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Don Matteo 14 – La Recensione del finale di stagione (il migliore possibile)

Giulia e Diego in una scena di Don Matteo 14
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Ce l’abbiamo fatta. Abbiamo cominciato Don Matteo 14 con i costumi di Halloween e siamo giunti alla fine con la pasta in forno per le festività natalizie. E’ finita, amici. Don Matteo 14 ci saluta anche quest’anno con una stagione che ancora una volta dimostra la garanzia di una produzione che, ancora oggi, riesce a tenersi stretta picchi di share e un pubblico composto da non meno di 4 milioni e mezzo di telespettatori a puntata (adesso tutte disponibili su RaiPlay). Un caso più unico che raro che forse appartiene a pochissime predilette. Certo, tutti sappiamo che con il tempo la Fiction Rai sia più volte cambiata attraverso nuovi personaggi e sottotrame, ma lo ha datto rimanendo sempre fedele a se stessa. Una garanzia, appunto, che ritroveremo probabilmente anche nel prossimo futuro.

Perché, dopo 24 anni, noi da Don Matteo torniamo sempre. E Don Matteo torna sempre da noi. Un rapporto di reciprocità che sembra destinato a restare anche quando tutto cambia e, di conseguenza, cambiano anche noi. Durante la quattordicesima stagione è andato tutto più o meno bene. Soltanto nel corso delle ultime puntate Don Matteo 14 ha alzato un po’ troppo il tiro, sviluppando in modo troppo frenetico e forzato una dinamica che avrebbe dovuto essere trattata in modo completamente diverso. E adesso, che siamo giunti alla fase finale, resta solo una domanda a cui rispondere: ma che fine faranno ‘sti Giulia e Diego?

Don Matteo 14 giunge al termine a cinque giorni dal Natale, ma l’ultima puntata è ambientata nel periodo pasquale. Si intitola Don Matteo 14, ma il protagonista si chiama Don Massimo: che ragazzaccia, la fiction Rai Uno

Raoul Boba in una scena di Don Matteo 14
Credits: Rai Uno

L’ultimo episodio di Don Matteo 14 comincia con un tentativo di avvelenamento collettivo avvenuto durante l’omelia di Don Massimo. A rischiare la vita sono stati i detenuti del carcere, il mareschiallo Cecchini e perfino Don Massimo. In questo episodio abbiamo rischiato di perdere il nostro Iron Man di Spoleto, ma per fortuna il tentato avvelenamento si risolve con una medicina somministrata in un bicchiere di carta, anche perché senza questa miracolosa cura l’ultima puntata sarebbe andata avanti praticamente senza mezzo cast. Quindi per questa volta ascoltiamo e non giudichiamo. Va bene così. Siamo a Natale, siamo alla fine, non abbiamo intenzione di fare proprio adesso i cattivi della situazione.

Questa puntata comincia malissimo per noi Mezzanottini. Diego non guarda Giulia neanche sotto tortura e il matrimonio con Vittoria sembra alle porte. Ma c’è chi sta peggio di noi, ed è il maresciallo Cecchini. E’ talmente contrariato da questa possibile celebrazione che, per la recita, sceglie di affidare al capitano la parte di Giuda. E noi sottoscriviamo ogni singola parola, scelta di ruolo e senso di disgusto. Il maresciallo Cecchini è stato la nostra certezza per quattordici stagioni, ma in questa assume per noi un altro ruolo. Sembra Maria De Fillippi. Dategli uno scalino e lui ci si siederà. Dategli un trono e lui piazzerà Giulia. Una sedia e lui piazzerà Diego.

Per questa unione è disposto a tutto, anche a cambiare il quadro di Da Vinci sull’ultima cena inserendo a forza Maria Maddalena, interpretata da Giulia. E noi non potremmo desiderare nulla di diverso per questo ultimo episodio, soprattutto perché Vittoria sembra maledettamente in vantaggio in questa competizione cominciata a ottobre.

Giulia e Diego in una scena di Don Matteo 14
Credits: Rai Uno

E’ più o meno così che abbiamo passato l’intero episodio: ancorati al ricordo quasi fiabesco di una delle precedenti puntate in cui Diego sembrava davvero pronto per fare il passo decisivo. Ma più questo finale andava avanti, più i minuti scorrevano, e meno credevamo di poter raggiungere il traguardo. Ma poi abbiamo assistito a eventi surreali, come Don Massimo che riesce a salvarsi e uscire illeso da un’esplosione a due centimetri dal naso, il capitano cadere dal tetto e salvarsi grazie all’aiuto del prete e del piromane che doveva arrestare. Insomma, dopo tutte queste cose abbiamo creduto che restituire il lieto fine a venti minuti dalla fine era ancora possibile. Che, tutto sommato, sarebbe stata la cosa meno folle e più realistica della puntata.

E così abbiamo deciso di continuare a crederci, sostenuti da quel Giulia, amore mio sussurrato nel sonno dal capitano. Da quello sguardo che si è acceso quando la rivede il mattino dopo. Non importava più quel io amo Vittoria, importavano soltanto gli sguardi, le cose dette male, non dette o dette durante uno stato di incoscienza. Ci s’aggrappa sempre a quel che si vuole, quando si spera in qualcosa. Ed è valso per noi, nel corso di questi ultimi due mesi, ed è valso per Giulia, il maresciallo Cecchini. E alla fine finisce che, a furia di sperarci, vinci davvero. E dopo due mesi, dieci puntate, e una Vittoria pronta a sposarsi due volte fallendo in entrambe, Diego sceglie Giulia mettendo fine all’agonia condivisa da quattro milioni e mezzo di telespettatori.

Don Matteo 14 giunge così al termine nel migliore dei modi a soli tre minuti dalla fine, ricordandoci che forse niente sarà sempre rosa e fiori, che cadrà in errori e buchi di trama come ogni Fiction che decide di andare avanti per più di vent’anni, ma noi torneremo sempre qui. E Don Matteo tornerà sempre qui, come la costante di una vita spesso troppo incostante.

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