Bentrovati con la recensione del quinto episodio della quindicesima stagione di Grey’s Anatomy. In questo episodio abbiamo ritrovato amici che credevamo ormai perduti e abbiamo conosciuto un po’ meglio i nuovi, tutto ciò contornato da Maggie Pierce e la sua inutilità.
A poche ore dalla visione di questa puntata, ricordo a malapena il necessario per poter mettere assieme questa recensione. Questo è l’ennesimo episodio non-memorabile che Grey’s Anatomy ci propina. È davvero frustrante rendersi conto di quanto ogni puntata sia mediocre o del tutto dimenticabile. Dove sono gli interventi interessanti, dove sono i pazienti interessanti, dove sono i personaggi interessanti? Se continuo ad assistere ad altre scene di Maggie Pierce che si lamenta, finirò per impazzire. Preferirei sbattere la testa contro il muro fino a perdere i sensi piuttosto che sopportare le sue lagne.
Da quando hanno deciso di dare spazio a questo personaggio, trovo sempre meno interessante guardare gli episodi. Potevano fare tanto con lei. Potevano cucirle addosso un personaggio fantastico e questo mi fa rabbia. Mi fa tanta rabbia perché il suo potenziale non è stato sfruttato. Ogni settimana ci consegnano ulteriori prove di quanto sia intollerabile. È la sua aria da vittima che non tollero. Per quale motivo si atteggia a vittima se non le è successo niente?
Sta con il chirurgo più bello di tutto l’ospedale, è primario di cardiologia a dieci anni. Mentre i suoi coetanei sono ancora alle elementari, lei ha già conseguito tutti questi obiettivi. Ma no, questo non le basta. Maggie Pierce trova sempre il pelo nell’uovo per lamentarsi di qualcosa e cercare qualcuno che la compatisca. Ma non fa altro che dare dimostrazione di quanto sia immatura. Non riesco a sopportarla. Infatti, mi chiedo cosa ci trovi Jackson in lei? L’aspetto fisico non è tutto. Sarà anche una bella donna, ma dopo averla sentita parlare per più di un minuto a chi la può tollerare?
Ripensateci un attimo, cosa ha fatto in questo episodio? Ha raccontato i fatti suoi a una paziente. Si è lamentata di Jackson. Ha fatto l’offesa con Jackson. Si è ri-lamentata di Jackson. È tornata dalla sua paziente per darle una brutta notizia e parlare di sé e Jackson e poi ha fatto pace con Jackson. Fino allo scorso episodio di Grey’s Anatomy stava morendo dentro perché conosceva il segreto di Teddy Altman e voleva raccontarlo per a qualcuno. Dopo averlo fatto, la questione Teddy Altman e i doveri della Pierce vengono completamente archiviati perché tanto c’è Meredith ad occuparsene. La Pierce fa danni e la Grey ripulisce.
Ha scaricato il suo fardello sulla sorella e ha smesso di sentirsi in colpa. Non potendo, però, stare senza sguazzare nei drammi, scarica tutta la sua frustrazione su Jackson. Ecco quanto è matura Maggie Pierce. Fosse per me avrei archiviato questo personaggio da un bel po’ di tempo. Non capisco francamente cosa spinga i produttori a tenerla lì. Nemmeno il tentativo estremo di farle cominciare una storia d’amore con uno dei medici più belli e più dolci di tutta la serie è riuscito a salvarla. Ma si sa, quando un personaggio è costruito male, c’è poco che si possa fare. L’unica soluzione è eliminarlo.
Mi è piaciuta di più durante il suo cameo in Station 19 che in tutte le stagioni di Grey’s Anatomy in cui è presente. Forse dovrebbero pensare a trasferirla definitivamente lì. Un po’ come hanno fatto con Addison, le hanno dato uno spin-off e l’hanno mandata via a calci in culo nonostante fossimo in tanti ad amare Addison, mentre Maggie… non ha lo stesso riscontro.
È tornata Teddy Altman ed è tornato Jackson Avery. E io che credevo che Jackson avesse finalmente ritrovato la sanità mentale e fosse fuggito il più lontano possibile da Maggie Pierce, dritto nelle braccia di April Kepner (che tra l’altro mi manca come l’ossigeno in ascensore quando si blocca, all’interno ci sono altre quattro persone e il cartellino diceva: massimo quattro persone).
Di tutto questo episodio di Grey’s Anatomy, probabilmente salverei questi momenti:
- Meredith Grey stalkera Teddy Altman
- Teddy Altman aiuta Meredith Grey a fare i biscotti
- Tutte le scene in cui appare, anche per sbaglio, il dottor Link
- Webber che canta al bar
Andiamo con ordine. All’inizio ho trovato piuttosto inquietante il fatto che Meredith stesse stalkerando Teddy Altman. E ho trovato ancora più inquietante il fatto che sapesse dove questi prendesse il caffè. Salvo le loro scene per Meredith che ha cercato di far ragionare una Teddy ormai sovrastata dalla potenza degli ormoni. Ho apprezzato particolarmente il momento in cui ha parlato della sua infanzia e di quanto suo padre fosse diverso da Owen Hunt.
Effettivamente di Hunt possiamo dire tutto. Possiamo dire che è noioso, che si attacca troppo alle persone e che alle volte le soffoca con la sua presenza, ma non possiamo assolutamente dire che è una brutta persona. Anzi, tutto il contrario. Togliergli la possibilità di conoscere suo figlio e di viverselo, è cattiveria pura. E sono contenta che Meredith sia riuscita a far capire a Teddy quanto stupido sia quello che sta facendo.
Per un istante questa storia mi ha ricordato la seconda gravidanza della Kepner, quando, dopo il divorzio, ha deciso di non raccontare a Jackson di essere incinta. Entrambe, sia April che Teddy hanno paura di raccontare della loro condizione ai rispettivi innamorati per paura che questi decidano di stare con loro solo per la gravidanza. Per la Kepner c’era inoltre il fattore divorzio. In questo caso le cose sono più semplici: Owen vuole bene a Teddy, ma non la ama.
Teddy è e sempre sarà la seconda scelta di Hunt. Mentre April amava Jackson e Jackson amava April, il sentimento della Altman è, invece, unidirezionale. La sua è una paura più che fondata. Sappiamo quanto sia altruista Owen e quanto desideri avere un figlio tutto suo. L’idea che possa lasciare tutto per andare a giocare alla famiglia felice con Teddy non mi sembra tanto assurda o improbabile. Mi dispiace solo per Amelia. Finalmente sembra essersi aperta alla possibilità di una nuova gravidanza dato che ha acquisito la consapevolezza che niente e nessuno potrà mai cancellare la memoria del suo primo figlio.
Tornando ai momenti che salverei, salverei tutti i momenti con il dottor Link. Quanto mi piace questo personaggio, non so descriverlo a parole. Lo conosciamo appena, ma mi sta troppo simpatico. E ovviamente trovo che sia bello come il sole in un giorno di primavera, probabilmente in un giorno di maggio, in quei tre giorni che seguono i temporali e il maltempo e che precedono il caldo afoso. Insomma, avete capito. Link è una ventata di aria fresca. Non ha subito ancora alcun lutto, non si è trovato immischiato in disastri di nessun tipo. È innocente ancora.
Grey’s Anatomy aveva bisogno di una ventata di aria fresca più di quanto ce ne sia bisogno il quindici di agosto. Quello che chiedo è che venga data la possibilità ai nuovi di dimostrare quanto valgono. Per nuovi intendo Link e il dottor Kim. Personalmente sono stanca di seguire le stesse storyline riciclate all’infinito da quasi quindici anni. Voglio un po’ di novità. E penso che il personaggio di Link possa aggiungere l’elemento freschezza a questa storia che comincia a puzzare di vecchio e di decomposizione.
Un altro momento che salverei è quello che vede Richard come protagonista. Dopo i primi episodi, in cui sembrava essere fuori di sé, lo vediamo tornare alla normalità. Ha bisogno di circondarsi di gente soprattutto nei momenti in cui Catherine non c’è. Per fortuna ha trovato dei validi compagni, DeLuca, il dottor Lincoln e il dottor Kim. Mi ha fatto molto piacere vederlo e sentirlo cantare mentre Link e Andrew lo accompagnavano con la chitarra. Finalmente, dopo quattro episodi, mi è sembrato tranquillo. Speriamo continui così.
E anche per questa settimana è tutto, alla prossima
Halleloo!