Il nostro excursus sulle recensioni di Glee continua con la quarta stagione, tra tutte probabilmente la più odiata dai fan e la più difficile da recensire.
Non c’è una difficoltà nei contenuti, perché nel bene e nel male sono sempre gli stessi, quanto più nel modo in cui questi vengono trattati. È come se Ryan Murphy volesse fare un salto di qualità, e riuscire a spiccare il volo dando alla Serie Tv un tono più maturo. Ma alla fine riesce solo a ricadere al suolo, facendo pure un buco chilometrico.
Abbiamo voluto tentare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, ma non siamo riusciti ad affrontarlo propriamente nel migliore dei modi.
Nella stagione precedente (di cui potete trovare la recensione proprio qui), abbiamo visto come i nostri idoli del Glee Club si stessero preparando a lasciare il loro nido per affrontare l’età adulta, che si trattasse di università o di un lavoro. Nutrivamo delle grandissime speranze per questa nuova stagione, soprattutto per le nostre coppie preferite.
Speranze che sono state debitamente disattese.
Posso pure provare a tralasciare su ciò che ci ha fatto soffrire di più in assoluto, e mi basterebbero solo due numeri combinati insieme, tipo 4×04, ma la verità è che ciò che ci ha fatto imbestialire non è stato neanche il grande momento di rottura.
Già nell’arco delle prime puntate abbiamo visto quanto il carattere di alcuni personaggi fosse soggetto ad un cambiamento, come se si volessero evidenziare dei dettagli che prima sembravano insignificanti, o sui quali riuscivamo a soprassedere in nome della storia, nonostante fossero terribilmente fastidiosi.
L’intera quarta stagione di Glee vorrebbe concentrarsi sulla realizzazione degli obiettivi dei personaggi, e sull’introduzione e la caratterizzazione delle nuove leve, ma ci riesce solo in parte. Perdendosi in ship assolutamente inutili, create probabilmente per tentare di movimentare la trama, si allontana progressivamente dal suo obiettivo, lasciando qua e là, tra ‘altro, qualche piccolo buco di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Ritroviamo Rachel Berry, ma se nelle prime stagioni di Glee avevamo dovuto fare i conti con il suo insopportabile animo da diva, in questa stagione lo vediamo farsi largo in tutta la sua beltà. Per molti versi questo primo tentativo di crescita di Rachel la porta verso una strada non proprio allegra. Una volta arrivata a New York, la ragazza di Lima di sani principi scompare, e al suo posto esce una donna che prova a scendere a diversi compromessi, pur di sentirsi lei stessa cresciuta.
Ammetto che, in ogni caso, ogni tanto la nostra protagonista ha anche dei momenti di lucidità, nei quali si rende conto che quello che sta facendo è sbagliato, o che se non altro le sta facendo male, e ritorna sui suoi passi, dimostrando di non aver dimenticato del tutto quello che il Glee Club e la sua vita liceale le hanno insegnato.
È effettivamente un bene che Rachel dimostri di non aver dimenticato le sue origini, e di voler ancora farsi strada nel mondo a modo suo, ma sono certa che alcuni aspetti di lei avremmo tranquillamente potuto evitarceli. Dallo scontro contro Kurt alla sua volontà di apparire nuda in un film universitario… Tutte cose che allontanano Rachel dal suo modo di essere. È una fortuna, quindi, che i richiami al suo passato l’abbiano riportata sulla retta via.
Di certo la situazione che si è venuta a creare tra Rachel e Finn non ha giovato nemmeno un po’ alla crescita della ragazza. Insomma, non ha giovato ai fans, come poteva rendere felice la protagonista? Ancora oggi penso che la scelta di Ryan Murphy di far litigare, in una sola puntata, tutte le coppie della Serie Tv, sia stata estremamente stupida e senza un minimo senso logico.
Immagino che si volesse in qualche modo movimentare la trama, e creare nuovi spunti, ma si è arrivati soltanto a perdere ascolti e a creare storie al limite dell’inverosimile.
Insomma, all’inizio della stagione Rachel e Finn si lasciano definitivamente. Se anche ci fosse stato lasciato uno spiraglio minimo alla fine della terza stagione, ora abbiamo la certezza che non è più così. Lei ha trovato Brody prima che Finn tornasse da lei, perciò… Grazie e arrivederci!
Al di là della distruzione sentimentale, però, vediamo che Finn non si perde d’animo, e in una sola stagione riesce a crescere molto più di quanto non abbia mai fatto nei primi tre anni. Non sarà la stagione di Rachel, ma di certo è quella di Finn!
Finita la storia con la sua ragazza storica, Finn torna distrutto a Lima, anche perché non sa davvero più cosa potrebbe fare della sua vita. Aveva provato ad arruolarsi nell’esercito, come suo padre, ma successo pari zero. Tornare a casa, nei momenti di confusione, è probabilmente la migliore delle medicine.
Una volta di nuovo a Lima, Will permette a Finn di prendere in mano le redini del Glee Club, finché lui sarà impegnato a Washington D. C. Nonostante un’iniziale inesperienza, il nostro quarterback dimostra di essere la persona più indicata per portare avanti questo gruppo, avendone fatto parte lui stesso.
Certo, non tutto può sempre essere rosa e fiori, e a causa di un attrito con il suo professore Finn dovrà abbandonare questa esperienza. Ma se non altro ora ha capito che direzione vuole prendere nella sua vita. Ecco perché si iscrive all’università e comincia a studiare per diventare un’insegnate. Nelle ultime puntate riesce anche a riallacciare i rapporti con Rachel, e tutto sembra muoversi nel verso giusto. Anche se la fine, come tutti ormai sappiamo, sarà ben diversa.
In tutto ciò, durante questa stagione, abbiamo potuto anche fare la conoscenza dei nuovi ingressi del Glee Club. Ad occhio e croce si volevano andare a richiamare dei caratteri che già avevamo visto nelle precedenti stagioni, e che quindi avevamo già imparato ad apprezzare. Ma la scelta di questa ripetizione ha provocato un altro danno: ha creato delle caricature.
Ritorna Unique, un personaggio che abbiamo conosciuto di sfuggita nella scorsa stagione di Glee. L’idea di portare sul piccolo schermo un personaggio che si avvicinasse all’essere transgender era buona, seppur non trattata nel migliore dei modi. Sappiamo che Wade ‘Unique’ Adams si sente a suo agio indossando abiti femminili, ma questa sua caratteristica viene accentuata così tanto che a volte risulta lievemente esagerata.
Non solo, la sua storyline risulta essere quella più controversa all’interno di Glee. La volontà di trattare l’esistenza dei fake e di come i rapporti nati su internet possano non rivelarsi sempre per come vorremmo fossero, la scelta di far ricadere questo ruolo su Unique è ingiusta e forse un po’ scontata.
Era davvero necessario che l’unico uomo che vorrebbe essere una donna senta una qualche sorta di legame particolare con il nuovo giocatore di football del Glee Club? Ed era necessario che lui cadesse nella trappola, finendo quasi per innamorarsi? Questa cosa mi sembra davvero un ritorno alla prima stagione, con la cotta di Kurt nei confronti di Finn.
Ryder Lynn dovrebbe essere il nuovo quaterback della squadra di football del Mckinley. Alto poco meno di Finn, il quale scoprirà anche il suo talento girando per gli spogliatoi, come fu per lui anni prima, Ryder dovrebbe in un certo senso migliorare la figura di leader del Glee Club che già si era impostata con Finn. Peccato però che ciò non sia possibile.
Al di là della scelta di ricalcare anche questo personaggio su uno di quelli storici più amati, vediamo che l’ideale di leader in Ryder non cambia. Anzi, da questo punto di vista il ragazzo sembra molto più remissivo. Non un trascinatore di popoli, quanto più un ragazzo che si fa trascinare dagli eventi. Davvero deludente.
All’interno del Glee Club viene inserita anche Kitty Wilde, nuova capo cheerleader del Mckinley che va a ricalcare, chiaramente, la Quinn Fabray della prima stagione. Ragazzina dall’aria stronza e acida, smorzerà questo suo carattere solo con il tempo, e verso la fine della stagione la vedremo intraprendere un inizio di storia con Artie.
L’unica cosa che qui cambia, rispetto alla prima stagione, è il ragazzo per cui si lotta. Se prima Rachel e Quinn si davano piccole battaglie per il cuore di Finn, ora Kitty tenta di mettere i bastoni fra le ruote a Marley per il fratello di Puck, ovvero Jake Puckerman. Si sa, il cattivo ragazzo piace sempre di più di quello bravo, e questo Glee l’ha finalmente capito.
Ultime due new entry del Glee Club sono Marley Rose e Jake Puckerman, che fondamentalmente risultano essere gli eredi rispettivamente di Rachel Berry e Noah Puckerman. Su Jake in realtà c’è ben poco da dire, perché ci ha già pensato la parentela con il personaggio delle scorse stagioni. È il classico bad boy, al quale non importa nulla di niente e di nessuno, specialmente di entrare in un gruppo stupido come il Glee Club.
L’incontro con suo fratello lo farà ragionare, e farà anche in modo che Jake cerchi di acquietare la sua anima da donnaiolo, specie per amore di Marley. Quest’ultima ci viene presentata come la classica sfigata di turno. Madre con problemi di peso, e lei presa di mira dai bulli perché considerata molto poco “cool”, entra nel Glee Club dimostrando di avere delle doti straordinarie.
Se però con Rachel veniva chiarito da subito quale fosse il suo sogno ed il suo obiettivo, con Marley la cosa sembra molto diversa. Non solo non sappiamo cosa la ragazza voglia fare, ma sembra avere, in generale, molta meno determinazione della ragazza che l’ha preceduta. Rachel aveva una forza d’animo encomiabile, Marley crolla alla prima occasione. È vero che Kitty non l’ha aiutata poi così tanto, facendola stare davvero male, ma in generale speravo che il personaggio di Marley avesse un po’ più di sale in zucca e un po’ di buon senso.
Tuttavia, la sua storia con Jake sembra andare abbastanza bene, nel corso di questa stagione di Glee. Certo, ha un inizio accidentato, come tutte le storie d’amore, ma superate le difficoltà i due ragazzi risultano essere perfetti insieme. E non vi nego che, anche se non trattata poi così approfonditamente, la loro storia mi piaceva. Meno il triangolo che per un momento hanno creato con Jake, Marley e Ryder… Ma insomma, si fa quel che si può.
In tutto ciò, comunque, la quarta stagione di Glee non si dimentica di portare avanti le storyline dei suoi personaggi storici. E, per quanto non le venga riservato molto spazio in questi episodi, Mercedes è una di quelli. Grazie alle sue brevi ma significative apparizioni abbiamo un piccolo richiamo a quelli che possono essere i problemi dopo essere usciti dal liceo.
Sappiamo che nel mondo dell’arte non sempre si gioca pulito, e al di là di ciò che incontrerà Rachel sul suo cammino, bisogna ammettere che anche Mercedes si è resa conto di questa realtà. Quando ha deciso di non seguire le direttive del suo manager, perché non rispettavano ciò che lei era, ha decisamente fatto un azzardo per la sua carriera, ma ha senz’altro capito che essere sé stessi e non tradire i propri ideali è meglio di qualsiasi altra cosa.
Una buona parte della stagione di Glee è certamente quella dedicata a Kurt e Blaine. Avevamo lasciato la loro storia ad un buonissimo punto, quindi eravamo più che mai fiduciosi con l’arrivo della nuova stagione. Ma come tutte le altre coppie, anche loro si lasciano. Il motivo scatenante è stato il tradimento di Blaine, che sentendo la mancanza di attenzioni di Kurt si sarebbe “lasciato andare” con qualcun altro.
Onestamente mi è parsa una scusa quanto mai campata per aria. Blaine non è mai stato il tipo di personaggio che tradisce se innamorato, e lui per primo, nella stagione precedente, aveva accusato Kurt di tradimento solo perché si scambiava messaggi con un’altra persona. Quindi la domanda sorge spontanea: questa rottura era davvero necessaria?
Tuttavia, ammetto che l’aver visto i due personaggi separati ha contribuito a dare loro una crescita. Ammesso che si possa davvero chiamare così. Blaine ha tentato di mandare avanti la sua vita, con scarso successo, e lo stesso ha fatto Kurt. Per quanto quest’ultimo abbia anche avuto una relazione, a New York, tutti si sono resi conto che non aveva dimenticato il suo primo amore.
Se n’è accorto persino Blaine, che dopo averlo rivisto più o meno per la sesta volta ha pensato bene, nonostante non stessero più insieme e vantassero di essere “solo amici”, di comprargli un anello per chiedergli di sposarlo. Ma questa non era certo una scelta dettata dal fan service, proprio no! (Inserire sarcasmo qui, grazie.)
Sul finale, lasciatemi parlare un momento anche di Brittany e Santana. La coppia ha avuto un’evoluzione interessantissima a partire dalla seconda stagione, ma come abbiamo visto la loro crescita si schianta violentemente al suono con l’arrivo di questa quarta stagione di Glee.
Più volte in questa recensione abbiamo detto che far lasciare tutte le coppie serviva a movimentare la trama. Ed ecco che quindi anche Brittnay e Santana si lasciano. Come per Blaine e Kurt, anche qui il motivo è assurdo: Santana non vuole che Brittany si senta sola o messa da parte, e per paura di provare attrazione per qualcun altro, quindi senza l’esistenza di un vero problema, mette la parola fine alla loro relazione.
Tanto ci aveva messo a fare coming out, altrettanto velocemente Santana lascia andare l’unica persona di cui è sempre stata realmente innamorata. Questo ha ovviamente dato origine ad una serie di storie inutili e prive di senso: dalla storia tra Brittany e Sam al suo diventare, se possibile, ancora più stupida, passando per Santana che lascia la sua ragazza ma continua a girare nel suo vecchio liceo.
Questo, almeno, finché non decide di trasferirsi a New York. Fortunatamente lì le cose cambiano, e vediamo il suo personaggio crescere ancora un po’, almeno più di quanto capiti a Brittany. Anche Santana, come Finn, dimostra di non avere una strada ben definita, o un progetto in mente, ma dimostra di essere in grado di trovarselo, e di poter decidere di fare ciò che le piace senza bisogno di sentirsi giudicata in ogni momento.
L’appoggio dei suoi amici di New York, da questo punto di vista, le sarà davvero utile.
La verità è che, forse, questa stagione di Glee non aveva davvero senso di esistere. Ha portato avanti la trama sicuramente, ma aveva a disposizione milioni di altri modi. Perché usare proprio questo? Noi non abbiamo una risposta a questa domanda e purtroppo non possiamo fornirla.