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Diavoli 1×01/1×02 – Non è tutto oro quel che luccica

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Diavoli 1×01 e 1×02 recensione e commento con spoiler.

Ci sono questi due giovani pesci che nuotano e incontrano un pesce più vecchio che nuota in senso contrario e fa loro un cenno, dicendo: «Salve ragazzi, com’è l’acqua?» e i due giovani pesci continuano a nuotare per un po’ e alla fine uno di loro guarda l’altro e fa: «Che diavolo è l’acqua?».

Il discorso che David Foster Wallace tenne ai giovani laureati del Kenyon College nel 2005 funge d’apertura a Diavoli 1×01. Un discorso confusionario e delirante quello di Wallace che trova però nella sua immagine iniziale quella dei giovani pesci, la cifra ideale per immergerci nella visione di questa nuova serie targata Sky. La metafora dei pesci sarà la chiave di lettura delle relazioni e degli equilibri tra i personaggi principali e le loro vicende. Si parte esattamente da qui, come nel brano citato di Wallace, dalla relativizzazione di sé e da un’immagine esplicativa del tipico atteggiamento da get over yourself tanto caro al mondo della finanza e non solo. Superare se stessi. Andare oltre i proprio limiti.

Diavoli 1x01

Mentre Dominic Morgan, un eccellente e inedito Patrick Dempsey, racconta la storia dei due pesci in mare vediamo qualcuno precipitare dall’alto di un grattacielo e cadere a terra. Flashback o flashforward è presto per dirlo. Dominic prosegue dipingendo Massimo Ruggero, protagonista indiscusso della serie interpretato da Alessandro Borghi, come lo squalo che nuota dietro tutti, pronto a divorarli. In una giornata frenetica, grazie alle indicazioni di Massimo, infatti, la New York London Investment Bank (NYL) scommettendo sul fallimento della Grecia, è riuscita a generare un profitto da 250 milioni di dollari.

La scena si chiude con un’altra citazione. Questa volta cinematografica, tratta dal capolavoro di Kevin Spacey, I soliti sospetti:

Il più grande inganno del diavolo è farci credere che non esiste. Invece è reale. Reale come l’acqua in cui nuotano i pesci. Reale come la finanza che scorre in questa banca. Ho bevuto con lui. Ho riso alle sue battute. Ho guardato nei suoi occhi è ho visto la spaventosa oscurità della mia anima… riflessa nella sua.

Parte la sigla a cui fanno da sfondo le immagini del crollo della Lehman Brothers, che portò con sé nel baratro molte altre banche mentre la NYL e poche altre crescevano a dismisura.

Diavoli 1×01 e 1×02 ci introducono in un gigantesco acquario. E in questo specifico acquario ci sono due pesci particolari. Due squali della finanza. Uno più vecchio, Dominic Morgan, CEO della banca, e uno più giovane, Massimo Ruggero che ne è l’Head of Trading. Mentore e apprendista. Maestro e allievo. Uguali e diversi. Dominic discende dalla tipica top class americana mentre Massimo elevato da un umile paese italiano di pescatori. Entrambi hanno sacrificato tutto per raggiungere il successo e il denaro. Entrambi hanno sulle spalle il peso e l’ombra di una perdita.

Diavoli 1x01

Già da questi primi minuti è chiaro che sarà una partita a due. Uno scontro tra due fuoriclasse che emergono dal best seller I Diavoli di Guido Maria Brera. La serie cerca di raccontare, mostrare e far vivere il mondo della finanza. Un mondo che – come dice lo stesso Dominic – è per molti invisibile astratto, impalpabile. Proprio come l’acqua. La sfida è renderlo invece reale, tangibile, tridimensionale e profondo. Operazione, ve lo diciamo già, riuscita solo fino a un certo punto, ma che garantisce comunque delle ottime premesse per il prosieguo della serie.

Se la scrittura di Guido Maria Brera riusciva a far “vivere” quell’impalpabile essenza del presente che è l’alta finanza, nel suo libro, la scrittura in Diavoli 1×01 e 1×02 dimostra di avere ottimo potenziale di sviluppo, sebbene (come normale che sia) non ancora del tutto esploso.

Diavoli dovrà trovare una sua ben delineata personalità: per ora sembra abusare del citazionismo. Ogni concetto è sottolineato in modo indissolubile dalle immagini. Le metafore abbondantemente usate lungo entrambi gli episodi non sono mai giocate su scale di grigi ma sempre dichiarate in modo esplicito. Un esempio su tutti lo scambio di battute tra Massimo e Edward Stuart, anch’esso in lista per il posto di vice CEO, nell’ascensore: in questa scena la relazione alto/basso dei due ceti sociali si riflette sulle direzioni in cui si muovono e da quello di cui parlano.

Però è interessante notare come Diavoli mostri il mondo della finanza in un modo diverso da come siamo soliti vederlo. Ci mostra un lato costantemente in tensione, dove si gioca su equilibri e dinamiche snervanti senza però cadere nel consueto e ormai logoro cliché della ricchezza ostentata, del sesso o delle droghe. Tutti elementi ovviamente ben presenti in Diavoli 1×01 e 1×02 ma che fungono solo da pennellata di contorno e non da soggetto dominante. Un ulteriore tematica che impreziosisce la serie è quella delle fake news, della controinformazione. Il rapporto a tre ancora solo in potenza tra Massimo, la giovane argentina Sofia Flores interpretata da Laia Costa e l’ottimo Lars Mikkelsen nei panni di Daniel Duval, fondatore di Subterranea, è un’ottima base di partenza per questa sottotrama attuale e interessante.

Diavoli 1x01

All’eccessiva geometria degli spazi e della fotografia che si esplica in una algidità esagerata e non sempre funzionale alla trama, fa da sponda l’ottima colonna sonora firmata da John Paesano.

Diavoli ha il pregio di essere una serie avvincente e ben ritmata, dove la tensione e la suspense riescono a risultare sempre di buon livello e accattivanti. Anche se in Diavoli 1×01 e 1×02 è ancora difficile arrivare a empatizzare completamente con i personaggi e con lo loro vicende. Un aiuto sotto questo aspetto viene dato in maniera eccellente dal personaggio interpretato da Kasia Smutniak: Nina Morgan. Raffinata e risoluta è il trait d’union tra i due protagonisti antagonisti. Moglie di Dominic da un lato ma ancora misteriosamente legata a Massimo. Punto di equilibrio coinvolto ma equidistante da entrambi. Un po’ come lo spettatore.

In questi primi due episodi che abbiamo visto accadono molte cose. E molte ne vengono dette. I giochi di potere e di ambizione si accavallano in modo intrigante al rigurgito di coscienza che sembra pervadere Massimo. Così come il suo rapporto con la giovane Sofia, tra cene, calici di vino e reciproci raggiri mette sul campo delle potenzialità decisamente accattivanti. Al momento tutta questa carne al fuoco ha reso la visione della serie interessante e arzigogolata: ma siamo solo all’inizio e gli squali hanno appena iniziato a nuotarsi attorno l’un l’altro in attesa di sferrare il morso decisivo.

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