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Don Matteo 13 – La Recensione della nona (e penultima) puntata

Don Matteo
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Altra settimana, altro doppio appuntamento con la tredicesima stagione di Don Matteo, quella con Don Massimo. Dopo l’ennesimo trionfo, quello dell’ottava puntata con l’ospitata di Marzullo – che ha registrato 5.816.000 spettatori (share 31,68%) – la serie di Lux Vide e Rai Fiction torna questa settimana con altre due puntate, le ultime. Il finale di stagione è sempre più vicino e per Don Massimo le cose potrebbero mettersi male. L’ultima puntata, infatti, ha in sebo qualche colpo di scena indigesto, forse legato al passato del prete che lo farà finire nel mirino delle forze dell’ordine. Forse non è nemmeno chi dice di essere. Staremo a vedere. Intanto Raoul Bova sembra essere perfettamente a suo agio nella tonaca del prete-carabiniere tutto fare e, ormai, anche il pubblico lo ama. E anche Olivieri ha iniziato a tollerarlo. Gli ascolti lo confermano. Questo non significa che abbiamo dimenticato Terence Hill, ma che il giovane sa il fatto suo. Chissà, i due potrebbero addirittura incontrarsi. A Spoleto, del resto, mentre tutti continuano a fare altre cose, Raoul porta a casa la giornata. La nona puntata, intitolata Il coraggio di credere, andata in onda su Rai 1 e in streaming su RaiPlay martedì 24 maggio ha schierato in campo un’intera squadra di problemi. Cecchini veste i panni di Mister di una squadra di calcio (Nino Frassica nelle vesti di allenatore è impareggiabile!). Troviamo una curatrice che nega la scienza medica; Anna e Ines, Marco e Valentina, Valentina e Anna, Anna e Valente e tanti piccoli guai, ma anche qualche miracolo. E sì, il caso l’ha risolto ancora una volta il sostituto di Don Matteo, il quale è forte anche nei combattimenti corpo a corpo. Insomma una penultima punta piena di colpi di scena, scelte difficili e grandi lezioni, come quella sul coraggio e sull’importanza di credere in sé stessi.

Il coraggio di credere (13×09)

Don Matteo 13

Da quando è arrivato a Spoleto, Don Massimo non ha avuto un attimo di tregua. Se ne stava tranquillo e beato sulla sua moto quando, tutto ad un tratto, scorge una macchina in un burrone. Si tratta di Diego della Noce, un operaio di Terni che ha fatto appena in tempo a sussurrare al prete qualcosa riguardo sua figlia, la quale sarebbe in pericolo. Anche questa volta il sostituto di Don Matteo è arrivato prima di tutti sulla scena del crimine. Lei inizia a somigliare in modo preoccupante a Don Matteo, gli dice – a ragione – il capitano Anna Olivieri. Nell’auto della vittima, Don Massimo troverà perfino un indizio. Un volantino che cade dritto nelle sue mani. Una vera e propria pista che lo condurrà da Barbara Toro della Prima Vita, una curatrice. La figlia in pericolo sarebbe quindi la bambina che la guaritrice sfoggia nelle sue conferenze. Barbara crede nelle capacità del corpo umano di rigenerarsi e rifiuta la scienza medica. Don Massimo – e chi sennò – scoprirà che la sua diffidenza nei confronti della medicina nasce da quanto è successo al suo bambino tanti anni prima. La sua sfiducia nella scienza, però, contagerà anche Federico Limoni. La curatrice nasconde qualche segreto e il responsabile dell’omicidio di Diego potrebbe essere più vicino che mai. Don Massimo però è sempre un passo avanti. Non importa che in questa puntata i carabinieri siano più attivi del solito: il prete arriva sempre prima, perfino prima della perquisizione, perfino in tempo per impedire un altro omicidio.

Intanto Greta ha avuto i risultati del consulto: il tumore è operabile, ma ha nove possibilità su dieci che l’operazione vada male. Federico Limoni conosce qualcuno che può aiutarla, cioè Barbara Toro. Toh, che coincidenza! E Limoni sarebbe proprio l’alibi della curatrice, con la quale avrebbe trascorso la serata prima per parlare del caso di Greta. L’unico a non bersi la bugia è Don Massimo. Anche Anna, per fortuna, ha qualche sospetto. Greta però peggiora. La curatrice ha altri problemi da risolvere, nessuno vuole curare Greta e, a questo punto, solo un miracolo può salvarla. Don Massimo, come sempre, ha anche il discorso pronto per l’occasione:

I miracoli esistono, ma bisogna avere il coraggio di chiederli.

Don Massimo è saggio e furbo, eppure si è fatto rubare la moto da Limoni, il quale vaga alla ricerca di un medico o di un miracolo. Il nuovo Don Matteo aveva ragione: bisogna crederci alle cose. Il dottore, convinto da Federico, ha accettato di operare la ragazza, nonostante quel 10% di possibilità di riuscita. Tuttavia il “Ti amo” impetuoso urlato da Limoni nei corridoi dell’ospedale non servirà a molto. L’operazione è andata bene, ma Greta è in coma.

La bugia ha il fiato corto

Cecchini maresciallo

La piccola Ines va a stare da Anna, e non solo a causa di un tubo rotto. Don Massimo vorrebbe dare la bimba in affido al capitano, la quale è tentata, ma teme di non essere una buona madre. Valente, come il diavolo tentatore, si aggira a casa di Anna per convincerla a partire per la Siria. Mai una scelta facile, mai una gioia. Ma non sarebbe una puntata di Don Matteo senza il maresciallo impegnato in tutt’altre faccende. Cecchini, insieme a Pippo, il suo vice – nel tempo libero – che corrisponde più o meno a tutta la sua giornata – allena una squadra di calcio di bambini. Pelé doppio, lo chiamavano da giovane. Non solo la sua squadra ha perso (12 – 0), ma ha anche aizzato la folla dei tifosi delusi e provocato una rissa. Ines sembra essere una promessa del calcio tanto che il maresciallo la vuole in campo, all’insaputa di Anna che ritiene che quello sport sia per “trogloditi”. Il Mister non può continuare a perdere, ma non può certo dissuadere Anna. Quindi convince Marco a stare al gioco e a portare Ines agli allenamenti di nascosto dal capitano. Dire la verità è fuori discussione. Le bugie si accumulano. Una dopo l’altra, in un crescendo di situazioni iperboliche, come la scusa per coprire la caduta di Ines dal “trampolino sulla piscina a secco”.

La complicità Nardi-Cecchini per nascondere ad Anna l’inciucio ha dell’inverosimile, ma è pur sempre esilarante. Ines fa vincere la squadra, ma attira anche le ire del presidente della federazione. A quanto pare, dietro le partite dei bambini, si nasconderebbero degli interessi imprenditoriali di livello. Ines deve stare in panchina, altrimenti Cecchini sarà inviato in qualche luogo sperduto sulla Sila a fare il carabiniere. Anna dice di odiare il calcio, ma il suo tifo dice altro. Infatti non appena scopre della passione di Ines per quello “sport violento”, il capitano si farà travolgere, trasformandosi in una tifosa incallita. Dopo la sconfitta, pianificata, della squadra, Anna si unirà addirittura al coro dei genitori delusi. “Qui il capo sono io“, si giustifica il Mister, “e faccio giocare chi dico io”. Cecchini non sa ancora che la punizione del capitano della caserma sarà commisurata al suo affronto. La pena è la panchina: il maresciallo dovrà condividere la scrivania con Zappavigna. L’ultima partita contro il Gubbio, grazie alle parole d’incoraggiamento del piccolo e riccioluto Ruben, non va come aveva ordinato il presidente De Angelis: Ines gioca (non avevamo dubbi), la squadra vince e perfino quella p***a di Ruben fa un figurone. A quanto pare sul colonnello Pecchi e De Angelis c’è un’indagine per appropriazione indebita. E brava Olivieri che riesce a risolvere i casi anche senza i preti.

Problemi di cuore in dirittura di arrivo

Don Matteo

Nella nona puntata gli affari di cuore non rivestono un ruolo tanto centrale come credevamo. Tutto però si sta preparando al peggio. La doccia fredda, dunque, arriverà nella puntata finale? Il campo è pronto. I semi sono stati piantati. L’ultima puntata dovrà chiarire un mucchio di cose. Ad esempio se Anna andrà in Siria. Sceglierà Lucio Valente, Sergio o Marco Nardi? Quel bacio con Marco che abbiamo visto nella anticipazioni è vero oppure è un tranello per depistarci? Prenderà Ines con sé? Ma poi, Anna Olivieri deve scegliere per forza qualcuno? Marco è una scelta scontata, Sergio pure e Valente è troppo invadente. Fa anche rima. Intanto, come abbiamo visto nella nona puntata, tra Valentina e Marco l’atmosfera è tesa. Marco è un “bipede”, come dice Cecchini, perché vuole tenere il piede in due scarpe. Il piede, però, in questa penultima puntata sembra puntare verso Olivieri. Marco si è beccato perfino uno schiaffone da Valentina, alla prese con cento poké da preparare e sempre più sospettosa di Anna. Il PM è ancora innamorato della sua ex, non ci sono più dubbi. I vari triangoli però non sono l’unico intrattenimento amoroso della puntata. Anche Don Massimo potrebbe avere dei problemi di cuore. Una certa Elena vorrebbe vederlo e, per lui, è arrivata fino a Spoleto. Che dire, l’ultima puntata si prospetta piena di insidie. Dalle indiscrezioni trapelate sul finale di stagione, infatti, il passato di Don Massimo potrebbe venire allo scoperto, rivelando un legame sospetto perfino con Don Matteo.

La nona puntata finisce quindi con il botto. Un altro paio di miracoli: Greta si sveglia, Cecchini vince e non va più sulla Sila. Assistiamo al ritorno che potrebbe allontanare definitivamente Anna e Marco. Parliamo di quello del papà di Ines, Sergio La Cava (Dario Aita), che spunta sul campo di calcio come se nulla fosse accaduto nelle nove puntate precedenti. Infine Elena: chi è dunque questa donna che abbraccia Don Massimo? La decima e ultima puntata ci aspetta per risolvere ogni dubbio. Ci ritroviamo in prima serata su Rai 1 e in streaming su RaiPlay alle 21.25 giovedì 26 maggio per il gran finale di Don Matteo 13.

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