresti entrare dentro lo schermo per suggerirgli di lasciarsi, di mettere fine a questa tortura loro e nostra. Perché Dalla Mia Finestra: Al di là del Mare è davvero una pellicola basata sul niente, sulla fine di un rapporto che è morto già durante la prima scena. E’ un film che avrebbe potuto non esserci e che, neanche per un attimo, ci ha fatto pensare che il finale potesse essere diverso.
Dalla Mia Finestra: Al di là del Mare non racconta una storia d’amore, ma neanche la storia di un addio. Non è intenso, non è piacevole, non intrattiene. Gira su se stesso cercando di far scoppiare i due protagonisti, ma alla fine l’unica cosa che riesce a provocare è un grande fastidio. Perfino i personaggi secondari riescono a essere insopportabili, privi di quell’aspetto che ti faccia rigraziare che in scena ci siano loro e non i due protagonisti. Dalla Mia Finestra: Al di là del Mare non possiede nessun personaggio utile alla causa, e questo ci ha provocato un forte senso di irritazione. Davvero sono così gli adolescenti?
Raquel e Ares non fanno altro che lamentarsi, camminare con il broncio che ci fa chiedere chi è che li costringa a trascorrere insieme le vacanze. Insomma, lasciatevi andare senza troppi drammi se poi dovete stressarvi così tanto, no? Ovvio che no. Perché Dalla Mia Finestra: Al di là del Mare pretende di essere drammatico fino alla fine e di spingersi oltre quel limite che ovviamente non è stato in grado di gestire. Attraverso la morte del migliore amico di Raquel, infatti, i due protagonisti si colpevolizzano a vicenda dandosi colpe che non hanno alcuna base logica. Si odiano, e noi – nel frattempo – odiamo loro che continuano a tenerci lì a guardare la celebrazione del nulla.
Durante il finale i due giungono finalmente alla conclusione di doversi lasciare e tutto sembra definitivo, ma noi abbiamo paura, stiamo tremando. Se i due decidessero infatti di tornare insieme questo implicherebbe un terzo film, un nuovo giro intorno al niente. Non so, chiediamo in via precauzionale un modo diverso di palesarci il loro ipotetico ritorno di fiamma. Se vi innamorate di nuovo dateci la notizia via e-mail o mandateci una cartolina, chiamateci se è necessario, noi rispondiamo al telefono senza fissarlo ossessivamente, lo promettiamo. Insomma, aggiornateci così. Ma vi preghiamo: non rifate un terzo film, che per riprendersi da questo ci vorranno almeno due anni e nessun contatto con l’esterno per il timore di incontrarvi.