ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Dope Thief 1×01/1×02!!
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Scura, sporca, cruda, tossica. Dope Thief è la nuova proposta di Apple TV+ sul fronte del dramma d’azione. Spari, sangue, droghe e potere sono gli elementi messi a disposizione dello show. Ma soprattutto strada, quella brutale e selvaggia dove si corrodono le vite degli ultimi. Quella sin qui magnificamente esaltata dalla fotografia di Erik Messerschmidt (Dope Thief 1×01) e Yaron Orbach (Dope Thief 1×02). Racconti di strada, dunque, di vite incagliate, di disonestà e traviamento, sopravvivenza e lotta. La nuova serie di Apple TV+ si sbriciola attorno alle storie di uomini sospesi, inchiodati per sempre a una vita apparentemente senza speranza.
Dope Thief è un travolgente racconto di sopravvivenza. Grigio, un po’ lugubre, ma gagliardo, animoso.
Protagonista della serie è una coppia di amici. Ray Driscoll (Brian Tyree Henry, Atlanta, una serie che non va capita, ma vissuta), un ragazzone cresciuto dalla compagna di suo padre, tra la strada e la galera, sempre costretto ad arrangiarsi. E Manny Carvalho (Wagner Moura, uno degli attori che hanno interpretato in modo sontuoso un personaggio realmente esistito: Pablo Escobar di Narcos), un ragazzo bianco di Philadelphia sopravvissuto al riformatorio e ansioso di lasciarsi alle spalle i casini della vita passata per godere appieno della sua amata Sherry e di una vita di coppia normale. Ray e Manny devono però fare i conti con il loro passato e con le difficoltà del presente. Difficoltà non trascurabili, che li costringono a cercare scorciatoie per ottenere quello che, senza una piccola forzatura, costerebbe anni anni di lavoro, che non esiste.
Dope Thief ingloba in sé una critica sociale per niente velata, che ci catapulta direttamente per le strade dell’America moderna e ci lascia fare i conti con le difficoltà e le problematiche con cui i cittadini americani meno abbienti devono fare i conti ogni giorno. La vita non è semplice per Ray e Manny. Come non è semplice per la maggior parte degli americani che devono farsi largo in una società cannibalesca, in cui sono in pochi a godere dei frutti del vecchio e consumato sogno americano, mentre la stragrande maggioranza delle persone lotta quotidianamente per la propria sopravvivenza. I protagonisti di Dope Thief si arrangiano come possono, scavalcando il confine tra lecito e illecito.
La serie si apre con un’irruzione in una casa di piccoli spacciatori. Ray e Manny si fingono agenti della DEA, con tanto di pistole, distintivi e giubbotti personalizzati.
Irrompono nell’edificio sfondando la porta, senza chiedere il permesso. Portano avanti il loro teatrino con convinzione, credendoci al punto da convincere anche le ignare vittime. I due ragazzi, spacciandosi per poliziotti, requisiscono droga e soldi. Solo che la “refurtiva“ non finisce in una stanzino della DEA, ma direttamente nelle loro tasche. È questo un espediente un po’ creativo per racimolare qualche soldo in più, con meno fatica e più facilità. E Ray e Manny si divertono anche a reggere la messinscena. Dope Thief 1×01 è un primo episodio piuttosto ironico, nel quale si susseguono battute in stile buddy movie, con i due amici a spalleggiarsi e e stuzzicarsi a vicenda.
Le “operazioni“ sono piuttosto rischiose, ma gli obiettivi scelti dai due ragazzi sono piccoli spacciatori e criminali di strada. Di solito, personaggi sprovveduti che finiscono col bersi tutta la scenetta senza batter ciglio. La faccenda si complica quando entrambi scoprono di aver bisogno di più grana per risolvere le loro questioni personali. Theresa, la donna che ha cresciuto Ray dopo la morte di sua madre e l’arresto di suo padre, ha bisogno di 10.000 dollari per quello che il ragazzo crede sia un intervento chirurgico importante. In realtà, i soldi le servono per tirare fuori di prigione il padre di Ray, Bart, un uomo burbero e meschino finito al gabbio per la sua vita criminale e ancora capace di condizionare la vita delle persone che gli vogliono bene.
Indipendentemente dalla destinazione dei soldi, Ray vuole mettere insieme la grana necessaria per aiutare la donna che lo ha cresciuto, in un gesto di riconoscenza estrema.
Manny è invece in procinto di metter su casa con Sherry e qualche soldo in più gli farebbe comodo. Così, entrambi cercano di alzare l’asticella e di puntare più in alto. Talmente in alto da garantirsi un avvenire sicuro. Sarebbe bastato un unico colpo fatto bene, senza lasciare traccia, come sempre. La soffiata buona arriva da Rick Staley, una vecchia conoscenza di Ray appena uscita di galera. Il ragazzo segnala un laboratorio isolato, lontano dal caos della strada. Dovrebbe essere un gioco da ragazzi, come sempre. Anche se né Rey né Manny hanno studiato bene la situazione, come è invece loro solito. Spinti dall’ansia di dare una svolta alle proprie vite e affidandosi alla soffiata di Rick, in Dope Thief 1×01 i due ragazzi decidono di fare irruzione nel laboratorio di campagna.
Solo che la situazione nella quale si ritrovano invischiati è ben diversa da quanto avrebbero potuto immaginare. Quel laboratorio costruito nel nulla, nasconde traffici “particolari”, diversi dal solito. E grossi, parecchio grossi. Il giochino degli agenti della DEA che irrompono sulla scena del reato non funziona. Qualcosa va storto, l’edificio è pieno di criminali veri e agenti sotto copertura. Uno sparo si sussegue all’altro, la situazione sfugge di mano e ci scappa il morto. Più di un morto. Ray e Manny macchiano così definitivamente la loro fedina penale.
Hanno ucciso un uomo, la posta in palio si fa molto più alta.
Di fretta e furia, cercano di scappare il più lontano possibile portando con sé quel che resta della refurtiva. In preda al panico, cercano di capire quale sia la cosa migliore da fare. Ma, nell’attesa di capire come sbrogliare la matassa, una voce inquietante e rompe da una ricetrasmittente. Accusa, sbraita e minaccia, con quel timbro inconfondibile di chi sa come metterti paura, paura vera. Rick è morto tra le braccia di Ray e Manny che adesso, sconvolti, vedono saltare la propria copertura e si ritrovano braccati da criminali di cui non conoscono l’identità. E la pericolosità. A giudicare da ciò che vediamo in Dope Thief 1×01/1×02, si tratta di gente senza scrupoli, disposta a tutto pur di difendere il proprio territorio (e i propri traffici).
Verso la fine del secondo episodio, i due amici si separano per mettere in salvo le rispettive famiglie. Alla fine di Dope Thief 1×02, non sappiamo che fine abbia fatto Manny, riconosciuto e minacciato dagli uomini che gli danno la caccia. Ray scampa per un soffio a un biker che lo ha seguito dalla porta di casa e la situazione diventa molto più drammatica del previsto. Lo show, almeno da queste prime battute, sembra rispecchiare in toto i canoni del crime drama appassionante e palpitante. Che Apple TV+ abbia azzeccato anche stavolta?
Le premesse sembrano buone: la trama si prospetta carica di tensione, risvolti inattesi e colpi di scena. Il contesto è crudo e spiazzante, la cornice perfetta per ogni crime di strada che si rispetti.
Dope Thief è ispirata al romanzo di Dennis Tafoya, pubblicato nel 2009. La firma è di Peter Craig, il creatore di The Batman e Top Gun: Maverick, che ha però debuttato con The Town, un crime del 2010 con Ben Affleck che in parte ricorda vagamente le sequenze di Dope Thief. Il primo episodio è stato diretto da un certo Ridley Scott (uscito di recente sul grande schermo con Il Gladiatore II), che figura anche tra i produttori esecutivi. E infatti il prologo della serie ha il respiro di un action movie vero e proprio. Sembra un po’ presto per urlare al successo assicurato, ma Dope Thief ha il potenziale per essere una gran bella serie. Apple TV+ rilascerà un episodio a settimana, come di consueto. Per cui avremo tutto il tempo per farci un’idea.