ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Dune: Prophecy 1×06 e sui precedenti episodi della serie HBO
Con un lunghissimo minutaggio, Dune: Prophecy 1×06 porta a termine la parabola di questa prima stagione dell’ambiziosissima serie tv HBO. Ci aspettavamo un finale fiume, considerando le tante questioni ancora aperte, e di fatti questa puntata prova, nei limiti del possibile, a portare a galla tutti gli intrighi sparsi e le trame disseminate durante il corso delle precedenti settimane. La notizia del rinnovo giunta in settimana ci aveva parzialmente tranquillizzati, perché era oggettivamente impossibile che Dune: Prophecy 1×06 portasse a termine proprio tutte le questioni aperte. Si arriva, però, a un nuovo status quo, e buona parte delle traiettorie principali di questa prima stagione giunge alla sua conclusione. Un buon risultato.
Questo finale consacra il tono epico della serie tv, riscontrato sin dalla prima puntata. Soprattutto, però, rimarca l’anima puramente fantascientifica del racconto, finendo di riportare tutta la narrazione su dei binari meno mistici e onirici e più tecnologici e conoscibili. Non è semplice mettere ordine in tutto ciò che abbiamo visto, perché c’è davvero tanto di cui parlare. Proveremo a farlo analizzando il destino dei vari personaggio e gli sviluppi dei nuclei narrativi in questa Dune: Prophecy 1×06. Iniziamo, dunque, a soppesare tutto ciò che è successo, fino ad arrivare all’inevitabile bilancio finale, doveroso in presenza di un finale di stagione.
La conoscenza del passato
Dune: Prophecy 1×06 chiude, innanzitutto, l’intera questione relativa al passato della Sorellanza. A più riprese abbiamo assistito alla morte di Sorella Dorotea per mano (o meglio, per voce) di Valya. Riviviamo ancora una volta la scena, ma stavolta con più dettagli, ed emergono due elementi fondamentali. Intanto lo sterminio delle seguaci di Dorotea avvenuto immediatamente dopo. Una scena raccapricciante, che definisce l’aura raggelante di un personaggio duro come Valya. Poi prendiamo parte all’enunciazione del piano di Raquella, fatto proprio dalla stessa Valya, di far arrivare Ynez all’incoronazione, così da mettere una sorella alla guida dell’Imperium.
Avevamo ampiamente capito ormai i dettagli del piano della Sorellanza, ma ciò non cancella il fascino provato nel vedere, con uno sguardo retrospettivo, l’allestimento dell’intera trama. L’individuazione di Javicco e Natalya. L’orientamento del loro percorso fino al trono. Tutto è stato disegnato dallo Sorelle con l’aiuto di Anirul, la macchina pensante programmata per dare fondo a questa manipolazione genetica che continua a risultarci tanto affascinante quanto inquietante. Fa impressione vedere come tutto è stato intelligentemente calcolato e previsto dalle Sorelle.
L’ultimo sguardo alla morte di Dorotea e la rivelazione in toto del disegno di Raquella sembrerebbero chiudere del tutto la questione relativa al passato della Sorellanza. Effettivamente, al momento, non ci sono altre questioni in ballo, anche se altre, ovviamente, potrebbero sorgere in futuro e riportare ancora indietro nel tempo. Ad ogni modo, tutto questo filone si esaurisce in Dune: Prophecy 1×06, ma non si dissipa. Confluisce, invece, nel presente, grazie al ritorno proprio di Madre Dorotea.
Il ritorno di Madre Dorotea in Dune: Prophecy 1×06
Giocando a fare Dio, Tula ha scatenato delle forze che nemmeno poteva immaginare. Potevamo immaginare che la manipolazione della spezia su Lila non avrebbe portato a nulla di buono, e alla fine così è stato. Nulla di buono per Tula e Valya, s’intende, perché della situazione ha approfittato lo spirito di Madre Dorotea, che ha sfruttato il pertugio creato dalla spezia, insinuandosi nel corpo di Lila e tornando così in vita.
Il ritorno della Sorella ha delle implicazioni enormi. Intanto viene a galla la verità sullo sterminio delle seguaci di Dorotea per mano di Valya. Una scoperta che non può lasciare indifferenti le altre Sorelle. Inoltre, la donna distrugge Anirul e con esso tutti i piani, almeno per il momento, di dominazione eugenetica in seno alle Bene Gesserit. Non è difficile immaginare che il prepotente ritorno in auge di Dorotea comporterà un netto cambio di rotta per la Sorellanza. Con Valya su Arrakis e Tula in prigione, la rediviva Sorella può riformare l’ordine, riuscendo finalmente a portare a compimento quel ritorno al passato impedito dalla Voce di Valya anni prima.
Nell’immediato futuro, dunque, la Sorellanza sembra destinata a mutare pelle. Cambierà il suo ruolo nell’Imperium, per scelte interne (le idee di Dorotea), ma anche esterne (la ferrea opposizione di Natalya e Desmond, ormai saldamento al comando). Con Dune: Prophecy 1×06 si conclude malissimo la parabola delle Bene Gesserit, la cui fragilità è deflagrata con l’emersione degli interessi personali delle due leader e il ritorno di una vecchia minaccia, favorita proprio dalla coltivazione di quegli interessi personali che, di principio, sarebbero dovuto andare contro il leitmotiv de La Sorellanza prima di tutto, e che infatti ne hanno determinato la sconfitta.
La morte di Javicco in Dune: Prophecy 1×06
Giunge a termine in Dune: Prophecy 1×06 la parabola dell’Imperatore Javicco. Si consuma la storia di un perdente, di uno sconfitto che non ha mai avuto alcun controllo della sua vita. Dobbiamo ammettere che il leader dell’Imperium non ha mai suscitato la nostra simpatia. La sua debolezza è sempre stata evidente, ed è deflagrata in questo finale, davanti alle parole spietate di Valya che gli hanno rivelato come la sua intera esistenza sia stata manipolata dalle sorelle.
L’ultimo atto di Javicco, però, è un clamoroso e inaspettato gesto volto a ribadire, per una volta, la sua auto-determinazione. Quando si rende conto di non aver mai potuto disporre di un briciolo di libertà nella sua intera esistenza, l’Imperatore riprende il controllo di un destino fin a quel momento interamente predeterminato e compie il suo unico, enorme, atto identitario: il suicidio. Se non ha potuto disporre liberamente della propria vita, almeno può farlo della sua morte. Con quello che ci riporta al principio filosofico del suicidio stoico, Javicco finalmente compie il suo primo atto da uomo libero. E parzialmente riscatta una vita trascorsa in catene.
Mentre finisce la parabola di Javicco, inizia quella di Natalya. L’Imperatrice, anche lei manipolata dallo Sorelle e rimasta, per di più, costantemente nell’ombra del marito, dopo l’alleanza con Desmond sancita nell’ultimo episodio lascia morire Javicco e poi uccide Francesca (una doppia vendetta per lei), addossando alla Sorella le responsabilità dell’assassinio dell’Imperatore. Uno scacco matto efficacissimo di Natalya, che ora erediterà , con tutta probabilità , l’Imperium, e lo direzionerà verso il suo volere. La lotta alla Sorellanza, più che altro, che però con l’avvento di Dorotea potrebbero assumere diversi connotati. Sarà molto interessante, dunque, vedere quali nuovi rapporti di forza s’instaureranno nella seconda stagione tra l’Imperium e le Bene Gesserit.
La scelta di Tula
Dal racconto del passato visto in Dune: Prophecy 1×06 abbiamo, finora, lasciato volutamente fuori un dettaglio: il destino del figlio di Tula. Vediamo come lei confessi a Valya la sua gravidanza e poi scelga di abbandonare il suo piccolo, che crescendo diventerà Desmond Hart. È abbastanza beffardo il destino, perché Tula ha compiuto la propria dolorosa scelta nell’ottica di tenere lontano il proprio figlio dai piani di Valya e dalle dispute degli Harkonnen e della Sorellanza. Peccato che poi Desmond si sia fiondato comunque nei piani di Valya e nelle dispute degli Harkonnen e della Sorellanza.
Potremmo provare del sincero dispiacere per Tula, ma è lei stessa a dirci di non dispiacerci per lei. Parlando con la sorella, ammette di aver sempre potuto liberarsi dalla sua morsa, ma semplicemente di non aver voluto. Non è stata Valya a fare di Tula la sua arma, ma è questa che ha voluto diventare l’arma della sorella. Ancora una volta, il destino è beffardo, perché allo stesso modo suo figlio Desmond è divenuto un’arma per mano di qualcun altro. Finisce, poi, malissimo per Tula, che dopo quel ricongiungimento con sui figlio viene fatta arrestare. Si chiude così, mestamente, un percorso in cui ci è sempre sembrato che la donna non avesse il pieno controllo delle sue azioni. E invece lo aveva, e le ragioni della sua caduta non imputabili solo a lei stessa.
La visione di Valya in Dune: Prophecy 1×06
Immancabile, infine, la resa dei conti tra Desmond e Valya. La aspettavamo ed è arrivata in prossimità del finale vero e proprio, prendendo però la forma più che altro di una prova di volontà della Sorella. Naturalmente vinta da quell’iceberg freddo e oscuro che è Valya Harkonnen. La cosa più importante, però, è che nella sua resistenza, la donna scopre la verità su ciò che è accaduto a Desmond. Qualcuno (che non conosciamo) si è servito di un’arma pesante per iniettargli un virus (nello specifico nell’occhio) rendendolo così un’arma di distruzione. Come dicevamo, Dune: Prophecy 1×06 ci conferma definitivamente che non c’è alcunché di mistico nei poteri di Desmond, che non sono nemmeno dei poteri. È il trionfo della fantascienza, e ci è piaciuto da morire.
Valya scopre cosa è successo a Desmond, ma non chi l’ha fatto succedere. Quella figura che osserva l’operazione nella visione di Valya, a cui appartiene sicuramente lo sguardo che ha popolato gli incubi delle Sorelle, rimane avvolta nel mistero. E nella seconda stagione Valya cercherà di venire a capo di questo enigma. Proverà a farlo ad Arrakis, naturalmente. Dove tutto ha avuto iniziato e, come ben sappiamo da ciò che abbiamo visto al cinema, dove tutto avrà un compimento 10.000 anni dopo. In compagnia di Kieran e Ynez, che come immaginavamo ha liberato il maestro di spade ed è stata a sua volta liberata, rimanendo l’oggetto centrale del macro-disegno di Valya.
Si disegna, dunque, un nuovo status quo al termine di Dune: Prophecy 1×06. Tutti i personaggi sono in una condizione diversa da quella di inizio racconto e il main topic della stagione, ovvero il mistero relativo a Desmond Hart, è stato svelato. A un primo livello almeno, perché c’è da capire chi gli ha iniettato il virus, tuttavia abbiamo inquadrato bene il personaggio, conosciuto la natura dei suoi poteri e scoperto la sua vera identità .
Dune: Prophecy 1×06 ha disegnato un finale estremamente denso, come testimonia anche la lunghezza di questa recensione. Un epilogo coerente col resto del racconto, che confeziona una serie tv davvero di ottimo livello. Abbiamo apprezzato l’affermazione dell’anima puramente fantascientifica del franchise, così come la costruzione di una trama ricca, complessa, a tratti cervellotica, ma sempre attenta a non perdersi. Dopo il successo sul grande schermo, Dune si espande anche sul piccolo. Con un’efficacia di poco minore, probabilmente, ma mostrando evidenti margini di miglioramento, che potrebbero esplodere prossimamente e consacrare quello che, ad oggi, sempre il franchise col futuro più luminoso davanti.