Dopo una pausa di una settimana che è sembrata un mese, eccoci di nuovo qui ricongiunti con quel che conta davvero: Don Matteo 14, l’apostrofo rosa tra le parole ma tu il giovedì che fai? & Il Maresciallo Cecchini. Fino a dicembre la situazione sarà questa amici, e noi non intendiamo scollarci da qui. Soprattutto perché questa quattordicesima stagione ha deciso di giocare sporco, puntando tutto sull’effetto nostalgia. Se nella scorsa puntata abbiamo infatti rivisto il capitano Tommasi, in questa sembrerebbe essere ritornato il tipo che conta. L’uomo fusione tra Dale Cooper, Padre Khatri e Patrick Jane: Don Matteo. Il vero Don Matteo, intendiamo. L’originale. La prima versione.
Come nella prima puntata della stagione, anche in questo episodio di Don Matteo 14 le nozze non s’hanno da fare, per buona pace di Diego Martini. A un passo dall’altare – e intendiamo letteralmente: Vittoria era proprio a un passo da lì – il quasi marito della ragazza viene infatti arrestato con l’accusa di rapina, una notizia che di certo allieta il buon Martini, convinto di avere adesso una possibilità con l’ex fidanzata. Il comportamento del capitano dice tanto su noi umani: si ostina a guardare il passato quando di fronte a sé un nuovo futuro si annuncia. E sì: parliamo ovviamente di Giulia.
Quante volte guardiamo indietro pur avendo tutto davanti? Tante, troppe. Siamo tutti sulla stessa barca, amici. Anche i personaggi di Don Matteo 14
Che si tratti di nuove storie d’amore o di vecchie fiamme, il capitano Martini vive in entrambi i casi la stessa situazione: tenere Vittoria e Giulia lontane da fidanzati che entrano ed escono dal carcere. E non riesce a vincere neanche così. O almeno, non momentaneamente. Perché noi, cresciuti a pane & Fiction, lo sappiamo che entrambe le donzelle si accorgeranno di lui (non dimentichiamoci il bacio della scorsa puntata). Vittoria ritornerà sui suoi passi, Giulia comincerà a scrivere il suo nome con i cuoricini al posto del puntino sulla i di Diego. E’ solo questione di tempo. Prima di Natale, l’amore compirà il suo destino, mettendo fine all’agonia del comandante. E alla nostra.
Tra un caso da risolvere e l’altro, Don Massimo ha anche il tempo per improvvisarsi il nuovo Hamilton, aprendo le porte a un futuro fatto di Gran Premi. Che idolo, Don Massimo: non c’è niente che lui non sappia fare. Con tutti questi talenti, non abbiamo ancora capito perché abbia il carisma di una pantofola (ma gli vogliamo bene comunque). Una battuta in più ogni tanto non guasterebbe. Giusto per tenere il passo con quell’anima meravigliosa del maresciallo Cecchini che, tra le tante cose, in questa puntata ha anche inoltrato una richiesta di trasferimento per il capitano Diego Martini. Con una velocità burocratica che onestamente noi in Italia non abbiamo mai visto, la richiesta viene subito accettata. E bravo maresciallo Cecchini: anche in questa puntata abbiamo preso una decisione di cui ci siamo pentiti un secondo dopo. Noi siamo te, tu sei noi.
Questa sarebbe potuta essere una gran puntata di Don Matteo 14, se no fosse che in alcuni istanti ci è sembrato di essere ritornati al primo episodio (qui recensito). Dopo un mese, stiamo ancora parlando del fidanzato di Giulia con moglie e figli, dei soldi nascosti come le sfere del drago e di quando la lasci tua moglie? Ma chi lo sa, intanto andiamo a Cuba? Ma andiamo avanti. Superiamo l’ostacolo. Concentriamoci piuttosto su altro. Sul motivo per cui abbiamo cominciato la puntata più sconvolti di quando abbiamo scoperto che l’attrice che interpreta Natalina è in realtà sorella di David Guetta: Don Matteo.
Ma quindi, Don Matteo è tornato non è tornato? E’ più o meno con questo sorriso qui sopra che ci ha guardato per tutta la puntata, facendoci diventar pazzi come il maresciallo Cecchini. Perché Don Matteo in questo episodio è come il paradosso del gatto di Schrödinger: c’è e non c’è allo stesso tempo. Il maresciallo Cecchini se lo immagina, ma di fronte alla telecamera a un certo punto arriva davvero. Ma non è lui: è un ricordo. Un’allucinazione. E’ tornato senza tornare, è ri-apparso sugli schermi senza averlo fatto davvero. E’ entrato in scena senza entrare davvero, fregandoci ancora una volta. Che uomo straordinario.
Avete capito perché, tra le tante fusioni, abbiamo aggiunto anche quella di Patrick Jane? Don Matteo è un mentalista. E, se ce lo chiedessero, per noi una parte in The Mentalist potrebbe averla anche adesso. Ri-aprite la serie, sviluppate uno spin off, fate quel che volete: ma fate tornare quest’uomo in televisione, pronto per il prossimo caso.