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Don Matteo 14 – La Recensione della seconda puntata

Raoul Bova in Don Matteo 14
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Quattordici stagioni. In Italia, considerando il numero delle puntate della Fiction e delle conseguenti morti, dovremmo essere decimati. Ancora in vita dovrebbe esserci soltanto Don Matteo, in giro con le pecorelle a pascolare, e Don Massimo. Per fortuna siamo ancora tutti integri. Vivi e vegeti, e pronti per il nuovo episodio di Don Matteo 14. Oramai entrato nel vivo dopo la prima puntata (qui recensita), il nuovo capitolo della longeva Fiction si appresta a preparare il terreno per la nuova coppia composta dalla sorellastra di Don Massimo e il nuovo comandante.

E chi siamo noi per non pendere dalle labbra di una nuova coppia firmata Rai Uno pronta a farsi i dispetti con i rispettivi ex? Nessuno. E quindi eccoci qui, pronti per diventare detective e la versione aggiornata di Gianni Sperti. Siamo come in un episodio di Criminal Minds, ma con Dawson Leery a farci da guida. E’ tutto quello che ci serve. Di più noi non vogliamo.

Stessi dialoghi, casi da risolvere e amori che sbocciano: Don Matteo 14, quanto siamo felici di essere tornati

Raoul Bova e Nino Frassica in una scena di Don Matteo 14
Credits: Rai Uno

Lo sappiamo già: il nuovo capitano, prossimo ai fiori d’arancio con Giulia (si sa, dai), riuscirà a ri-conquistare la sua PM che, chiaramente, deciderà di amarlo proprio quando lui si avvicinerà alla sorellastra del prete. Previsto il futuro, siamo pronti per la nuova partita di Cluedo di questa seconda puntata. Dopo un incidente in moto, Don Massimo chiede di poter fare una chiamata in una casa situata nei pressi dell’incidente, incontrando però un bambino completamente solo. La madre ha purtroppo perso la vita qualche tempo fa, mentre il padre viene ritrovato nel giardino apparentemente senza vita.

Il mistero della puntata entra quindi nel vivo, e Don Massimo è pronto per tirar fuori il Dale Cooper che vive dentro di lui. Ma per un prete posseduto dal protagonista di Twin Peaks, c’è un capitano posseduto dal corpo di Doc. Capace di capire cosa possa essere successo nello stesso modo con cui Doc faceva le diagnosi, il capitano si candida ferocemente per ottenere un posto nella rinomata Fiction italiana, diventando l’infiltrato di polizia di Andrea Fanti.

Nel corso dell’episodio si scopre che la donna che ha causato l’incidente di Don Massimo è in realtà legato in qualche modo al padre del bambino, e le ragioni sono da rintracciare indietro nel tempo, durante la pandemia Covid-19. Anche in questo episodio Don Massimo se l’è vista brutta, vederlo ancora vivo alla fine della stagione sarà un miracolo. Ma poco importa amici, perché abbiamo vissuto a uno dei momenti più trash delle ultime stagioni: la conversazione a tre tra Giulia, il capitano e il prete Giovanni che, almeno in questo episodio, non sembrerebbe troppo pronto a una vita devota. Lo avevamo già inteso durante la prima stretta di mano, quando abbiamo avuto il timore che svenisse come Dante.

Raoul Bova in Don Matteo 14
Credits: Rai Uno

Possiamo dirlo? Il mistero protagonista della puntata non ha suscitato dentro di noi la voglia di giocare a Cluedo. E’ stata una partita noiosa, fatta di intrecci sconnessi tra loro. Potevano giocarsela molto meglio di così, ma capiamo che alcuni episodi possano non essere sempre all’altezza di altri. Siamo solo alla seconda puntata, Don Matteo 14 ha tutto il tempo per farci vivere una partita di Cluedo degna di questo nome. Vogliamo finali inaspettati e colpevoli che sembravano angioletti, intrighi degni di un episodio di Beautiful, e non una puntata di Grey’s Anatomy in cui non si capisce nulla e la gente ci lascia a caso.

Anche in questo episodio restano dunque saldi i nostri punti di forza: il Maresciallo Cecchini che finge di non conoscere Don Massimo e Giulia e il capitano, già pronti per servirci la ship dell’edizione e che già al secondo episodio hanno fatto passi da gigante. In questo caso, dunque, la trama principale è stata più interessante del caso da risolvere, e questo basta per far capire il livello di questo episodio che non mantiene costante l’attenzione, anche se apprezziamo il racconto realistico di un momento estremamente complicato e impossibile da dimenticare. Da questa Fiction ci si aspetta per lo più espedienti irrealistici e lontani dalla realtà, ma in questo episodio ha dimostrato di saper fare più di quanto ci si possa aspettare.

Ritornerà più carica nel prossimo episodio. E noi ne siamo certi. Quindi restiamo sintonizzati e pronti per altre puntate degne di questo nome. Anche senza l’originale Don Matteo, alla fine, ‘sta Fiction funziona lo stesso. Non ci fa sentire la mancanza del protagonista principale, e non tutte riescono a far lo stesso. Perché il miracolo di Don Matteo 14 è questo: essere la stessa di sempre, anche se senza il suo fulcro principale, colui che dà voce a tutto, perfino al titolo della serie. Quindi dai Don Matteo 14, ti aspettiamo settimana prossima, e stavolta non farci del male, che per questo ci pensa già l’esistenza.

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