È tornata Grey’s Anatomy e finalmente conosciamo una dei protagonisti di Station 19, lo spinoff dedicato alle vicende dei pompieri di Seattle (qui tutti i dettagli). Il collegamento diretto tra la Serie principale e lo spinoff è il personaggio di Ben Warren che, alla fine della scorsa stagione, aveva avvertito il bisogno di mettere da parte il bisturi per una vita ugualmente intensa, ma certamente più pericolosa. Anche se sappiamo bene che l’ospedale in cui lavorava ne ha viste davvero di tutti i colori.
Le premesse per una Serie Tv che spacca, ci sono tutte. In questo tredicesimo episodio ci viene presentata Andy Herrera, una giovane vigile del fuoco che già dai primi minuti si rivela essere un personaggio super interessante. Arriva, infatti, al Grey-Sloan Memorial in un modo che è difficile da dimenticare. Ha inserito la mano nella ferita di un bambino per poter bloccare l’emorragia e salvargli la vita. Insomma, abbiamo già capito che con l’Herrera non si scherza. Sembra essere sicura di sé, pur avendo le sue debolezze, è coraggiosa e con tanta voglia di aiutare il prossimo. Caratteristiche che sono esattamente ciò che ogni vigile del fuoco dovrebbe possedere. Non so voi, ma io ho adorato il suo breve, ma intenso scambio di battute con Occhiali.
Da una parte mi spiace per lui. Quel povero cristo sin dalla sua prima apparizione in Grey’s Anatomy si è messo nei pasticci ed è stato oggetto di una serie di commenti poco carini sul suo conto. Ma tuttavia è proprio questo che lo rende così tanto interessante come personaggio. Non c’è dubbio, Occhiali è un completo disastro. Ed è forse proprio la sua ingenuità a renderlo così interessante. Anche se, proprio a causa della sua ingenuità potrebbe essere uno dei prima a fare una brutta fine. Come ho detto in altre occasioni, Occhiali mi ricorda il George O’Malley della prima stagione. Dall’altra parte, ogni settimana spero in almeno una sua scena perché ha la capacità naturale a finire nei guai e a combinare danni ovunque si trovi. Il che lo rende estremamente esilarante e ridere delle sue disgrazie, non ha prezzo.
Ma andiamo avanti. Finalmente abbiamo un paio di interazioni tra Jackson e April. Nulla di neanche lontanamente simile a ciò che immaginavo, ma purtroppo bisogna accontentarsi. Ho creduto, per un secondo che Jackson fosse rinsavito e che avesse smesso di inseguire inutilmente Maggie Pierce e quel suo odioso modo di fare. Avevo creduto che sapere April con un altro, lo avrebbe fatto ingelosire. Soprattutto dopo la scena con Arizona. Purtroppo non è così. Jackson è semplicemente e chiaramente preoccupato per lei. Ma nulla di più.
Per quanto riguarda la Kepner, sono davvero felice per lei. April merita di divertirsi un po’. È arrivato il suo momento. Dopo aver mantenuto un certo contegno e una particolare compostezza per tutte queste stagioni, merita di allentare la corda e di fare ciò che le pare. Per tanto, tantissimo tempo ha cercato di fare tutto in modo perfetto, non sempre riuscendoci, ma adesso è bene che si diverta un po’. C’è una degenerazione del personaggio. Dopo l’episodio incentrato su di lei, finalmente April riesce a respirare e lo fa in un modo che è assai lontano dalla April a cui siamo abituati. Ho adorato quanto detto da Arizona. Prima la sua felicità era Jackson, adesso deve cercare di essere felice senza lui. Certo, mi fa male il cuore saperli sempre in discussione e separati, ma purtroppo ci dobbiamo accontentare di quello che passa in convento.
Sono davvero curiosa di sapere come procederà tutta questa storia. Non mi è piaciuto il modo in cui gli specializzandi parlano di lei. Perciò non vedo l’ora di vedere in che modo Jackson farà i conti con questa nuova April e con questa nuova situazione. Spero sempre nel lieto fine di questa coppia, ma oramai è come chiedere e ottenere la pace nel mondo, il sei politico in matematica e la ricetta della Coca-Cola, praticamente è impossibile.
In questo episodio ho apprezzato tantissimo Qadri, la specializzanda che in questa puntata di Grey’s Anatomy ha affiancato il dottor Hunt. Innanzitutto mi è piaciuta tantissimo la scena in cui va, assieme a Webber, a parlare con la mamma dei due bambini coinvolti nell’incidente. E ho amato quando ferma l’emorragia del ragazzino con il suo hijab. Speriamo che continui così e mi piacerebbe sapere qualcosa in più di lei.
Finalmente è tornata la Bailey. Nessuno può tenere Miranda ferma. Quella donna è un portento. È tornata al lavoro e non ha permesso che l’ansia di Webber e di Warren le facessero dubitare della sua scelta di tornare così presto. Ho adorato il momento in cui ha fatto capire che non ha bisogno di una babysitter e che ce la può fare da sola. In tutto ciò ho notato una cosa che mi ha leggermente inquietato. Warren è la versione più giovane di Webber. Praticamente sono lo stesso uomo, con l’eccezione che Warren, a differenza di Webber, ha un grande, grandissimo, gigantesco complesso dell’eroe. Infatti, penso che presto lo vedremo in un episodio di Criminal Minds (qui le 10 cose che rischi di fare se lo guardi troppo) e non come agente dell’FBI perché si è stancato dell’ennesimo lavoro, ma come Soggetto Ignoto.
È tornato il dottor Koracick e sono più che sicura che sarà il prossimo interesse amoroso di Amelia. Amelia che ho amato come al solito. Tutto l’impegno che lei e Alex mettono in questa ricerca e tutto ciò che fanno per i loro pazienti, è davvero ammirevole. In questo sono molto simili. Durante la scena in cui Alex e Kimmie, la paziente in fin di vita per via di un cancro al cervello, cantano assieme, mi sono commossa. Karev recita la parte del burbero con i suoi colleghi, ma in realtà ci dimostra spessissimo di aver un gran cuore. Soprattutto quando è con i suoi pazienti, diventa estremamente vulnerabile. È un pezzo di pane.
Possiamo concludere che quest’episodio di Grey’s Anatomy è stato davvero interessante. Non vedo l’ora di cominciare Station 19 e non vedo l’ora di sapere cosa succederà nei prossimi episodi. Innanzitutto, spero che la povera Kimmie si salvi. Speriamo che Meredith riesca a ottenere il suo brevetto. Ma soprattutto, speriamo che la Pierce continui ad apparire sempre di meno, come sta succedendo.
Alla prossima, folks