Eccoci qui, a un passo dalla fine di questa seconda stagione di Doc – Nelle tue mani che, con gli episodi 2×13 e 2×14 di giovedì dieci marzo andati in onda su Rai1, ha provocato emozioni contrastanti. I penultimi episodi preparano il terreno al drammatico finale della settimana prossima, lasciando in sospeso l’ultimo mistero che renderà Andrea Fanti ancora una volta il cattivo della storia.
Doc – Nelle tue mani 2×13/2×14 riporta brevemente sulla scena il dramma amoroso di Andrea e Agnese, costretti ancora una volta a non potersi scegliere. Il momento in cui abbiamo sfiorato il possibile inizio di una loro storia è svanito rapidamente come un sogno: Agnese ha scelto Davide per amore di Manuel. Eppure, nonostante questa decisione, è impossibile per lei non essere gelosa di Cecilia Tedeschi, dottoressa che ancora per poco ricoprirà il ruolo di primaria.
Alla fine di Doc – Nelle tue mani 2×13/2×14 sembra che Tedeschi decida di agire per il bene dell’ospedale senza farsi accecare dai sentimenti.
Avevamo già appurato che il personaggio di Cecilia Tedeschi, piuttosto che trasformarsi in un satellite che orbita intorno ad Andrea, avrebbe potuto ricoprire un ruolo ben più interessante negli avvenimenti di questa seconda stagione. La speranza è che nel finale possa compiersi quel miglioramento appena accennato nella 2×14, nella quale la dottoressa sembra avere l’intenzione di affrancarsi dal tossico legame con Andrea e anche da quello con Carosi.
Tuttavia questo barlume di indipendenza che la renderebbe meno noiosa non è presente nella 2×13, puntata in cui decide di annullarsi completamente chiedendo ad Andrea di entrare persino nel suo team, invece che accettare le offerte di primariato che le sono state offerte da altri ospedali. Questa scelta sembra essere alquanto contraddittoria, considerando l’ambizione che il personaggio ha portato in scena sin dai primi episodi.
Ma che in questa stagione di Doc -Nelle tue mani i personaggi femminili fossero stati pensati solo come supporto di quelli maschili, lo sapevamo da tempo. Eppure, dal momento che si suol dire che “la speranza è l’ultima a morire”, speravamo che qualcosa cambiasse nelle relazione tra i protagonisti. A volte, bisogna ammetterlo, è sembrato che qualcosa nella storia migliorasse, impedendo alle dottoresse del Policlinico di sembrare protagoniste completamente pensate per le soap opera degli anni ’90. Tuttavia, non basta che Alba o Elisa lascino andare per quattro scene i problemi dei loro compagni per poi tornare a desiderare di restare con loro. Certo, la dinamica delle coppie è affascinante e il dramma sentimentale resta ben accetto, considerando che nella prima stagione era stato scritto molto meglio, ma se alla fine di tutto è solo questo che conta allora i personaggi appariranno sempre piatti e monotoni.
Prova di queste dinamiche, difficili da ignorare in Doc – Nelle tue mani 2×13/2×14, sono due dialoghi a cui prende parte lo stesso protagonista.
Il primo dialogo vede coinvolti Andrea ed Edoardo, costretti a fronteggiarsi per il bene di Carolina considerata ancora una volta incapace di salvarsi, al contrario di Valenti che sapientemente è riuscito a eliminare in pochi istanti il problema della cocaina. In questo scambio di battute papà-Fanti usa una frase spiacevole, che sembra voler essere una battuta con lo scopo di allontanare Valenti.
Se sei venuto per chiedermi la mano di mia figlia, non è il momento.
Andrea Fanti in Doc – Nelle tue mani 2×13
Il volto serio di Andrea non fa sembrare la frase una battuta, ma se anche lo fosse stata non cambierebbe il fatto che in questa serie si preferisca usare immagini arretrate e inopportune pur di non pensare a dialoghi migliori e costruttivi, ma lo avevano già dimostrato le nostre Pagelle.
Ancora più di cattivo gusto è il tentativo di far ridere il pubblico con il dialogo tra Andrea ed Enrico, nel quale lo psicologo dà sfogo al proprio vittimismo realizzando un’immagine della sfera femminile piena di stereotipi e dannosa. In questo scambio di battute tra i due dottori si parla di isterismo, di “donne che stanno ore in bagno”, di donne stravolte dalle emozioni e di come questi comportamenti finiscano per stancare Enrico, che non fa altro che prodigarsi per loro divenendo la vittima della casa. Tutto ciò è stancante e deludente e dimostrano ancora come Doc -Nelle tue mani 2×13/2×14 facciano dieci passi indietro che neanche l’iperrealismo di questa stagione può colmare.
Purtroppo gli episodi andati in onda giovedì dieci marzo commettono anche un altro errore, che si sarebbe potuto evitare se la sceneggiatura non avesse peccato di pigrizia e di ingenuità.
Nessuno mette in dubbio che gli autori e le autrici di Doc -Nelle tue mani 2×13/2×14 volessero tentare di sovvertire alcuni stereotipi mettendoli prima in scena con lo scopo di negarli alla fine, ma la verità è che, pur sfruttando il mondo della serialità televisiva, con questa strategia non hanno aggiunto nulla di nuovo o di utile al sovvertimento di alcune visioni sessiste e velatamente razziste.
Un esempio di questo errore lo abbiamo nella 2×13, in cui il padre del paziente sordo-cieco, che si pensa essere affetto da febbre emorragica, racconta di aver chiamato una prostituta di origini africane per insegnare al figlio come sia il corpo di una donna. Scegliere questa dinamica nella prima parte dell’episodio mette in scena una visione dannosa e offensiva dei corpi delle donne nere, da sempre sessualizzate e sminuite, legate a un’immagine del selvaggio e rese nelle rappresentazioni sempre delle prostitute, proprio come in questo caso.
Non importa se tramite l’innocenza del ragazzo-paziente lo stereotipo alla fine venga negato, perché resta il fatto che lo abbiano usato più di una volta e per più personaggi. Una scelta innovativa, forse, sarebbe stata introdurre questo personaggio o la malattia stessa in modo diverso.
Nonostante i momenti deludenti che si sono susseguiti durante la visione di Doc – Nelle tue mani 2×13/2×14, ci sono state delle scene molto belle.
Molte scene riguardano il dottor Riccardo Bonvegna, il cui arco narrativo ha battuto persino quello di Gabriel Kidane (tra i due attori sembra ci sia stato un litigio molto acceso). Negli episodi precedenti la sceneggiatura ha compiuto un buon lavoro con la costruzione della sua dipendenza dal lavoro, poiché dai margini della storia è stata pian piano portata al centro attraverso i dettagli. Alla fine di tutto, ciò che possiamo pensare è: coerenza! Finalmente!
Parlando sempre di coerenza del personaggio, molto apprezzata è stata la scena del dialogo tra Andrea e Riccardo sul tetto, perché ci permette di ricordare che il deus ex-machina di Bonvegna è e sarà sempre Andrea… nel bene e nel male. Questa scelta complica entrambi i personaggi e il loro rapporto, rendendo tutte le loro scene più avvincenti.
Un altro elemento positivo di questi penultimi episodi è l’amicizia nata tra Elisa e Damiano, totalmente inaspettata ma decisamente apprezzata specialmente perché fondata sulla sincerità e sulla verità: temi importanti e centrali in Doc – Nelle tue mani 2×13/2×14.
Le ultime lotte stanno per essere messe in scena nel tanto atteso finale di stagione. Nel mentre, tra errori e chicche anche queste puntate hanno fatto il loro corso guadagnandosi un 5½/10.