Attenzione! Se non avete visto i primi due episodi di Daredevil vi imbatterete in qualche spoiler!
I’d rather die as the Devil than live as Matt Murdock.
Queste sono le parole con cui Netflix ha stuzzicato la nostra curiosità con i teaser trailer di Daredevil. Saranno descrittive di tutta la terza stagione? Non lo sappiamo. Sicuramente però sono emblematiche della situazione di Matt nei primi due episodi, Resurrection e Please.
La primissima scena ci porta agli istanti immediatamente seguenti all’esplosione di Midland Circle avvenuta alla fine di The Defenders. Vediamo come Matt sia sopravvissuto, chiedendo poi aiuto a un uomo che lo trova riverso a terra. Le settimane seguenti trascorrono tra incoscienza e stordimento, in un letto dell’orfanotrofio in cui è cresciuto.
Quello che risorge dalle rovine del Matt Murdock che conoscevamo è un uomo distrutto, nel corpo e nello spirito. Ha riportato danni fisici considerevoli, oltre ad avere udito e olfatto – almeno temporaneamente – compromessi. Quello che è risorto dopo Midland Circle non è più lo stesso uomo di prima. Di lui non c’è più nulla.
Come Giobbe, a cui Dio ha tolto tutto, colpendolo senza sosta nonostante fosse il Suo servo più devoto, a Matt non è rimasto più niente. Né gli amici, né la donna che ama, né i doni che gli permettevano di compiere quella che vedeva come la sua vocazione. Anche quella gli è stata portata via. Ma a differenza di Giobbe, Matt ha visto il Suo vero volto e insieme a tutto il resto ha perso anche ciò che lo aiutava ad andare avanti: la sua fede in Dio.
Piuttosto che vivere come Matt Murdock, che ascoltava le preghiere della gente pensando che dare loro risposta fosse ciò che Dio voleva da lui, preferirebbe morire come il Diavolo. E, proprio come il Diavolo, Matt è caduto. E anche se la caduta è stata dolorosa, non vuole più tornare indietro.
I’m the Devil. Not even God can stop that now.
Quando riesce a recuperare l’olfatto e si accorge che conseguentemente alla sua parziale perdita d’udito il suo tatto si è incredibilmente sensibilizzato, Matt torna alla carica. Inizia ad allenarsi per recuperare le sue abilità e tornare a essere Daredevil. Dopo il fisico è lo spirito che cerca di guarire, ma il processo è altrettanto lungo e doloroso. Subisce delle battute d’arresto, viene sconfitto da avversari che un tempo avrebbe facilmente sopraffatto e da essi cerca il colpo di grazia che possa porre fine alle sue sofferenze.
E anche quando finalmente è pronto per tornare muoversi nelle tenebre di Hell’s Kitchen, nulla è più come prima. Non si illude più che Dio avesse qualcosa a che fare con ciò che era e con ciò che è ora. Prima si illudeva di essere uno strumento nelle Sue mani. Ora sa di essere il Diavolo, e nemmeno Dio può far nulla per impedirlo.
Daredevil finalmente è tornato a mietere vittime, e sebbene non abbia indossato la tuta rossa che lo rendeva immediatamente riconoscibile come il Diavolo di Hell’s Kitchen, la descrizione che ha ricevuto durante un’intervista è stata sufficiente a Karen per intuire il coinvolgimento di Matt in un recente tentato rapimento. Né lei né Foggy sono riusciti ad accettare la sua morte, eppure il giovane avvocato sembra restio a lasciarsi andare alla speranza che possa essere vivo.
Non è solo intorno al nuovo Matt Murdock però che ruotano questi due episodi di Daredevil. Come promesso, in questa nuova stagione assistiamo al ritorno di Wilson Fisk.
Anche lui, seppur in maniera diversa da Matt, vive in queste due puntate una sorta di caduta. All’inizio del primo episodio lo troviamo nella prigione in cui lo avevamo lasciato. Continua a emanare un’aura di minaccia e, soprattutto, di potere. Lì dentro a comandare è lui: nella cella dispone di lussi che ad altri non sarebbero concessi, e quando gli altri detenuti fanno troppo baccano, gli basta levare la voce perché cada il silenzio.
Da qui alla posizione in cui si trova alla fine dell’episodio la differenza è notevole. Dopo essere stato aggredito nella palestra del carcere si è trovato come un topo in trappola quando il convoglio mobilitato per il suo trasferimento è finito sotto attacco. Tutto questo perché, per proteggere la donna che ama, Fisk ha accettato di fare da informatore all’FBI.
Eppure, nonostante tutto, Fisk mantiene sempre quella terribile compostezza che gli permette di incutere timore anche in situazioni di grande svantaggio. Ed è per questo che comprendiamo perfettamente lo sgomento di Matt nell’apprendere che la sua antica nemesi è fuori di prigione.
Siamo solo ai primi due episodi di Daredevil, i guai sono appena cominciati. Stringiamoci forte e prepariamoci a una terza stagione che si profila spettacolare.